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Lunedì, 30 Settembre 2024 15:49

INCIDENTE SULLA STRADA DI BIANDINO: CERCASI CICLISTA INVESTITORE

Giunge da Facebook un appello lanciato da Roberto Bergamini tramite "Sei Valsassinese se..." riguardo un incidente avvenuto sabato sulla strada per Biandino.
 
"Sabato 28 - scrive Bergamini - poco dopo le 17, scendendo da Biandino verso Introbio a piedi sulla strada carrozzabile poco sopra l'agriturismo La Baita, vicino al passaggio sul torrentello con asse pedonale, mio fratello è stato investito da un ciclista in e-bike che scendeva a velocità sostenuta; mentre noi due procedevamo ai lati della strada lui si è buttato a sinistra urlando occhio quando già era al nostro fianco. Dopo aver scaraventato a terra mio fratello ed essere a sua volta caduto, si è fermato insieme ai due compagni lamentandosi della nostra posizione. Al momento mio fratello accusava dolore al braccio e alla mano e qualche escoriazione, i ciclisti si sono assicurati che non ci fosse nulla di grave e sono ripartiti. Purtroppo il dolore è aumentato durante la discesa costringendo a una visita al pronto soccorso dove è stata riscontrata una frattura allo scafoide con conseguente ingessatura e prognosi di 45 giorni. Chiediamo al ciclista che ha causato l'incidente di rendersi noto e prendersi le sue responsabilità. Aveva una bici elettrica di colore verde chiaro. Chi ha notato il gruppo di 3 a Biandino o a Introbio ce lo segnali, grazie. Noi abbiamo pranzato al Rifugio Valbiandino".
 
Augurandoci che il responsabile abbia la compiacenza e l'onestà di uscire allo scoperto, questo fatto solleva una questione più ampia, e cioè quella della velocità con cui certi ciclisti scendono non solo da Biandino ma anche da altre strade simili guidando bici che pesano (se va bene) una ventina di chili e che non sono facili da condurre e soprattutto da frenare in caso di necessità, generando un pericolo per gli altri ma anche per sè stessi.
Cosa fare? Prima di tutto rendersi conto delle proprie capacità "ciclistiche", quindi adeguare la velocità al percorso ma, soprattutto, usare intelligenza e buon senso senza ritenersi "padroni" di questa o quella strada (lo stesso vale per i pedoni che devono a loro volta prestare attenzione).
 
 
 
 
 
 
 
 
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Lunedì, 30 Settembre 2024 15:26

I RISULTATI DELLE ELEZIONI PROVINCIALI

Ufficializzati dopo la spoglio di questa mattina i nomi dei candidati alla carica di consigliere provinciale eletti a seguito delle votazioni svoltesi ieri.

Per la lista Casa dei Comuni Hofmann Presidente (sostenuta dalla coalizione del centrodestra) sono risultati eletti: Mattia Micheli, Alessandro Negri, Antonio Leonardo Pasquini, Simone Brigatti, Silvia Maria Gisella Bosio, Luca Caremi.

Per la lista La Provincia Territorio Bene Comune (sostenuta da forze del centrosinistra): Paolo Lanfranchi, Patrizia Riva, Felice Rocca, Roberto Nigriello, Gaetano Caldirola.

Per la lista Civici per la Provincia (formazione di centro): Cesare Colombo.

Per quanto riguarda i voti ponderati (a seconda delle dimensioni di ciascun comune) Casa dei Comuni ha raccolto 41.319 voti, La provincia Territorio Bene Comune 35.744 e i Civici per la Provincia 10.325.

Sommando i voti delle due minoranze si raggiunge la cifra di 46.069 voti ponderati.

Rispetto al precedente consiglio, nomi a parte, non è cambiato nulla visto che la composizione "partitica" rimane la stessa.

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Lunedì, 30 Settembre 2024 15:08

CORTENOVA CORSARO, ROVINATA BATTUTA A DOMICILIO. E ADESSO DUE PARTITE IN CASA PER CAPIRE IL PROPRIO FUTURO

in Sport

Una vittoria che fa morale e classifica quella ottenuta ieri dal Cortenova sul campo della Rovinata, compito non semplice visto che i lecchesi hanno iniziato molto bene il campionato ed anche per le numerose assenze in casa gialloblù, come sottolinea Mister Andrea tantardini.

"Ieri - spiega - eravamo in emergenza per tante assenze ed infatti in distinta eravamo in 19 tra cui Diakhate infortunato e indisponibile oltre a due juniores. Nel primo tempo abbiamo pagato questa situazione e ci siamo presentati in campo passivi e intimoriti. Abbiamo sofferto il campo e l'aggressività degli avversari e devo dire che il nostro numero uno, Fazzini, ha difeso magnificamente la ns porta".

"Nel secondo tempo si è vista però un'altra partita: eravamo più convinti e determinati e pure cinici tanto da riuscire ad ottenere 3 punti importantissimi. Segnalo anche l'esordio in prima squadra di Nicolò Tagliaferri così come Lorenzo Gianola, che aveva esordito mercoledì in coppa ed ha assaporato la gioia del gol del pareggio".

fotogol

"Siamo una squadra giovane - conclude il Mister - e dobbiamo evitare gli sbalzi di prestazione ed essere capaci sempre di lottare come avvenuto ieri. Adesso ci attendono due partite complicate in casa con il Barzago e il Foppenico, dopodichè sapremo meglio a che livello possiamo competere".

Infatti mercoledì al Todeschini arriveranno i barzaghesi per il recupero della prima giornata e domenica in Valle salirà il Foppenico: fare bottino pieno significherebbe salire vertiginosamente in classifica.

Intanto il Verderio battendo il Lomagna ha confermato di essere una delle forze di riferimento del girone, un girone dove anche l'Osnago (5- 2 a domicilio all'Aurora Olgiate) ha fatto capire di esserci.

La giornata è stata caratterizzata anche da due risultati roboanti: l'F.C.D. Merate ha battuto nel derby il Pagnano per 6 - 2 (a Pagnano) mentre il Mandello a Merate ne ha rifilati 7 all'O.S.G.B. incassandone 2.

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Lunedì, 30 Settembre 2024 14:59

INAUGURATO A PREMANA IL MUSEO DEI COLTELLI E DELLE FORBICI

Con l’inaugurazione del nuovo Museo dei Coltelli e delle Forbici la Pro Loco di Premana ha offerto una sorta di aperitivo dell’ormai prossima 12^ edizione di Premana Rivive l’Antico.

Il taglio del nastro è avvenuto ieri pomeriggio, alla presenza del direttivo della Pro Loco, del vicesindaco di Premana Domenico Pomoni, del parroco don Matteo Albani e di diversi premanesi interessati a scoprire in anteprima questo spazio dedicato a un importante pezzo di storia del paese.

“Questo museo nasce dall’incontro di diverse esigenze – ha spiegato Antonio Gianola, presidente della Pro Loco – La nostra associazione era alla ricerca di un modo nuovo e di uno spazio per valorizzare la storia delle lame di Premana, per le due giornate biennali di Premana Rivive l’Antico. Allo stesso tempo, la ditta Ambrogio Sanelli desiderava trovare un luogo che potesse fungere da vetrina della storia del paese, dove accogliere visitatori, clienti e ospiti. Così, lo stesso Ambrogio Sanelli ha concesso temporaneamente il locale in cui è stato realizzato il Museo dei Coltelli e delle Forbici.”.

Il nuovo museo è un progetto di tutto il paese, alla realizzazione del quale ha collaborato un nutrito gruppo di premanesi: i ragazzi della Pro Loco, pensionati volenterosi, i coscritti del 2006 “ingaggiati” grazie all’Amministrazione comunale.

Direttivo Pro Loco 2

Il direttivo della Pro Loco Premana

“Il Comune ha messo in contatto i giovani premanesi con le associazioni locali, dando il via a una virtuosa collaborazione fra volontari – ha proseguito Gianola – Questa unione fra diverse generazioni ha permesso ai più giovani di riscoprire la storia del nostro paese”.

Proprio a partire da questo spunto è intervenuto il vicesindaco Pomoni, che ha spiegato come il comune abbia voluto rivisitare la tradizione dei “coscritti”, ormai svuotata del suo senso originario (si trattava infatti di una settimana di “baldoria” tra i coetanei

diciottenni prima della partenza per l’anno di leva), coinvolgendo i giovani premanesi in un’attività di valenza sociale. “Quest’anno abbiamo incontrato questa necessità della Pro Loco, così i ragazzi hanno potuto dare una mano nel progetto del museo” ha aggiunto il vicesindaco.

Il museo, nato inizialmente dall’esigenza di trovare una nuova postazione dedicata alle lame lungo il percorso di PRA, è ora una realtà capace di raccontare una parte importante della storia di Premana: “Riproduce una vera bottega premanese che, con tutti gli utensili, le attrezzature e i materiali, racconta l’intera filiera produttiva di coltelli e forbici – ha concluso il presidente della Pro Loco - Abbiamo rimesso ordine nella vecchia officina di Ambrogio Sanelli, e disposto su banchi di lavoro e su una parete imbiancata gli utensili che vi abbiamo trovato, insieme a quelli reperiti in varie botteghe di Premana”.

Il Museo dei Coltelli e delle Forbici potrà essere visitato nel corso della due giorni di Premana Rivive l’Antico, i prossimi 12 e 13 ottobre. L’ingresso è incluso con il biglietto della manifestazione.

Per dettagli e ulteriori informazioni: www.premanarivivelantico.it

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

http://www.facebook.com/PremanaRiviveLantico

https://www.instagram.com/premanarivivelantico

Per il video promozionale: https://www.youtube.com/watch?v=XqSXbxRDH1o

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Lunedì, 30 Settembre 2024 14:56

IL SOCCORSO RECUPERA CINQUE ESCURSIONISTI IN GRIGNETTA E LANCIA UN AVVERTIMENTO: NECESSARIO AVERE SEMPRE UN ABBIGLIAMENTO ADEGUATO AL PERIODO

Recuperati cinque escursionisti bloccati ieri sera in Grignetta sulla Segantini. L’allertamento per i tecnici del Soccorso alpino, Stazione di Lecco della XIX Delegazione Lariana, è arrivato in serata.

Impegnati sei soccorritori del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, tra cui un tecnico di elisoccorso.

Le operazioni sono risultate molto complesse, a causa delle difficili condizioni meteorologiche. Sul posto l’elisoccorso di Sondrio di areu - Agenzia regionale emergenza urgenza.

Le persone recuperate davano l’evidenza di essere illesi ma a forte rischio evolutivo sanitario, visto l'abbassamento delle temperature.

L’intervento è terminato intorno alla mezzanotte, con il rientro delle squadre.

In questo periodo è importante prestare particolare attenzione alle condizioni climatiche: i cambiamenti stagionali possono portare a temperature prossime allo zero e quindi è fondamentale avere abbigliamento ed equipaggiamento adeguati al periodo, alla zona e alle caratteristiche ambientali dei luoghi scelti nell’itinerario.

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Domenica, 29 Settembre 2024 21:36

ELEZIONI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE: L'AFFLUENZA DEFINITIVA E' DELL'83,99%

Terminate alle 20 le operazioni di voto pe ril rinnovo del Consiglio Provinciale della Provincia di Lecco. Erano 1.031 gli amministratori comunali chiamati ad eleggere i dodici consiglieri che affiancheranno la presidente Hoffmann.

L'affluenza complessiva di 866 votanti pari all'83,99%.

Domani mattina alle 8 inizierà lo spoglio. I voti verranno "pesati" tenendo conto delle fasce di appartenenza di ciascun comune.

Ecco nello specifico i voti suddivisi per queste fasce.

Fascia A Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti – scheda azzurra: 430 su 536 aventi diritto al voto (sono compresi anche tutti i comuni della Valsassina)

Fascia B Comuni con popolazione superiore a 3.000 e fino a 5.000 abitanti – scheda arancione: 205 su 247 aventi diritto al voto

Fascia C Comuni con popolazione superiore a 5.000 e fino a 10.000 abitanti – scheda grigia: 118 su 130 aventi diritto al voto

Fascia D Comuni con popolazione superiore a 10.000 e fino a 30.000 abitanti – scheda rossa: 80 su 85 aventi diritto al voto

Fascia E Comuni con popolazione superiore a 30.000 e fino a 100.000 abitanti – scheda verde: 33 su 33 aventi diritto al voto

La fascia E era composta solo dagli aventi diritto del comune di Lecco che si sono presentati tutti al voto.

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Domenica, 29 Settembre 2024 20:07

ANCHE I RICCHI PIANGONO (E STANNO IN CODA)

E sì che alcune campane suonano a martello descrivendo la povertà avanzante, l'impossibilità di arrivare a fine mese, gli stipendi che non crescono, i figli che non nascono perchè costano, gli affitti troppo cari e tutta una serie lunga chilometri di ombre sullo Stivale.

Ma qui, di chilometrico, ogni santa domenica ci sono le code di chi, evidentemente, non ha il problema del tirare a campare ma solo quello del tirare ad andare in giro a spasso. 

Niente di male, intendiamoci, soprattutto per chi di "turismo" vive, ma allora che fotografia dobbiamo guardare?

Quella a colori del paese del Bengodi o quella in triste biancoenero secondo cui la povertà avanza e siamo destinati inevitabilmente all'accattonaggio?

Provate, e ci avrete già provato, a capitare in un ristorante una qualsiasi domenica a mezzogiorno: la domanda fatidica è "avete prenotato?", e se lo avete fatto siete apposto, altrimenti buongiorno e arrivederci, forse, alla prossima.

Certe volte mi viene in mente quella vecchia e famosissima telenovela messicana. Come si chiamava? Ecco: "Anche i ricchi piangono", titolo a cui oggi bisognerebbe aggiungere il sottotitolo "e stanno in coda".

Oggi sugli schermi di Lago e Valle è andata in scena un'altra puntata del polpettone, una puntata arricchita (diciamo così) da un paio di incidenti che hanno contribuito (e non è la prima e non sarà nemmeno l'ultima volta) a rendere il copione più appassionante, nel senso di "passione" tipo quella del Calvario, mica di uno sceneggiato qualsiasi come "A un passo dal cielo". Perchè è vero che il passo c'era, ma era quello d'uomo.

Insomma, tutti in fila, appassionatamente, sulla 36 del lago con i più smaliziati a cambiare canale e trasferirsi sulle frequenze della Valsassina o della 72 alla ricerca di una corsia un po' più libera andando ad infoltire il già congestionato traffico locale.

Chi ha seguito Maps, chi ha ascoltato Waze, chi, invece, si è messo il cuore in pace intruppato nei venti chilometri di coda (gallerie comprese, immaginiamo che aria avrà respirato) sperando in una Via Crucis la meno dolorosa possibile.

Quelli che hanno scelto la variante Valsassina (già, perchè in questi casi alla fine ci andiamo di mezzo sempre noi) si sono trovati fermi alla Cademartori, complici anche le Zootecniche e il mercato, e, una volta intravista la salvezza della "nuova" Ballabio vi si sono gettati a capofitto rimanendo bloccati ancora a Versasio. Altri alla "nuova" hanno preferito la "vecchia", facendo bingo se dovevano andare a Lecco, non certo se la loro meta era comunque la 36 per la Brianza.

E già, perchè una volta superato, a fatica, il nodo scorsoio di Lecco, l'allegra compagnia dei  (presunti) ricchi che piangono si è ritrovata tutta insieme, ancora una volta, a recitare su un altro palcoscenico prima di poter raggiungere, finalmente, l'uscita di casa loro e tirare un sospiro di sollievo.

Forse qualcuno avrà anche detto "mai più!", ma diffidate dai buoni propositi: domenica prossima tutti gli attori torneranno a recitare questa commedia. Del resto, come fare a non capirli? Mica vivono nei Posti Bellissimi!

E poi, scusate, non è mica il tempo delle castagne che sono anche gratis?

 

(P.S.: ho scritto queste righe - dal tono scherzoso e provocatorio - dopo aver appreso dagli organi di informazione che le persone coinvolte negli incidenti non hanno avuto, per fortuna, gravi conseguenze. In ogni caso, visto che il traffico nei fine settimana di ottobre è solo destinato ad aumentare, credo che un richiamo alla prudenza sia opportuno da parte di tutte le autorità e dei media. E, aggiungo, servirebbero anche maggiori e seri controlli sulle strade. Altrimenti anzichè parlare solo di carrozzerie - come è il caso odierno - dovremo occuparci anche di altri argomenti decisamente più gravi).

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Domenica, 29 Settembre 2024 19:57

"FELICITA', CHE PURE ESISTI". UN RACCONTO DI TERESA CASSANI ISPIRATO ALLA FIGURA DI PIERA BADONI

in Cultura
 Emilia si è affacciata alla porta.
"Piera, vieni?"
"Sì- risponde la figlia di Giuseppe Riccardo distogliendo lo sguardo dallo scrittoio- una passeggiata sul lungolago è quello che ci vuole".
"Prima però ci fermiamo al Centrale" dice Emilia.
"Va bene" concorda Piera.
È sempre bello gustare una bevanda calda seduti al tavolino del Caffè ed è un piacere attraversare la piazza attorniata dai palazzi razionalisti e neoclassici, avvertire l’alito fresco del lago che esce dal portico.
Il caffè Centrale con le sue sedie imbottite, ricoperte di velluto rosa, le specchiere e i quadri che si stagliano sulla carta da parati a Piera ricorda immancabilmente il locale di Firenze.
Emilia deve confidarle qualche problema familiare, lei vuole ascoltarla mentre il suo pensiero in parallelo rincorre i ricordi che in questa domenica di ottobre si affacciano vivi.
L’ingresso al Caffè è seguito dagli ossequi del proprietario che si compiace per la presenza inattesa della moglie e della figlia dell’ingegner Badoni.
Un cameriere con i capelli impomatati serve le due ospiti importanti ed è dal liquido color miele, versato nella tazza di porcellana, che emerge davanti agli occhi di Piera l’immagine di Antonio.
 
L’aveva conosciuto alle Giubbe Rosse.
La splendida giornata di maggio fugava il pensiero nefasto della guerra in corso.
Camilla faceva le presentazioni mentre Eugenio notificava che anche lei scriveva poesie, sospirando con un: "Se solo avesse un po’più di fiducia in sé stessa!"
Piera aveva spalancato gli occhi malinconici, offerto un mezzo sorriso a quell’uomo assorto, dall’aria estatica, forse scostante, il quale tuttavia si era scosso e l’aveva guardata con puntiglio rivelando il tratto egocentrico di chi non vuole lasciarsi sfuggire un’occasione.
La passeggiata sul Lungarno che seguì le ricordò quelle sul lungolago, ma l’atmosfera percepita era più esaltante.
Sapeva che avrebbe letto in una notte “Il ricordo della basca” e poi gli avrebbe chiesto dei personaggi che popolavano incredibili racconti in cui le parole e i costrutti linguistici scoprivano una nuova dimensione, ambivano a dire qualcosa che le sfuggiva.
Di Delfini l’attirava non l’aspetto fisico, lui non era bello come appunto le aveva detto la Cederna, l’attirava il suo essere insolito, imprevedibile. E quel misto di cose che era. Quell’infiammarsi per un’ideologia, quel sangue di vino attratto dai baratri.
 
"Piera, lo sai che vorrei parlarti di tua sorella..." dice Emilia, posando sul piattino la tazzina del caffè.
Emilia vuole che lei le dica del sogno infranto di Laura, intuito con la sensibilità di chi scrive versi.
E nel sogno di Laura adesso è Piera che si specchia.
 
Da un po’ lei aveva preso spontaneamente a dargli del tu quando gli scriveva e, dopo che Delfini le aveva confidato, in una lettera datata agosto’43, della sua insofferenza per la vita militare e della sua disillusione per il regime, lei aveva consolidato l’idea della comunione di anime. Ma era subentrata una stasi, fatta di gelo, finché Antonio non le aveva chiesto di ritornare al “lei“.
Allora Piera aveva capito che per lui era solo una distrazione passeggera in mezzo a un groviglio di sentimenti e pensieri.
Ma, anche se l’assenza richiamava spesso la presenza di lui, la passeggiata sul Lungarno diventava a poco a poco un ricordo tranquillo.
Adesso si sorprendeva a guardare con gioia la forza del Gerenzone che faceva muovere i magli e i mantici per lavorare il ferro nella sua fabbrica.
Sentiva, con ritrovata serenità, di poter contrapporre alle piene che non erano state la certezza del rifugio e dell’impegno tra le mura dell’attività paterna.
 
"Piera, allora mi dici che cosa ti ha confidato Laura?"
Emilia è sulle spine e Piera sta per parlarle dell’amore di Laura. 
E del suo.
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Domenica, 29 Settembre 2024 09:20

IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO IN OCCASIONE DELLA FESTA DI APERTURA DEGLI ORATORI

L’Arcivescovo Mario Delpini ci consegna il nuovo Messaggio per la Festa di apertura degli oratori che abbiamo fissato ufficialmente per domenica 29 settembre 2024 in tutta la Diocesi di Milano. Ci invita ad avere un “cuore nuovo”, accogliendo la novità del vangelo. Così ciascuno può cambiare le cose in meglio e portare la speranza nel mondo: «Tutto cambia e tu puoi cambiare un po’…». Possiamo diffondere il testo del Messaggio attraverso il pdf che rendiamo scaricabile su questa pagina e gli altri strumenti che abbiamo a disposizione.

Tutto cambia. E infatti Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5). Le cose cambiano in meglio se si compie l’opera di Gesù risorto dai morti, principio di vita nuova.

Tutto cambia. Gesù risorto infatti cambia la disperazione della morte nella speranza della risurrezione. Nell’anno del Giubileo siamo pellegrini di speranza. In tutte le proposte di quest’anno d’oratorio teniamo fisso lo sguardo su Gesù: è Lui la nostra speranza.

Tutto cambia e tu puoi cambiare un po’ l’oratorio, casa tua, la tua classe, se regali sorrisi, i sorrisi della speranza.

Tutto cambia. Il Giubileo offre la grazia di una nuova capacità di amare, nella sincerità, nella fedeltà. Dice il Signore per bocca del profeta: «Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne» (Ez 36, 26). Tu puoi chiedere la grazia del “cuore nuovo” con il sacramento del perdono e con il pellegrinaggio nell’anno del Giubileo.

Tutto cambia e tu puoi cambiare un po’ l’ambiente in cui vivi, se pratichi la generosità e ti prendi cura di chi ha bisogno: di un aiuto, di un gesto di affetto, di qualche cosa da mangiare.

Tutto cambia. I paesi di guerra possono cambiarsi in paesi di pace. I popoli che si combattono possono cambiarsi in popoli che convivono sereni. Le tribù, gli stati, le nazioni che soffrono di tanto male compiuto e ricevuto nella storia possono guarire e camminare fiduciosi verso il futuro. Sarà un sogno impossibile? Noi crediamo in Gesù: «Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne» (Ef 2, 14).

Tutto cambia e tu puoi cambiare un po’ il mondo, se diventi operatore di pace: metti pace tra le persone che frequenti, chiedi perdono se hai causato litigi, prega ogni giorno per la pace.Tutto cambia. Il pianeta rovinato dall’avidità e dalla stupidità diventa un giardino. Tutte le cose buone sono state create da Dio perché uomini e donne vivessero in pace in una natura amica. I disastri provocati dagli uomini possono essere rimediati se cambia lo spirito della gente, come annuncia il profeta: «Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva» (Is 32, 15).

Tutto cambia e tu puoi cambiare un po’ le cose, se rendi più abitabile il pezzetto di terra che ti è affidato: evita gli sprechi, rispetta gli alberi, le erbe, i fiori e gli animali, curati che quello che devi buttare sia riciclato.

Tutto cambia. Si può però anche cambiare di male in peggio.

Noi degli oratori siamo di quelli che cambiano le cose in meglio, perché sono ispirati dallo Spirito di Gesù, che fa nuove tutte le cose.

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