Sabato scorso era stato un giorno di mobilitazione di genitori e studenti contro la didattica a distanza (DAD).
Meno di una decina di genitori si sono trovati a Cremeno, davanti alla Scuola Media, qualcuno di piu` a Lecco in Piazza Cermenati, dove e` sceso a salutarli il Prefetto Castrese de Rosa.
Eppure, nonostante la scarsa partecipazione in piazza, diversamente pero` che in altre citta` italiane, il problema e` molto sentito, le chat interne dei genitori ribollono di rabbia (ne avevamo parlato in un altro articolo).
Il discorso e` molto semplice: un ragazzo di 15-16 anni lo puoi anche lasciare a casa da solo a ingegnarsi col computer, lezioni e compiti online. Un bambino di 8 anni invece no: ha bisogno della presenza di un adulto che lo aiuti, lo segua, controlli che nel frattempo non si faccia male commettendo magari qualche azione pericolosa.
Chi e` allora che deve stare a casa con lui ? Quasi sempre le mamme, tornate molto controvoglia al loro ruolo di "angeli del focolare", e che per far questo spesso devono abbandonare il loro lavoro o, se sono fortunate, nel frattempo operare in "smart working" (lavoro online) anche loro.
Centomila posti di lavoro femminili sono stati persi in quest`anno a causa della situazione pandemica: molte erano operatrici in Bar, Ristoranti, Alberghi o Rifugi (non parliamone !) piuttosto che operaie di ditte andate in cassa integrazione.
Per questi motivi il Governo Conte aveva preferito mandare in DAD i ragazzi piu` grandi, dalla Prima Media in su, e tenere le scuole aperte per i bambini delle Elementari e della Prima Media.
In seguito pero` si e` aggiunta anche la "variante inglese" del Coronavirus: spesso attacca i bambini, generalmente portatori asintomatici, e tramite loro i parenti (i nonni) e le maestre. Il Governo Draghi ha preferito quindi operare piu` radicalmente, chiudendo le scuole con un unico e generalizzato "lockdown" come a Marzo dell`anno scorso.
Al netto pero` delle chiacchere ("i giovani sono il futuro" e via con questa trita retorica a cui sono buoni tutti) la scuola italiana e` quella che ha chiuso di piu` in Europa: ha assolutamente ragione il prof. di ginnastica Maurizio Mondoni, quando dice che stiamo allevando una generazione di "poltronari da televisione", ferma sul divano o peggio sulla sedia nell`armeggiare con tablet, telefonini computer, e magari nel tempo libero Play Station (anche perche` giardini e giochi pubblici sono chiusi !).
Una generazione lontanissima dallo sport, dal movimento, da qualsiasi pratica salutare (non si puo` neanche passeggiare in montagna) che i bambini pagheranno duramente in termini di mancato sviluppo fisico e muscolare.
Parole verissime (lo dice il nonno di due nipotini): allora bisogna sbrigarsi, vaccinare immediatamente insegnanti e maestre (e questo si sta facendo con AstraZeneca in queste settimane) e tornare a riaprire la scuola, almeno per i piu` piccoli, nel minor tempo possibile, si spera subito dopo le vacanze di Pasqua.
Non si puo` aspettare oltre: la situazione sta diventando sempre piu` drammatica !