TUTTI I COLORI DELL’AUTUNNO ALL’ALPE COVA
TUTTI I COLORI DELL’AUTUNNO ALL’ALPE COVA
TUTTI I COLORI DELL’AUTUNNO ALL’ALPE COVA
Nell'ipotesi più che terrificante (almeno per noi vecchi dinosauri della Sinistra) che uno come Silvio Berlusconi possa diventare il prossimo Presidente della Repubblica italiana, ci rimangono da considerare tre ipotesi.
1) Chiedere immediatamente la cittadinanza australiana. Meglio essere compatrioti dei canguri, e devoti sudditi di Sua Maestà Elisabetta II, che cittadini di un paese che elegga Berlusconi Presidente
2) Immolarci con una tanica di benzina (alla Jan Palach per intenderci) davanti alla tomba del Milite Ignoto a Roma, al grido di "Era meglio se rimanevamo Austriaci" !
3) Chiedere allo stesso Berlusconi (che evidentemente può tutto, più del Nazareno) se ci può trovare un posto di lavoro per i nostri figli o per i nostri nipoti (molto italiana quest'ultima soluzione!)
Cari amici,
novembre si apre con le vacanze di Ognissanti, occasione per un break tra lago e monti, con diverse iniziative a tema e un ambiente naturale spettacolare.
L'autunno infatti è nel pieno della sua bellezza, in una vera esplosione di caldi colori, che contrastano con il blu del cielo e del lago. Se vi piace stare all'aria aperta, questo è ancora il periodo giusto per passeggiate, trekking ed escursioni in bicicletta, che vi regaleranno emozioni uniche... e splendide fotografie per i vostri ricordi.
La natura, la cultura e la tradizione culinaria del nostro territorio saranno le vere protagoniste di questo mese, con visite guidate, proposte gastronomiche e feste di paese.
Prosegue la rassegna "I Weekend dei Sapori d'Autunno": scoprite i menù speciali e le offerte weekend dei nostri agriturismi, ristoranti e rifugi. Potete utilizzare il servizio di prenotazione online, per riservare velocemente i posti tavola.
Vi suggeriamo di dare un'occhiata alla sezione ecommerce: potete trovare esperienze e prodotti tipici e pensare già ai regali di Natale, scegliendo tra vari coupon e gift card.
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Stefano Gianola
Presidente Rete Imprese Montagne Lago di Como
Sul fronte pandemico le truppe del coronavirus si preparano forse a contrattaccare. A livello nazionale preoccupa soprattutto l’aumento del rapporto fra casi positivi e persone testate che, fra mercoledì e giovedì è passato da 7.4 a 8.0%. Anche se ieri, giovedì 28 ottobre, in Italia, e pure in Lombardia, si è registrata una sostanziale staticità delle curve dei contagi e degli indici in gran parte delle regioni. Va comunque osservato che cifre, percentuali e statistiche vanno sempre prese con le molle. In Lombardia sono in aumento i casi di positività al coronavirus: (mercoledì 513, ieri 570, ma a fronte di un maggior numero di tamponi. Infatti la percentuale di casi rispetto alla popolazione scende da 0,5 a 0,4.
Ieri a Lecco sono state registrate 8 nuove positività contro le 19 del giorno precedente e le 15 di martedì (oscillazioni statisticamente poco significative) mentre sono in diminuzione le terapie intensive (-3) e i ricoveri (-12). Tuttavia quasi tutti gli osservatori sono concordi nel ritenere che si stia forse preparando, complice il clima stagionale, la “quinta ondata” sulle cui dimensioni però è prematuro pronunciarsi. Ad ogni modo è già partita la campagna vaccinale per la somministrazione della terza dose
Ma c’è, così pare, una notizia indiscutibilmente buona che riguarda i presìdi terapeutici contro l’infezione da coronavirus. Novità che non riguarda però l’efficacia dei vaccini e la contesa fra no vax e si vax, ma la possibilità di utilizzo di un nuovo farmaco. Che poi tanto nuovo non è visto che da anni viene utilizzato per combattere sindromi depressive fra cui il disturbo ossessivo compulsivo. Stiamo parlando della molecola nota come fluvoxamina che pare produca eccellenti effetti contro i sintomi gravi della covid 19. Le informazioni su questo farmaco provengono da un importante studio condotto da un gruppo della University of Minnesota Medical School in Minneapolis. Una ricercatrice malata di covid 19 ed altri scienziati hanno sottoposto alcuni pazienti ad una terapia di 10 giorni a base di fluvoxamina mentre al gruppo di controllo è stato somministrato un placebo.
Il trial clinico è stato sviluppato dalla McMaster University di Hamilton (Canada) in collaborazione con la Cardresearch clinic brasiliana, la Washington University School of Medicine in St. Louis ed ha fornito risultati molto positivi coinvolgento quasi 2000 pazienti. I dati forniti, che comunque dovranno necessariamente essere sottoposti al vaglio della comunità scientifica internazionale, hanno dimostrato che la molecola antidepressiva è in grado ridurre fino al 60% il rischio di ospedalizzazione e di abbattere la mortalità nel 90% dei casi. Ma non è tutto; si tratta di un farmaco dal prezzo irrisorio. L’intero ciclo terapeutico ha infatti un costo di circa 10 dollari contro i 700 della terapia basata su molnupiravir, l’altro composto in grado di combattere i sintomi dell’infezione. E visto che l’antidepressivo efficace contro il coronavirus viene usato in farmacologia ormai da quasi 30 anni, non dovrebbero sussistere rischi di effetti collaterali e di sicurezza a lungo termine né problemi simili a quelli legati alla sempre evocata “ sperimentazione vaccinale” tanto cara agli antivaccinisti.
L’utilizzo di un farmaco contro una malattia diversa da quella per la quale era stato prodotto, non è una novità nella storia della medicina. Il caso più famoso è quello del Viagra, nato per curare l’ipertensione e “riposizionato” nell’ambito delle terapie contro la disfunzione erettile. Se la notizia dell’efficacia della fluvoxamina dovesse essere confermata dalla comunità scientifica si tratterebbe di un evento positivamente clamoroso nella guerra contro la covid 19 e, forse, anche contro gli effetti delle varianti dato che il farmaco non aggredisce il virus ma ne “disattiva” le manifestazioni abbattendo la sintomatologia. Maggiori particolari sulla ricerca sono reperibili, in inglese, ai seguenti link:
https://www.sciencenews.org/article/covid-antidepressant-fluvoxamine-drug-hospital-death?utm_source=email&utm_source=Latest_Headlines&utm_medium=email&utm_medium=email&utm_campaign=latest-newsletter-v2&utm_campaign=Latest_Headlines
https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(21)00448-4/fulltext
Saranno quasi cinquanta le barche che si daranno battaglia nel prossimo weekend lungo nel Golfo di Lecco (dal 30 ottobre all’1 novembre) per la disputa del 46° e 47° Campionato Invernale Interlaghi di vela organizzato dalla Società Canottieri Lecco. Due edizioni perché accanto a quella del 2021, con in palio il Trofeo Autocogliati Volkswagen come main sponsor, sarà assegnato anche il trofeo Luciano “Cianino” Riva a cui era stata dedicata la regata del 2020 annullata per Covid-19.
Quattro le classi in regata e più precisamente Meteor e Fun che disputeranno una tappa dei rispettivi circuiti Nazionali, la RS21 reduce dal Campionato Europeo e con in gara anche il campione brasiliano Torben Grael e l ’affollata flotta degli Orc.
Si inizierà a regatare per l’Interlaghi sabato 30 ottobre il pomeriggio con la Breva (vento da Sud) per proseguire poi la domenica mattina (con il Tivano vento da Nord) e il pomeriggio. Infine, per chiudere, il lunedì mattina: in tutto 9 prove.
Nella mattinata di sabato 30 ottobre è stato programmato un evento “liberatorio” che assegnerà una Supercoppa. Un premio che andrà al vincitore di ogni classe in lizza al termine di una regata “lunga” con spettacolare partenza dal Golfo di Lecco.
Al termine della giornata di sabato è previsto in serata il buffet di benvenuto e le premiazioni della Supercoppa e del Campionato velico del Lario. Sarà un’occasione per ritrovarsi, nei limiti consentiti dalle norme Covid-19, e trascorrere qualche ora senza l’assillo della regata. Sempre in serata serata tornerà l’antica tradizione delle “caldarroste” per i regatanti grazie alla collaborazione del Gruppo Ana “Monte Resegone” di Lecco-Belledo.
Durante l’Interlaghi la Canottieri Lecco sosterrà, con donazioni volontarie, il “Projeto Grael” (www.projetograel.org.br), la Fondazione che dal 1998 ha aiutato già circa 15.000 bambini fornendo istruzione e iniziandoli alla vela e al mondo del lavoro. Fondazione creata dal velista Torben Grael. Proprio per sostenerla vari sponsor metteranno a disposizione importanti premi. In particolare Raymarine con una preziosa bussola della serie “Race Master” -
Inoltre nella sede della Canottieri Lecco, durante i giorni della regata, sarà presente uno stand illustrativo del rinnovato Museo della Barca Lariana di Pianello Lario dove sono conservati oltre 400 scafi storici fra barche di ogni tipo.
Il Comitato organizzatore dell’Interlaghi 2021: Società Canottieri Lecco Asd 1895. Patrocinio: Comune di Lecco, Camera di Commercio Como e Lecco, Panathlon Lecco, Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori e Federazione Italiana Vela.
Main sponsor: Autocogliati Volkswagen. Supporter: Acel Energie, Effeitalia, Deltacalor, Kong, Mab, Rosa & C, Lubrimetal, Galletto Vallespluga, Kapriol, Icam Cioccolato, Norda, Harken, Carozzi, Raymarine, LineeLecco, Lifestyle, Scintilla, Disinplus e Savelli.
Partner: Aglaia, Museo Barca Lariana, Adriana Castagna, Tipografia Commerciale, Giovanna Locatelli, Hotel Lungo Lago Lecco, Hotel Alber e Impianti Elettrici Gianola.
Charter Night del 45° del Lions Club Valsassina: alla presenza del Governatore Gino Ballestra, Roberta Beri e Marco Raveia sono stati insigniti della MJFP e consegnato il Lions d'Oro alla memoria del Socio Antonio Mario Corti.
Da ieri, giovedì 28 ottobre, le persone che hanno più di 65 anni possono prenotare il vaccino antinfluenzale direttamente sul sito di Regione Lombardia appositamente dedicato.
Dal 4 novembre potranno prenotarsi anche i cittadini a rischio per patologia e le donne in gravidanza. Dal 9 novembre i bambini da 6 mesi a 6 anni ed infine dal 15 novembre le altre categorie previste dalla circolare ministeriale.
“Per la stagione antinfluenzale 2021/2022 abbiamo messo a disposizione dei cittadini quasi 2,8 milioni di dosi” dice la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. “Abbiamo pensato infatti a un’offerta sul territorio che fosse la più capillare possibile”.
Antinfluenzale prenotazioni over 65: “Abbiamo coinvolto infatti – spiega l’assessore al Welfare – 6.200 studi di Medici di medicina generale, 76 centri vaccinali delle Asst/hub Covid e 57 altri spazi dedicati, individuati dalle Asst anche con la collaborazione dei Comuni”.
“L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus – conclude Letizia Moratti – ha reso indispensabile rafforzare la capacità di reazione in tempi brevi del Sistema Sanitario. In questo contesto, la vaccinazione antinfluenzale è pertanto un alleato importante e risulta fondamentale per le persone ad alto rischio di complicanze”.
Si approssima la data del 4 Novembre, e giustamente i Sindaci e i Comuni di tutto il Lecchese si apprestano a ricordarla con cerimonie, corone in memoria dei soldati ecc. Giustissimo, visto che tra l`altro il 4 Novembre - se ci pensiamo l`unica guerra che l`Italia abbia mai vinto- e` stata tolta dal novero delle feste (spostata alla prima Domenica del mese) : e` purtroppo una delle cinque feste soppresse nel 1977.
Giusto quindi ricordare i caduti di quella che Papa Benedetto XV nell`Agosto del 1917 defini` una "inutile strage": e strage fu per davvero. Cannoni potentissimi, bombe, gas micidiali lanciati sulle trincee avversarie (Iprite, poi vietata dalla Convenzione di Ginevra, ma ancora usata dal Fascismo nella Guerra contro l`Etiopia), mitragliatrici, che sterminarono centinaia di migliaia di poveri soldati vanamente lanciati contro le trincee avversarie, come ad esempio a Verdun (700.000 morti) o a La Somme (circa 600.000), oltre che sulle Dolomiti italiane.
La potenza delle bombe fece presagire a Italo Svevo, come scrive nelle ultime righe della "Coscienza di Zeno" , un`arma terribile che avrebbe disintegrato il nostro pianeta riducendolo a pochi sassi vaganti nello spazio (un`anticipazione angosciante della bomba atomica).
Ma le conseguenze peggiori della I Guerra Mondiale si verificarono nell`immediato suo dopoguerra. "L`Italia aveva vinto la guerra - ha scritto qualche storico - ma la sensazione era quella di averla persa", complici anche le promesse tradite del "Patto di Londra", stipulato con gli Inglesi nell`Aprile 1915 , che promettevano anche Fiume e la Dalmazia, subito prima di entrare in Guerra dalla parte opposta all`Alleanza a cui l`Italia si era legata fin dal Maggio 1882, con l`Austria e la Germania (che con Bismark ci aveva aiutato a riconquistare il Veneto, nel 1867).
Scioperi, tumulti, caos generalizzato, complice un`inflazione che durante la guerra aveva ridotto di un terzo il valore della Lira e quindi anche quello dei salari dei lavoratori dipendenti.
In realta` nel primi anni del Novecento - Governo Giolitti - si era avviato un processo di vere Riforme forse unico nella storia italiana: con la collaborazione di Socialisti Riformisti (il grande Filippo Turati, nato a Canzo) e Liberali, i lavoratori avevano migliorato le loro condizioni di vita e si era avviata una politica seria di riforme sociali (Maternita`, Scuola, tutela dell`Infanzia, e dei lavoratori in Malattia).
Tutto venne spazzato via da un clima cruento e violento che si creo` nel dopoguerra: da una parte l`ala massimalista del PSI, che voleva "fare come in Russia", cioe` la Rivoluzione Bolscevica (a parole, come Amadeo Bordiga, primo Segretario del PCd`I nel 1921) dall`altra le organizzazioni di ex militari (Arditi ecc.) tornati a casa in una situazione di caos e di scompiglio economico, che diedero origine al Movimento Fascista, in Piazza San Sepolcro a Milano.
Di questa situazione di caos generalizzato seppero approfittare sia prima D`Annunzio, il "Vate" che propugno` la "Presa di Fiume", sia Mussolini, che organizzo` con Farinacci le sue "squadracce" d`Azione per riportare all`ordine i manifestanti.
Insomma, le conseguenze della Guerra furono ancora peggiori della guerra stessa: senza dimenticare, e qui il pensiero torna all`attualita`, la terribile pandemia della "Influenza Spagnola", una malattia nata dalle terribili condizioni anti-igieniche dei soldati nelle trincee francesi al confine tedesco (in mezzo ai topi e agli insetti) e che nei due anni successivi alla fine della Guerra provoco` una cinquantina di milioni di morti in tutto il mondo.
Insomma, la I Guerra Mondiale e` giusto ricordarla: ma, come tutte le guerre, da archiviare come una cosa che non bisogna mai piu` ripetere !
COMUNE DI LECCO: L`IDEA DI UN EVENTUALE TRASFERIMENTO ALLA EX DEUTSCHE BANK PROVOCA POLEMICHE
Negli ultimi giorni è balzata agli onori della cronaca la possibile prossima destinazione della sede del Comune di Lecco.
E’ inconfutabile che l’attuale sede di Palazzo Bovara sia totalmente inadatta ad ospitare uffici e servizi del Comune. Un edificio che mostra a tutti gli effetti i suoi anni, con enormi dispersioni di calore, solette degli uffici sostenute da pali, poco adatto o per nulla all’accesso ai disabili, insomma è giunto il momento improcrastinabile di metterci mano.
Il progetto di rinnovo era già dell’ex giunta Brivio che acquistò l’ex sede del Politecnico, sito in via Marco d’Oggiono, nel 2018 per metterci la nuova sede del Comune di Lecco. Il costo dell’acquisizione fu di circa 5,7 milioni di euro, grazie anche al contributo di Regione Lombardia. Un’operazione definita in gergo tecnico "tra pubblico e pubblico", ovvero un passaggio di proprietà tra due Amministrazioni pubbliche, senza l’intervento di privati.
Il colpo di scena, però, è avvenuto lunedì 25 ottobre 2021, a Palazzo Bovara, dove si è svolta l'attesa Commissione consiliare nella quale la Giunta Gattinoni ha di fatto ufficializzato quelle che finora erano poco più che indiscrezioni, ovvero che la nuova sede per il Comune di Lecco dell’ex Politecnico non sarebbe più confacente alle esigenze e necessità dell’Ente.
I motivi, ha spiegato l’Assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli, sono che il fabbisogno è di 299 postazioni di lavoro, ma che quello simulato nella piantina dell`ex Universita` comprendendo gli arredi (scrivanie, armadi, etc.) è di soli 260, mentre gli attuali dipendenti solo oltre trecento e nel 2022, quando saranno completate le nuove assunzioni, saranno anche di più. E' emerso inoltre che la contemplata sistemazione di una settantina di posti lavoro nel seminterrato (dove dovrebbero andare i Vigili Urbani) cozza con l'insufficienza di finestre: il rapporto di aerazione minimo, stabilito dal regolamento edilizio, non sarebbe rispettato, per cui occorrerebbe realizzare un impianto di aerazione forzata.
L’Assessore ha altresì spiegato che nell'ex Politecnico non erano stati previsti gli spazi per la sala consigliare, Giunta, assessori, consiglieri. La capienza insufficiente implicherebbe di conseguenza il mantenimento di Palazzo Bovara, attuale sede del Municipio lecchese, ovvero la sua ristrutturazione con costi aggiuntivi non banali, ovvero altri 6/8 milioni di euro che si aggiungerebbero ai 19 milioni stimati per l'acquisto e la ristrutturazione complessiva di via Marco d'Oggiono.
Quindi la situazione si è ribaltata. Infatti dopo il Consiglio comunale del prossimo 2 novembre, che sancirà il cambio di rotta, si aprirà un’indagine di mercato volta a valutare se in città vi siano immobili con caratteristiche tecniche ed economiche congrue per la nuova sede comunale, ossia con tempi di riqualificazione sostenibili, che possano garantire spazi adeguati per accogliere in un unico stabile tutti gli uffici municipali sparsi oggi in diverse sedi e che possano ricevere dignitosamente i cittadini.
Il Sindaco Gattinoni ha spiegato che si pubblicherà un bando pubblico per le manifestazioni di interesse da parte di possibili venditori, che resterà aperto 30 giorni a partire dal Consiglio del prossimo 2 novembre, nel quale si porterà ai voti la preliminare e necessaria variazione di tre strumenti amministrativi: il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, il Piano triennale delle opere pubbliche, il Bilancio di previsione.
In pratica, in previsione si vende via Marco d'Oggiono per una cifra base di 6,2 milioni di euro (per l’acquisto si erano spesi 5,7 milioni di euro circa ndr); non si vende più Palazzo Sassi (per cui si contava di incamerare 3,5 milioni di euro); si compra "qualcos'altro" per 11 milioni di euro.
In dettaglio il budget è di 11 milioni di euro che l'Amministrazione comunale ha messo a disposizione per l'acquisto di una nuova sede per gli uffici comunali. La cifra è stata inserita nel Bilancio di previsione triennale. Per cominciare sarà finanziata con mezzi propri e mutui. Si intende rimpiazzare questi ultimi con altre fonti di finanziamento, vale a dire fondi Pnrr e fondi per la rigenerazione urbana appena la loro fruibilità sarà resa più chiara. Ma per contenere e ridurre l'indebitamento a metà dell'anno prossimo sarà disponibile anche un avanzo di amministrazione da reinvestire.
La motivazione di questo repentino “cambio di passo” - che non a caso è lo slogan utilizzato dal Sindaco Gattinoni nella campagna elettorale del settembre 2020 - sono i i bandi per la rigenerazione urbana che hanno reso interessante e appetibile, per i privati ma anche per le Pubbliche Amministrazioni soluzioni che prima avevano un costo elevato. Poi ci sono i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che potranno coprire parti importanti delle voci a Bilancio, permettendo di variare con compensazioni e scorpori le risorse economiche già previste nel piano triennale delle opere pubbliche.
In tutto questo si inseriscono voci per cui l’Amministrazione Comunale avrebbe manifestato un particolare interesse per il palazzo di Piazza Garibaldi sede dell’ex Deutsche Bank e prima ancora Banca Popolare di Lecco. A queste voci il Sindaco Gattinoni ha risposto che l’ex Deutsche Bank di piazza Garibaldi è uno dei tanti spazi attualmente disponibili in città, non certo l’unico. Infatti ve ne sono altri quali il Centro Meridiana che per metà è vuoto, l’ex Inail o l’ex Inps che offrirebbero soluzioni ideali per collocare gli uffici operativi, mentre Palazzo Bovara resterebbe quale sede di rappresentanza. Quindi la riflessione è ancora in corso ed infatti Gattinoni ha evidenziato come in ogni caso le decisioni e il procedimento che scaturiranno saranno condivise nelle commissioni, in Consiglio comunale, attraverso le previste procedure.
Insomma quello che emerge da tutto questo è la totale sconfessione di quanto fatto dalla precedente Giunta Brivio, che aveva individuato nell’Ex Politecnico la sede ideale per il trasferimento del Comune di Lecco. La domanda allora sorge spontanea: ma chi aveva pensato ed approvato il precedente progetto aveva fatto i giusti calcoli, metrature sufficienti, numero uffici e postazioni adeguati ai dipendenti, parcheggi? Perché, stando alle dichiarazioni della nuova giunta, occorre sottolineare sempre di centro sinistra, via Marco d’Oggiono non è adeguata ? Da sottolineare, inoltre, che si sono buttati tre anni, ovvero il tempo trascorso dall’acquisizione dell’ Ex Politecnico, per ripartire da zero.
Il nuovo progetto di abbandonare l’ex Politecnico per una nuova sede da individuare potrebbe pregiudicare, per i suoi costi, lo sviluppo delle riqualificazioni del lungo lago, dell’area ex Piccola Velocità, il centro sportivo del Bione.
Qualora la scelta della nuova sede dovesse cadere su edificio in disuso di proprietà dell’Amministrazione Pubblica si tratterebbe, in fondo di un passaggio di denaro tra pubblico e pubblico, ma se questa dovesse cadere su un edificio di proprietà privata, queste somme pubbliche andrebbero a privati, cosa che con la scarsità di risorse dello Stato non sarebbe moralmente corretto.
Infine, una tale operazione che impegnerebbe il Comune di Lecco per anni, perché non è stata pubblicizzata nella campagna elettorale ? Insomma parliamo di poco meno di un anno fa e nei piani di sviluppo, crescita e rivisitazione della città di Lecco del programma “Gattinoni” non se ne era fatto cenno. Come è possibile che una tale rivoluzione faccia capolino dopo pochi mesi, perché questo “cambio di passo”, e visto che la Giunta precedente ha sbagliato i calcoli , cosa dice l’ex Sindaco Brivio al riguardo, dopo la sua sconfessione?
Per correttezza morale nei confronti dei lecchesi, questo nuovo progetto doveva essere dichiarato in campagna elettorale, perché si parla di svariati milioni di euro di impegno finanziario a cui i cittadini dovranno far fronte.
“Al via, dal 29 ottobre, le domande per i ristori alle imprese turistiche della montagna. In particolare, per quelle ubicate nei Comuni all’interno dei comprensori sciistici. Per loro, infatti, la mancata apertura al pubblico, degli impianti e delle piste nella stagione invernale 2020/2021, per l’emergenza sanitaria, ha causato rilevanti danni economici. Le risorse a disposizione sono pari a 34 milioni di euro”.
Così Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna e Piccoli Comuni. La comunicazione in seguito della firma del decreto di attuazione dell’articolo 2 ‘Misure di sostegno ai Comuni ubicati all’interno di comprensori sciistici’.
“Si tratta di una misura fondamentale – continua l’assessore Sertori – per dare un sostegno concreto agli operatori della montagna. In vista della nuova stagione invernale, potranno infatti guardare ad una ripartenza con maggiore fiducia e con più risorse a disposizione”.
“Un risultato importante – sottolinea – ottenuto attraverso il metodo dell’ascolto e del confronto attuato con i rappresentanti delle singole categorie”. “Promessa – conclude soddisfatto Massimo Sertori – mantenuta”.
Le domande dovranno essere presentate dalle ore 10 del 29 ottobre alle ore 16 del 12 novembre 2021, esclusivamente online sulla piattaforma Bandi On Line.
Tutte le domande ammissibili percepiranno il contributo, pertanto non occorre arrivare primi allo sportello. Prima di procedere con la presentazione è necessario svolgere le operazioni di ‘Registrazione preventiva a Bandi Online’.
L’accesso può avvenire con Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) e Cns con Pin dispositivo.
Sono previste due tipologie di contributi.
Ogni impresa richiedente può presentare una sola domanda e in nessun caso i due contributi possono essere cumulati.
Possono presentare domanda le micro, piccole e medie, grandi imprese. Devono essere in possesso di specifici requisiti di ammissibilità.
– Risultare attive al momento della presentazione dell’istanza e avere sede operativa localizzata nei Comuni inseriti all’interno dei comprensori sciistici.
– Aver avuto un calo del fatturato pari almeno al 30% con riferimento al periodo compreso tra 1° novembre 2020 ed il 30 aprile 2021. Il confronto è con il medesimo periodo della stagione sciistica 2018-2019.
– Per le imprese non attive nel 2018, essere iscritte nel registro delle imprese con stato attivo a partire dal 1° gennaio 2019. Entro cioè la data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 41/2021 (23 marzo 2021).
– Non essere in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente. L’impresa, inoltre, non deve essere in difficoltà.
– Il contributo è concesso nei limiti del massimale di 1,8 milioni di euro di cui alla comunicazione della Commissione europea sul cosiddetto Temporary Framework.
“Regione Lombardia dimostra con i fatti di essere al fianco della montagna. Le imprese turistiche dei comprensori sciistici potranno inviare le domande per ottenere i ristori legati alle mancate aperture al pubblico nella stagione sciistica invernale 2020/2021 degli impianti e delle piste. Il sostegno alle attività economiche che hanno particolarmente sofferto le limitazioni imposte dalla pandemia rappresenta un aiuto concreto. Migliaia di famiglie e professionisti con coraggio e passione hanno infatti resistito e ora vogliono investire nel futuro”. Lo ha detto l’assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda, Lara Magoni.
Il decreto individua tra l’altro i criteri e le modalità di assegnazione di 33,8 milioni di indennizzi statali a sostegno delle imprese turistiche danneggiate nella stagione invernale 2020/2021. Le motivazioni sono da ricercare, in particolare, nella mancata apertura degli impianti e delle piste in seguito all’emergenza sanitaria.
“La montagna – ha aggiunto Lara Magoni – torna a vivere. È infatti un comparto nevralgico per l’economia e l’occupazione dei territori. Sono infatti risorse fondamentali per ripartire con nuovo slancio e permettere ad operatori ed imprese turistiche di rilanciare le proprie attività. In vista dell’inizio della stagione invernale, si tratta quindi di un segnale importante di attenzione verso la montagna e chi ci lavora, spesso con grandi sacrifici”.
“Un mondo – ha concluso l’assessore Magoni – che vogliamo sostenere anche in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, delle quali la Lombardia sarà protagonista”.
Barzio
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