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Valbiandino.net : notizie dalla Valsassina e non solo...

Sabato, 30 Gennaio 2021 06:26

La Brexit, un uragano che ha cambiato il mondo

La prima volta che sentii il termine “Brexit” era una sera d’autunno del 2015. Eravamo a Londra da alcuni mesi ed una vecchia amica, compagna di studi in Conservatorio, ci invitò per due chiacchere e una pinta in un pub a Sud del Tamigi. Tra i sottobicchieri stinti e l’appiccicaticcio del tavolino in legno scuro, c’era appoggiato un libro. “Studio, mi preparo per l’esame della cittadinanza”. Le chiesi come mai ne sentisse l’urgenza e mi disse “Non si sa mai, con Brexit…” Rimasi perplessa, almeno finchè non scoprii che il suo istinto aveva ragione. Ma avrei dovuto saperlo dall’inizio. E’ una ragazza intelligente e non avrei dovuto sottovalutare il suo intuito.

23 Giugno 2016. Le chiacchere da pub assumono la forma inquietante di un Referendum che farà storia. Ricordo che quella sera mi sentivo irrequieta e dormii poco e male.
Il 24 Giugno 2016 il caffè aveva un gusto particolarmente amaro. Non dovetti nemmeno leggere le news per capire che qualcosa era successo, qualcosa che avrebbe cambiato tutto e per sempre. Se è vero che il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo, cosa potrà mai provocare un uragano stesso?

Quella mattina Londra era avvolta da una surreale coltre di silenzio e di incredulità. Sembrava che qualcuno avesse spento la magia di quel suo unico brulicare di vite, corpi e speranze così, con un interruttore. Quella mattina arrivai al lavoro, come sempre in anticipo, e nel guardare negli occhi il meraviglioso melting pot di culture ed anime che era la mia crew di allora, un brivido mi percorse la schiena ed una lacrima di amarezza uscì sublimata in un sospiro.
Negli anni che seguirono, abbiamo dovuto fare i conti con i dubbi, le preoccupazioni, le incertezze. Respinti dalla nostra terra di nascita, che non ci aveva dato l’opportunità di affermarci e di mettere le nostre sudate e meritate competenze al servizio della Comunità, e ospiti ormai “scomodi” nella nostra terra di adozione, ci chiedemmo se avremmo mai trovato il nostro posto nel Mondo. Decidemmo che lo avevamo già trovato e non ci saremmo fatti scoraggiare.

Il 31.12.2020 alle 23.00 ora di Greenwich – ultimo “smacco” dell’Europa ai pur sempre storici amici d’oltremanica – la tanto discussa, litigata, controversa, temuta, agognata, negoziata, rimandata e sofferta “Brexit” è diventata realtà.
Dopo anni di rimpalli di responsabiltà e tentativi - più o meno impegnati - di raggiugere un “deal”, anni macchiati anche da pagine molto oscure e luttuose, dopo anni in cui abbiamo visto solide e storiche aziende albioniche fallire, convinti brexiteers fuggire verso orizzonti meno incerti con passaporti europei e rigurgiti di sovranità sui propri merluzzi, tra lo sventolio di giubilo della Union Jack da una parte ed il rammarico di chi credeva nella perfetta combinazione di quelle due meravigliose sfumature di blu dall’altra, ecco che l’alba del 2021 spegne i riflettori sul divorzio più discusso della storia.

Lo spettro di Brexit non ci ha impedito di affermarci, sia personalmente che professionalmente, di sposarci e nemmeno di mettere su famiglia. Certo, occasionalmente abbiamo dovuto metterci in discussione e dimostrare la genuinità dei nostri diritti, come il diritto alla sanità, al lavoro ed alla residenza. Ma tra un’application per il “Settled Status” ed una “proof of address”, non ci siamo fatti scoraggiare dalla burocrazia e adesso abbiamo un “indefinite leave to remain” che ci accoglie a tempo indeterminato in questa splendida Isola, terra di opportunità per i coraggiosi avventurieri e caparbi che come noi sanno e vogliono coglierle. In una foto che adoro e amo riguardare, la nostra piccola Sofia è sdraiata su una gigantesca Union Jack mentre tiene in mano il suo passaporto, blu come la notte. Una notte illuminata dal suo splendido sorriso e dalla Speranza.

L’immagine che mi resterà per sempre tatuata nella memoria è quella della bandiera del Regno Unito che viene ammainata e rimossa dal Parlamento di Bruxelles. Vedere il perfetto intreccio geometrico di bande bianche e rosse in campo blu sventolare timidamente su quell’asta, come a voler onorare per l’ultima volta un’amicizia lunga 47 anni, mi ha dato una fitta al cuore.
Quel giorno dal bellissimo firmamento che è la bandiera dell’Europa non è caduta soltanto una delle sue preziose stelle ma, sono certa, anche una lacrima.

 

Attilia Mazzola
Welwyn Garden City, 29.01.2021

Originaria di Dervio e diplomatasi brillantemente al Parini Serale di Lecco in Ragioneria dopo aver conseguito a pieni voti il Diploma Accademico di II Livello ad indirizzo Didattico presso il Conservatorio di Milano. Alla ricerca di più solidi e concreti sbocchi professionali, da diversi anni è emigrata con il compagno di una vita in Inghilterra. Da anni lavora a tempo pieno come Educatrice della Prima Infanzia in una scuola Materna ed è orgogliosa mamma della piccola Sofia Zelda.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 20:21

LOMBARDIA IN "GIALLO" (DA LUNEDI'!). ORA TOCCA A NOI FARE IN MODO CHE NON SI TORNI INDIETRO.

La notizia tanto attesa alla fine è arrivata. E, dobbiamo ammetterlo, in modo del tutto sorprendente.
Sì, perchè il passaggio nel giro di una settimana dall'arancione al giallo almeno fino a ieri sembrava cosa impossibile.
Invece a Roma, in un impeto di inaspettata generosità verso il Nord, hanno tenuto conto del casino combinato ancora non si sa precisamente da chi (Milano accusa Roma e Roma accusa Milano in un duello che Checco Zalone e Cetto Laqualunque potrebbero interpretare da par loro sul piazzale dell'autogrill di Roncobilaccio) e per cui eccoci qui.
Bene. Anzi, benissimo. Con un però.
E il però è un'affermazione: adesso tocca a noi. 
Tocca noi dimostrare senso di responsabilità. Tocca a noi non riversarci come mandrie di bisonti in bar e ristoranti. Tocca a noi non migrare in massa verso mari e montagne. Tocca a noi continuare ad avere rispetto per sè stessi e per gli altri. Tocca a noi mantenere quei comportamenti che ci permetteranno di non fare passi indietro.
Voi cosa dite? Ne saremo capaci? 
Noi, se ce lo consentite, qualche dubbio l'abbiamo, fondato su quel che abbiamo visto la primavera scorsa e poi anche in altre occasioni, ma non vogliamo rovinare la festa di stasera o mandare per traverso i festeggiamenti segreti di chi sta già pensando agli spritz e alle birre in compagnia.
Solo, molto sommessamente e senza pretese alcune, ricordare che il Coronavirus non è sparito dalla faccia della Terra, che anche oggi ci sono stati 77 morti in Lombardia, che la percentuale dei positivi sui tamponi è del 5,5%, che in terapia intensiva ci sono ancora 379 persone, che negli ospedali vengono curati 3.490 pazienti covid e che anche qui da noi, nella nostra Valle, si registrano decine di casi.
Per cui viva il giallo e abbasso il rosso e l'arancione, ma con buon senso e (ancora) tanta pazienza, fino a quando, speriamo al più presto, quest'incubo ci abbandonerà.
Per finire, ecco cosa si potrà fare da lunedì (nel weekend siamo ancora arancioni, ricordatelo!).
 

- E' possibile consumare cibi e bevande all’interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5.00 alle 18.00. Negli stessi orari è consentita senza restrizioni la vendita con asporto di cibi e bevande. La vendita con asporto è possibile anche dalle 18.00 alle 22.00, ma è vietata in tali orari ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.

- Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP.

- È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, dell’area gialla, per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli.

- È consentito spostarsi tra le ore 5.00 e le ore 22.00, all’interno della propria Regione o Provincia autonoma, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate (descritte in questa stessa FAQ, più avanti). Dal 16 febbraio al 5 marzo gli spostamenti tornano invece ad essere consentiti da e per tutte le regioni ubicate in area gialla (salva l'eventuale sopravvenienza di nuove disposizioni limitative). Gli spostamenti verso altre Regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

- È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l'esclusione delle cd. seconde case ubicate fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro. Fino al 5 marzo 2021, resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

- Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.


 
 
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Venerdì, 29 Gennaio 2021 18:06

IMPIANTI DI SCI: LINEE GUIDA AGGIORNATE E APPROVATE. SI APRE IL 15 FEBBRAIO?

“Sugli impianti da sci la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha aggiornato e approvato la propria proposta di linee guida per la riapertura in sicurezza. Tiene conto delle osservazioni presentate dal Comitato tecnico scientifico”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Montagna, Enti locali, Piccoli Comuni, Massimo Sertori, in merito agli esiti della Conferenza delle Regioni sugli impianti sciistici. La proposta prevede comunque la chiusura degli impianti delle Regioni in zona rossa e un’apertura parziale al 50% per le Regioni rientranti in zona arancione.

“Ora non ci sono più motivazioni ostative. Auspico – ha proseguito l’assessore nel commento all’esito della Conferenza delle Regioni che ha parlato degli impianti da sci e di risalita – una tempestiva validazione delle linee guida da parte del Governo in considerazione della prevista data di apertura degli impianti il prossimo 15 febbraio. Come previsto dall’ultimo Dpcm”.

“È doveroso – ha concluso l’assessore Sertori – dare un segnale a un comparto così penalizzato dalla crisi sanitaria e nel contempo consentire a gestori e lavoratori di organizzarsi per la ripresa delle attività correlate che speriamo possa avvenire al più presto. Per non compromettere definitivamente la stagione invernale che è, a oggi, la leva più importante dell’economia della montagna”.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 09:08

Aumenta la richiesta di biciclette in Italia

MERCATO BICI, ANCMA: AZIENDE AL LAVORO PER SODDISFARE AUMENTO DOMANDA MALGRADO DIFFICOLTÀ

L’associazione: su comparto pesano ritardi nelle forniture di componenti dal Far East, Governo sostenga ritorno produzione in Italia

Allungamento dei tempi di consegna da parte dei fornitori asiatici di componenti, aumento dei costi di trasporto via mare, mancanza di container, difficoltà e rallentamenti nella logistica portuale. Nel pieno del boom della bicicletta sul mercato italiano (almeno +20% sul 2019, con oltre 2 milioni di pezzi venduti secondo le prime stime), le aziende del settore si trovano a fronteggiare le conseguenze globali della pandemia di Covid-19 e dei mesi di stop che ha subito la produzione di parti e componentistica in Cina e nell’intero Far East. Un comunicato diffuso stamane da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) rileva questa situazione ed evidenzia “l’impegno che il comparto sta mettendo nel soddisfare la crescente domanda di biciclette, malgrado le difficoltà”. Un paradosso che interessa un tessuto produttivo fatto di eccellenze e brand prestigiosi: circa 250 imprese, in prevalenza PMI, che offrono in Italia occupazione a più di 12.000 addetti fra diretti e indiretti.

Nella nota, ANCMA sottolinea inoltre l’importanza che “mercato e istituzioni conoscano la complessità dei fattori esterni che l’industria delle due ruote a pedale sta fronteggiando, proprio in un momento di grande ampliamento della domanda e dell’interesse attorno alla bicicletta”.

“Sul breve periodo – fa sapere l’associazione - questo si può ripercuotere sulla rete di vendita con possibili rallentamenti nelle consegne, ma è evidente che quanto sta succedendo apre a nuove sfide e a prospettive di sviluppo della produzione di componentistica direttamente sul suolo nazionale, dove si concentrano know-how e capacità”. Un orizzonte questo che, secondo ANCMA, ha bisogno di un “sostegno sussidiario da parte del Governo con un intervento deciso sul costo del lavoro e con un supporto agli investimenti di un settore che è in fase di ulteriore crescita e che può creare ancora occupazione e valore per il Sistema Paese”.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 09:05

Il Giorno della Memoria e il cappottino rosso

DELIRIO DI ONNIPOTENZA
Stavo riguardando per l’ennesima volta il film Schindler’s List, in quel cappottino rosso l’indicibile raccontato, il bisogno di conoscere il male in tutte le sue declinazioni, l’impossibilità di chiudere gli occhi e guardare da un’altra parte.

Mercoledi 27 era il giorno della memoria, ho resistenze e torsioni forti a chiamarla ricorrenza, per me non lo è, piuttosto si tratta di un preciso dovere di ognuno e di ciascuno a tentare di comprendere fin dove l’ideologia e l’umanità sconfitta possano inerpicarsi in un delirio di onnipotenza che sembra impossibile ma riesce a sconvolgere popoli interi. Noi possiamo stare qui fino a consumare le parole per comprendere come il male abbia potuto manifestarsi in maniera così devastante, di certo c’è che un sistema politico totalitario riuscì attraverso il suo leader a dominare in modo completo la societa’ tedesca e non solo, la sua cultura, economia, la vita stessa e quindi la morte senza il benché minimo scossone alla propria coscienza.

Quegli uomini, quelle donne, quegli anziani, quei bambini, quel cappottino rosso a immagine dell’innocenza violata, torturati, ammazzati, sterminati giorno dopo giorno, in un crescendo di violenza incomprensibile, assai difficile da decifrare, figuriamoci accettare. La retorica e la propaganda un ritmo incalzante, un rumore dapprima in sottofondo, poi, a tamburo battente per rendere plausibile ciò che i gerarchi nazisti avevano definito “la soluzione finale”, lo sterminio di tutti gli ebrei. Per quanto io possa essere l’ultimo degli uomini, ogni volta che gli occhi si posano su quel cappottino rosso, sulle donne e gli uomini allineati in attesa di fare la “doccia”, di esser sollevati e abbattuti dalle baionette e dai proiettili, c’è un desiderio furioso di essere presente affinche’ quella carneficina non abbia più a ripetersi. L’urto per tanto dolore e sofferenza non concede tregua né consente l’attenuarsi del ricordo.

Perché ricordare le vittime della shoah ci educa a non trascurare quanto accade in altre parti del mondo tra genocidi e dimenticanze, né autorizza alcuno a stabilire inutili ‘priorità’ tra terminazioni studiate a tavolino e la sofferenza di un popolo, piuttosto che di altri popoli. Il giorno della memoria è tutta dentro a quel cappottino rosso che gironzola nelle case degli italiani, nelle cucine e nelle stanze, così fortemente da non autorizzarci a non farci i conti, avendoci messo molto del nostro perché ciò avvenisse. No, sono convinto che non è una banale ricorrenza, ma un segno tangibile del pericolo del male che può diventare atteggiamento e gesto quotidiano ripetuto. Dunque la memoria storica della shoah è certamente azione profonda di una prevenzione preziosa, affinché si possa agire in tempo prima che la follia più dis-umana prenda il sopravvento.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 09:01

L’emergenza Covid è costata 1,7 miliardi di euro alle stalle italiane

L’emergenza Covid-19, sino ad oggi, è costata alle stalle italiane 1,7miliardi di euro, tra il blocco delle vendite, con la chiusura del canale della ristorazione, le fake news e il crollo dei prezzi. E’ la denuncia lanciata dal presidente della Coldiretti nazionale Ettore Prandini che ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha assunto l’interim di Ministro delle Politiche agricole, chiedendo un intervento immediato per fornire garanzie alle imprese e salvaguardare una filiera strategica per il sistema agroalimentare nazionale.

Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, informa che, nella lettera al Presidente del Consiglio, la Coldiretti ha scritto che “le misure di contenimento e la chiusura parziale o totale del canale della ristorazione e dell’Horeca stanno penalizzando tutto il settore agroalimentare, che in quelle attività vede lo sbocco del 30 per cento della produzione, con un impatto particolarmente pesante per il settore della zootecnia da carne” dove quasi due aIlevamenti su tre (63,6%) hanno avuto un impatto economico negativo dalla pandemia. Complice anche il diffondersi di fake news sugli allevamenti – prosegue la missiva della Coldiretti -, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

Le macellazioni di bovini sono diminuite in un anno del 17,8 per cento, quelle dei suini del 20,2 per cento Il calo della domanda ha causato il crollo dei prezzi di vendita, mandando in sofferenza soprattutto le razze storiche italiane e gli interi territori ad esse legati.

“Da qui – prosegue Trezzi – la richiesta di individuare quanto prima strumenti di sostegno, aiuti diretti alle imprese e ristori concreti, che sono attesi anche dai nostri allevatori lariani. Riteniamo indispensabile un confronto attraverso un tavolo nazionale di filiera per poter costruire le risposte che servono al comparto. Coldiretti e Filiera Italia stanno già lavorando su nuovi progetti di investimento per la zootecnica sostenibile che potranno contribuire al grande sforzo di ripresa del Paese attraverso le risorse europee di Next generation EU e il Recovery Plan. L’emergenza di oggi – conclude il presidente di Coldiretti Como Lecco - però mette a rischio troppi allevatori per attendere l’orizzonte temporale del Recovery”.

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 08:57

BANDO "DOTE COMUNE" ANCHE IN COMUNITA` MONTANA

La Comunità Montana ha aderito all'Avviso pubblico n. 1/2021 del 28/01/2021 pubblicato da ANCI Lombardia per la selezione di tirocinanti per la realizzazione di progetti di “DoteComune” in Lombardia.

DoteComune è un progetto formativo e professionale organizzato e promosso da Regione Lombardia, Anci Lombardia, AnciLab e gli Enti che hanno aderito al progetto. Rappresenta un'opportunità di conoscere le istituzioni pubbliche e di sperimentarsi nei diversi ambiti comunali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini.

La Comunità Montana Valsassina realizzerà n. 1 tirocinio formativo della durata di 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali.

Il progetto prevede per i tirocinanti un contributo mensile di 300 euro e la certificazione delle competenze acquisite.

La domanda di partecipazione potrà essere inviata:
- per posta all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,
- per posta elettronica certificata all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (in questo caso faranno fede la data e l'ora di ricezione della casella di posta elettronica certificata della Comunità Montana Valsassina). Si precisa che tale modalità potrà essere utilizzata dai soli possessori di PEC.
- consegnata a mano all'Ufficio Protocollo presso la sede della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d'Esino e Riviera - via Fornace Merlo,2 - 23816 Barzio - LC

Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 11 febbraio 2021.

Il tirocinio avrà inizio il 25 febbraio 2021

 

Per informazioni:

 

- Comunità Montana Valsassina Val varrone Val d'Esino e Riviera: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. 0341/910144

- Ufficio DoteComune di Anci Lombardia: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Altre informazioni sull'iniziativa sono disponibili sul sito www.dotecomune.it in particolare si consiglia di consultare le FAQ.

IN ALLEGATO IL BANDO INTERO DOTE COMUNE

 

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Venerdì, 29 Gennaio 2021 08:50

LA CISL SULLA VOSS DI OSNAGO

VERTENZA VOSS DI OSNAGO

La Segreteria UST Cisl Monza Brianza Lecco, a fronte del passo decisivo compiuto dalla vertenza della VOSS di Osnago, con la firma di un accordo quadro che assicura a lavoratrici e lavoratori garanzie inimmaginabili solo una decina di giorni fa, date le fortissime rigidità aziendali, ritiene doveroso rivolgere un vivo ringraziamento a tutte le lavoratrici e ai lavoratori, che con assoluta civiltà e dignità, senza mai rispondere alle provocazioni, assieme alle operatrici e agli operatori della Fim hanno dimostrato concretamente abnegazione e impegno continui con il presidio ai cancelli dell’azienda per 45 giorni e ai tavoli di confronto per la difesa del lavoro.

Con tenacia si è raggiunto l’obiettivo primario legato al presidio, ovvero evitare che ci fosse il licenziamento entro la fine dell’anno di tutti i 70 lavoratori, oltreché garantire l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali conservativi, funzionali ad accompagnare i lavoratori in un percorso di politiche attive per consentire la loro ricollocazione, anche nell’ipotesi di valutare e implementare un percorso di reindustrializzazione, qualora vi fossero imprenditori interessati. Altresì definito un incentivo all’esodo per chi vorrà uscire volontariamente, con la particolarità di garantire maggiori risorse alle figure più deboli, quante rimarranno in cigs più a lungo, generalmente le figure professionali meno ricollocabili nel mondo del lavoro.

Assieme a lavoratrici e lavoratori si ringraziano l’USR Cisl Lombardia, la FIM nazionale, quella regionale e quelle territoriali assieme alle RSU, le UST lombarde, tutte le Categorie territoriali, la FIM e l’USR campane, l’UST di Napoli e i delegati della Whirlpool, le istituzioni lecchesi, in particolare la Prefettura, la Provincia e il Comune di Osnago, i tantissimi associati Cisl nonché associazioni cittadine e cittadini del territorio, per il sostegno e la solidarietà profuse.
La valenza nazionale assunta dalla vertenza VOSS e il suo positivo epilogo, legittimano ancor più quanto da sempre sostenuto dalla Cisl, ovvero la necessità sempre più impellente, in considerazione dei profondi cambiamenti produttivi intervenuti e in continua evoluzione, di strumenti normativi di portata internazionale sia sul piano del contrasto ai comportamenti irresponsabili delle imprese multinazionali, sia in difesa del diritto di associazione sindacale e di contrattazione collettiva.

Per la Segreteria UST Cisl Monza Brianza Lecco
Il Segretario generale
Mirco Scaccabarozzi

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Giovedì, 28 Gennaio 2021 14:09

INTROBIO: NUOVA ORDINANZA E NUOVE SANZIONI PER CHI NON RIMUOVE LE DEIEZIONI DEI CANI

La situazione nelle ultime settimane è diventata insostenibile e le segnalazioni da parte dei cittadini praticamente quotidiane, così l'Amministrazione Comunale di Introbio ha deciso di intervenire con una nuova ordinanza ed avviare l'ennesima campagna di sensibilizzazione nei confronti dei proprietari di cani.

L'avevamo segnalato qualche giorno fa: a Introbio (che, a quanto pare, non è l'unico comune a soffrire di questo problema) la presenza di escrementi dei cani su strade e marciapiedi ha decisamente superato tutti i livelli di decenza. Basta aggirarsi per le vie del paese per accorgersene. Alcuni tratti sono più colpiti di altri: via alla Cascata, ad esempio, ma anche viale della Vittoria, o il marciapiede che costeggia la Provinciale, oppure ancora il bel viottolo che porta a Santa Caterina, e via Maria Tantardini, dintorni del lavatoio compreso, ma nel complesso tutto il paese risente della maleducazione di alcuni.

Cosa ha fatto il Comune? Innanzitutto ha definito in 150 euro la sanzione per chi venisse "colto sul fatto"; inoltre, a breve compariranno numerosi cartelli contenenti le norme di comportamento che il proprietario del cane deve seguire (vedi sotto).

Non è difficile: bisogna avere sempre con sè un attrezzo per la raccolta ed un apposito sacchetto, dopodichè si potrà depositare il tutto in uno dei cestini di raccolta rifiuti già presenti (e ne arriveranno altri).

Le norme in vigore, lo ricordiamo, prevedono l'obbligo di portare i cani al guinzaglio, anche questo spesso disatteso.

"Chiediamo - dicono dal Comune - un maggior senso civico che si traduce poi nel rispetto per gli altri cittadini. Effettueremo controlli, ma il nostro auspicio è che i proprietari di cani seguano alcune semplici regole e contribuiscano a tenere il paese pulito".

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