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Lunedì, 25 Ottobre 2021 17:19

DALL'ABISSO DELLE SPADE ALLA W LE DONNE: CRONACA DI UNA SCOPERTA TRA LE GROTTE DELLA GRIGNA

Gli speleologi di InGrigna! esplorano l’Abisso delle Spade oltre i 900 metri di profondità e raggiungono la grotta W le Donne, è il 15esimo ingresso del Complesso del Releccio Alfredo Bini.

L’Abisso delle Spade si apre sul Grignone (LC) ed è stato esplorato nel primo tratto dal G.G. Milano nel novembre 1973.
Dal 2011 con i campi estivi InGrigna! è stata rivisitata e con esplorazioni successive è stata portata dai -150 metri di profondità fino a 960 metri, dove, questa settimana, gli speleologi hanno raggiunto le gallerie di W le Donne, dove quasi contemporaneamente Fabio Bollini stava effettuando risalite.

Ecco la cronaca di Andrea Maconi:

“L’Abisso delle Spade si apre sul Grignone (LC) ed è stato esplorato nel primo tratto dal G.G. Milano nel novembre 1973.
Una seconda punta nel settembre 1976 ha permesso di raggiungere il fondo del profondo pozzo iniziale fino a -150m circa. Il fondo del pozzo risultava allora ostruito da un ingente deposito di ghiaccio e dalla volta pendevano stalattiti di ghiaccio lunghe 6-7m, definitivamente scomparse nel corso degli ultimi anni.

Nel 1976-1977 è stato eseguito il primo rilievo da parte del G.G. Milano. Per decenni è stata poi dimenticata e costituiva uno delle centinaia di pozzi a neve della Grigna. Durante il campo estivo INGRIGNA! del 2011 è stata finalmente rivisitata, constatando che il deposito di ghiaccio si era ridotto e quindi era accessibile un successivo salto. Una rapida serie di punte ha condotto nel 2012 al raggiungimento del fondo di -767m. Gli ambienti terminali non lasciavano però adito a grosse speranze di prosecuzione, quindi la grotta negli anni successivi è stata disarmata sino a -600m. Durante l’esplorazione di un ramo laterale a -600m ci si è accorti tuttavia che la grotta proseguiva su questo fronte e negli anni successivi è stata raggiunta la profondità di -750m, con grotta ferma su uno stretto cunicolo ventilato.
Nel 2019 viene effettuata una rapida uscita per rilevare il fondo e capire se effettivamente fosse valido e si riesce a passare la strettoia fermandosi sul successivo pozzo. Dopo lo stop legato alla pandemia del Covid, nell’estate 2021 finalmente si scende il pozzo da 20m e si raggiungono i -920m.
Questo weekend Marco Corvi (Corvo), Alberto Romairone (S.C. Ribaldone), Alessandro Rinaldi Alex (S.C. CAI Romano di L.) ed io (G.G. Milano CAI SEM) siamo nuovamente entrati alle Spade e rapidamente ci siamo diretti al fondo con un bel po’ di corde per continuare la discesa della nuova via. Consuete perdite di tempo oltre i -750m a togliersi dalle tute i chili di fango gelato, quindi siamo arrivati al pozzo da scendere. Alex procede con l’armo, mentre Corvo ed io allarghiamo l’ennesima strettoia che precede il pozzo, scavando il fango molle con la paletta… Dopo il P15 la grotta inaspettatamente cambia morfologia e diviene una bella forra attiva, percorsa dal torrente, che oggi ha una portata di diversi litri al secondo, seppure sia in regime normale. La via è inaspettatamente larga, comoda e sub-orizzontale.
Vengono armati solo alcuni saltini per evitare di fare il bagno. Dopo circa 150m, ecco un nuovo pozzo.
Neanche 10m e scopriamo che siamo in W Le Donne in cima al ramo che stavano risalendo da diversi campi Bollini, Pamela e soci. Purtroppo di questo pezzo mancava il rilievo e allora sino all’ultimo non abbiamo capito, neanche con gli avanzati strumenti di Corvo, dove avremmo giuntato! La giunzione è stata fatta a -960m dalle Spade e circa -1090m da W Le Donne. Il secondo -1000 lombardo sfuma per un soffio! Siamo contentissimi e solo un po’ rattristati dal fatto che né Felicita con l’influenza, né Conan per impegni hanno potuto esserci, anche se avrebbero voluto tanto partecipare.
Abbiamo continuato per un pezzo il rilievo della parte di WLD, ma poi era troppo tardi e dovevamo uscire.
Siamo usciti dopo 25 ore di punta, di cui 12 ore e mezza di risalita dal fondo.
La giunzione costituisce attualmente la quindicesima grotta del Complesso del Releccio Alfredo Bini. La profondità rimane invariata (-1313m), mentre lo sviluppo arriva a circa 29.6 km.
Il collegamento è un ulteriore importante tassello di conoscenza del sistema carsico delle Grigne in quanto le Spade è la prima grotta sul lato del Moncodeno, al di là di W Le Donne e Transpatrizia che sono sul Moncodeno, ma a pochi metri dalla cresta. Inoltre la giunzione è stata effettuata oltre il sifone di -1150m, dunque teoricamente si potrebbe entrare dalle Spade evitando il lungo svuotamento, anche se la progressione risulta molto disagevole per via dei lunghi meandri infangati.
Un grosso ringraziamento va al rifugio Bogani e a Felicita per averci aiutato e rifocillato in uscita.

Andrea Maconi
INGRIGNA!

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:52

TRIAL: IL TROFEO DELLE REGIONI VA ALLA LOMBARDIA. COME AL SOLITO OTTIMA L'ORGANIZZAZIONE DEL M.C. VALSASSINA

in Sport

Nella stupenda Valsassina in provincia di Lecco si è svolta domenica 24 ottobre la gara che più di tutte rappresenta la forza degli appassionati sportivi che alimentano la base del trial con le gare regionali e territoriali.
L'organizzazione a cura del Moto Club Valsassina Vittorio Ciresa coadiuvato dalla collaborazione del Moto Club Lazzate, ha richiamato a Cortenova 10 regioni che hanno dato vita ad una bellissima manifestazione sportiva dove la Lombardia già vincitrice del prestigioso trofeo dedicato alla memoria di Diego Bosis nel 2019, è uscita vincente in quasi tutte le differenti categorie eccetto la vintage che è stata ad appannaggio della regione Toscana rappresentata in questa occasione da Andrea Valenti e Marco Marranci.

Le squadre del trofeo erano rappresentate da quattro piloti di quattro differenti classi in base al ranking nazionale (TR2, TR3/TR3 125, TR3 Open e TR4). La Lombardia rappresentata a Cortenova dai piloti: Mirko Spreafico, Cristian Bassi, Paolo Ruffoni e Christian Fomasi, ha avuto ragione del Friuli Venezia Giulia con la squadra composta da Giacomo Brunisso, Gabriele Agostinis e Terry Craighero che vincono quindi la medaglia d'argento. A completare il podio la formazione del Veneto con Valentino Feltrin, Alessandro Bauce, Moreno Piazza ed Enrico Bauce.

Podio completo di piloti lombardi nella categoria "Coppa delle Regioni" dove in gara erano squadre composte da 3 piloti ciascuna. Sul gradino più alto la squadra Lombardia 1 con Sergio Pesenti, Michael Daniele Pellegrinelli e Gierri Richard Nobili, al secondo posto Lombardia 2 con (Daniele Tosini, Maurizio Pesenti e Davide Busi) e a chiusura del podio della coppa Lombardia 3 con i piloti (Marco Pedrinazzi, Flavio Magrini e Nicolò Marcomini).

Lombardia in testa anche nella Coppa delle Regioni Giovani, che prevede la partecipazione di MiniTrial A, B, C, Open e Femminile B, . La squadra 1 con Marco Turco, Tommaso Piva e Mattia Coccioli per 3 penalità ha avuto ragione della compagine 2 formata da Cristian Bursi, Nicola Corsini e Giacomo Midali. Completa il podio la Liguria con la squadra Liguria-4 con Federico Picasso, Federico Delfino e Luca Maggio.

Nella coppa dedicata ai Club con 17 squadre presenti presenti ha visto la vittoria del Moto Club Lazzate con la compagine composta da Andrea Buschi e Paolo Brandani, che precedono il moto club Valsassina rappresentato da Matteo Arrigoni e Mauro Donghi per la discriminante degli zero. Terzo gradino del podio per il Moto Club Racing Imolese con la squadra 2 composta da Gabriele e Manuele Pardini.

Nella Coppa delle Regioni Vintage, la Toscana vince l'oro con Andrea Valenti e Marco Marranci. Medaglia d'argento per il Piemonte vintage con (Maurizio Vietti Violi ed Enzo Afri), medaglia di bronzo per il Veneto (Alessandro Ferrari e Franco Ronconi).

Per tutti nella giornata di sabato la festa è iniziata con la sfilata delle regioni presenti accompagnate da sbandieratori e majorettes che hanno fatto l'ingresso ufficiale nella struttura polivalente dedicata agli eventi di Cortenova mentre in serata gli organizzatori hanno offerto la cena a tutti i piloti nel rispetto delle attuali normative anti covid.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:10

UNO SCIALBO LECCO VIENE SCONFITTO A CREMA PER 1 A 0

in Sport

Pergolettese - Calcio Lecco: 1 - 0
Pergolettese (4-3-3): Galeotti; Bariti, Ferrara, Lambrughi, Villa; Zennaro (dal 48′ s.t. Vitalucci), Arini, Varas; Guiu Vilanova (dal 30′ s.t. Perseu), Scardina, Morello (dal 39′ s.t. Moreo). (Soncin, Meddah, Cancello, Faini, Verzeni, Mercado, Nava, Fonseca). All. Lucchini.
Lecco (3-4-3): Pissardo; Battistini, Marzorati, Enrici; Masini, Lora (dal 30′ s.t. Di Munno), Kraja (dal 25′ s.t. Celjak), Zambataro; Morosini (dal 20′ s.t. Buso), Petrovic (dal 1′ s.t. Mastroianni), Ganz (dal 1′ s.t. Iocolano). (Ndiaye, Galli, Lakti, Di Munno, Merli Sala, Reda, Sparandeo). All. Zironelli.
Marcatori: Scardina (P) al 17′ p.t.
Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini.
Note: spettatori 600 circa; ammoniti: Kraja, Iocolano, Marzorati, Zennaro. Angoli: 4-7.

Prosegue il momento negativo del Lecco che dopo la sconfitta casalinga patita contro il Renate, trova un’altra sconfitta, questa volta a Crema contro la Pergolettese. Mister Zironelli parte con molte novità, rispetto alla solita formazione, con Morosini, Petrovic, Ganz e Battistini, lasciandoin panchina Mastroianni, Merli Sala, Iocolano e Celijak.
Subito il Pergo che al 5′ crossa in mezzo con Bariti, Marzorati sporca la palla mettendo fuori gioco Pissarco favorendo Morello chesbaglia di poco. Lo stesso Morello, al 10’, batte una punizione frettolosamente e va in rete, ma l’arbitro annulla.

Al 17’ Pergocrema in rete, con il solito Morello che crossa sul palo opposto, la difesa de Lecco viene colta di sorpresa e Scardina, non marcato, insacca. I Blucelesti provano subito a reagire con Lora cheal 24’calcia dalla distanza, palla fuori di poco. Il Lecco, intanto soffre sempre sulle palle che arrivano in area, con la difesa che pare poco lucida.
Mister Zironelli cerca di ribaltare la partita con l’innesto di Iocolano e Mastroiani e sembra che possa funzionare, con Morosini che batte a rete al 5’, un difensore devia la palla e Galeottifa sua la sfera senza problemi.
Poi è il turno di Lora che al 56’ tira da fuori area, ma la palla finisca lta fuori. I padroni di casa si rifanno vivi in attacco con Bariti che calcia a rete e impegna Pissardo. Al 69’ perfetto schema dei padroni di casa, che su punizione sorprendono tutta la difesa del Lecco, palla a Morello che impegna Pissardo che devia sulla traversa.
Ancora una volta su alcuni episodi l’arbitro non “aiuta” il Lecco, come sul calcio di punizione di Iocolano Arini in barriera tocca la palla con il braccio, ma il direttore di gara non ravvede gli estremi per un calcio dirigore.
In finale di gara, all’86’, Mastroianni, servito da un cross di Celijak, batte forte di testa, ma Galeotti è bravo a deviare sopra la traversa.
A Crema si è visto il peggior Lecco di stagione, con gli uomini di Mister Zironelli poco attenti sulle palle alte in area, poco incisivi e molto imprecisi nei passaggi. Ci si aspettava una brillante prova dei Blucelesti, che potesse riscattare la sconfitta casalinga con il Renate ed invece sono incappati in una cocente sconfitta contro una compagine, come quella cremasca, non certo irresistibile.
Ora Zironelli dovrà intervenire prontamente per cercare di risollevare il morale dei suoi ragazzi e sistemare i molti errori tecnici.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 15:04

PENSIONI A QUOTA VARIABILE

La discussione sulle pensioni sta ormai diventando una lotteria: si era partiti da Quota 100, poi sembrava probabile la Quota 102, finche` la Fornero da qualche schermo dove e` ormai quotidianamente intervistata (poiche` "lei buca il video", oltre le nostre tasche) ha detto No col capino. Allora si e` arrivati a Quota 104 (a dire No stavolta sono stati i Sindacati) e allora i consiglieri di Draghi bravi nelle mediazioni (e in Matematica) adesso stanno riproponendo Quota 103.
Sapete che c`e` ? Ci stiamo stufando. A questo punto facciamola breve, visto che tra non molto gli anziani supereranno i giovani lavoratori. Draghi dica che le pensioni sono abolite, e pure abolito il regio decreto legge 27 marzo 1933, n. 371, quello di Mussolini che stabili` l`INPS , torniamo all`Ottocento, al massimo si daranno quattro caramelle per i vecchietti (se non sono gia` sdentati) e si salvi chi puo`.
Alea jacta est.

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 07:39

LA RELAZIONE TECNICA SULLA "TRANSOROBICA"

IN allegato la dettagliata relazione tecnica, di quasi 100 pagine, riguardante il PROGETTO DI FATTIBILITA' TECNICO ECONOMICA TRANSOROBICHE OCCIDENTALI - Storia e storie da riconnettere - richiesta dalle Comunita` Montane Valsassina Valvarrone Val d'Esino Riviera e dalla Valtellina di Morbegno, ed eseguita dall`Architetto Luca Ruffoni residente a Morbegno.

Ne diamo l`incipit:

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

L’area di d’intervento è situata all'interno di differenti contesti amministrativi, caratterizzati da notevoli differenze
tipologiche territoriali, paesaggistiche e ambientali, sia in aree urbanizzate che in prevalenza in aree non
urbanizzate del contesto montano orobico. Tale progetto non è da intendersi quale un’opera puntuale ma come un
insieme di opere da realizzare puntualmente lungo stabiliti itinerari viabilistici rivolti alla mobilità lenta ed in molti
casi sovrapposti con la viabilità ordinaria.

Questa area vasta d’intervento è compresa a cavallo delle provincie di Sondrio e Lecco, all’interno delle Comunità
Montane Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino Riviera e Valtellina di Morbegno.
I territori comunali toccati da tale intervento risultano essere quelli di Colico, Delebio, Gerola Alta, Introbio, Pagnona,
Piantedo, Premana, Sueglio, Valvarrone, mentre secondariamente risultano marginalmente coinvolti i territori di
Pedesina e Dorio.

L’area interessata è pertanto ascrivibile alla dorsale orobica compresa tra il Monte Legnoncino, il Monte Legnone,
il Monte Rotondo e il Pizzo dei Tre Signori, coinvolgendo di fatto i territori sottostanti relativi in termini idrografici
alla Valgerola, la Val Lesina, la Val Varrone, la Val Biandino oltre che alle aree di riviera del Lario orientale e di
porzioni dei territori di fondovalle della Valtellina e della Valsassina.

Gli itinerari previsti si snodano su aree paesaggisticamente e ambientalmente molto differenti tra loro in funzione
anche alle quote altimetriche che tendono a diversificare e a rendere difficoltosi gli interventi progettuali
considerando l’accessibilità e l’instabilità meteorologica e climatica in funzione a quote altimetriche di progetto
comprese tra la quota del Lario (198 m s.l.m.) e la Bocchetta di Legnone (2395 m s.l.m.).
Il paesaggio risulta complessivamente caratterizzato nella sua variazione altimetrica di versante, da foreste di
latifoglie, da foreste di conifere e nella parte superiori da praterie d'alta quota con variazioni delle essenze vegetali
derivate dalle diverse esposizioni solari dei versanti, dai quali derivano microclimi ed ecosistemi parzialmente
differenti influenzati fortemente inoltre dall’ambito lacustre dell’area.

Tale ambiente appare fortemente modificato dall’utilizzo antropico del territorio, che ha portato alla formazione ed
al mantenimento nelle aree più fertili di formazioni erbacee di natura secondaria ricavate nel corso dei secoli a
scapito del bosco e si è contraddistinto per il costante esplicarsi delle tradizionali pratiche agricolo-zootecniche.
Ambienti prettamente urbanizzati sono maggiormente sviluppati nelle aree di riviera e di fondovalle mentre a mezza
costa i territori urbanizzati sono circoscritti in specifiche aree frammentate tra loro.

IN ALLEGATO LA RELAZIONE TECNICA

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Lunedì, 25 Ottobre 2021 07:24

LA SENATRICE SANTANCHE` A LECCO PER FRATELLI D`ITALIA

A Laorca di Lecco, gli stati maggiori di Fratelli d’Italia si sono ritrovati per fare il punto della situazione dopo la recente tornata elettorale ed illustrare le prossime iniziative.
Presenti tutti gli amministratori della provincia di Lecco recentemente eletti, l’Onorevole Alessio Butti, la Senatrice Daniela Santanchè, l’Europarlamentare Pietro Fiocchi, il Coordinatore provinciale Fabio Mastroberardino, il Segretario cittadino Enrico Castelnuovo ed consigliere comunale del Comune di Lecco Giacomo Zamperini.

Ad introdurre i lavori Mastroberardino ha sottolineato: “Io, Zamperini e Marco Caterisano ci stiamo impegnando a fondo, collaborando con le Forze dell’Ordine per tenere alta l’attenzione sul fenomeno e non a caso negli ultimi venti giorni la presenza è aumentata e il fenomeno sembra rallentato”.

“Ed è proprio con le forze locali – prosegue l’Onorevole Butti – come gruppo di Fratelli d’Italia in Parlamento che mi sto adoperando per predisporre una proposta di legge che possa contrastare questo disdicevole fenomeno, che poi verrà presentata proprio a Lecco. Serve un lavoro di squadra anche sul territorio per arginare il fenomeno del momento, le baby gang”.
« Il fenomeno delle gang giovanili – sottolinea Butti - riguarda tutte le città della Lombardia, un fenomeno trasversale ed è per questo motivo che vogliamo intervenire in maniera determinata. Abbiamo già incontrato il prefetto proprio per redigere una proposta che sia inattaccabile dal punto di vista giuridico e che verterà su vari aspetti, prima di tutto sull’articolo 635 del codice penale relativo ai danneggiamenti, visto che sotto i 14 anni i ragazzi non sono perseguibili”.
“Vogliamo – conclude Butti - inserire una clausola specifica sul risarcimento sociale, ad esempio nelle comunità, ma che coinvolgerà anche le famiglie, perché diciamolo chiaro: chi ha un figlio minorenne che al giovedì notte non è nel suo letto una responsabilità deve pure averla».

“Nei prossimi messi – interviene la Senatrice Santanchè – dovremo affrontare molti tempi di rilevanza nazionale, i cui effetti si riverbereranno per i prossimi anni. A partire dell’utilizzo delle ingenti risorse derivanti dal PNRR, la revisione del Reddito di cittadinanza, le pensioni e l’elezione del Presidente della Repubblica”.
“Ma un tema – prosegue la Senatrice – ci sta molto a cuore ed è il lavoro, senza il cui rilancio il nostro Paese non ha futuro. Ed è per questo che le risorse che lo Stato dovrà mettere a disposizione dovranno riguardare anche la riduzione delle tasse”.
“Infine – conclude Santanchè – ci tengo a sottolineare che il nostro Partito non ha nulla a che fare con il fascismo, con tutte quelle organizzazioni estremistiche che operano al di fuori della legalità. Mi preme anche sottolineare che il cosiddetto allarme per un eventuale ritorno del “fascismo”, con la chiusura della recente tornata elettorale, sembra sparito dagli onori della cronaca”.

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Domenica, 24 Ottobre 2021 14:58

LA CICLABILE IN VAL BIANDINO SI DOVRA` FARE

Ne avevamo accennato in un articolo del 19 Aprile 2021: la convenzione cioe` tra la Comunita` Montana della Valsassina e la Regione Lombardia, che in un ampio progetto dello stesso mese aveva approvato, stanziandoci la bella cifra di 3 milioni e 120 mila euro, una lunga e alta pista ciclabile che dalla Valtellina arrivasse alla Bergamasca, passando per l`alta Valsassina.

La lunga delibera n. 55 della Comunita` Montana del 27 Aprile descriveva anche in dettaglio le modalita` dell`operazione, che partiva dall`accordo con la Comunita` Montana della Valtellina Morbegnese come intervento di “RECUPERO DELLA VIABILITÀ STORICA E VALORIZZAZIONE IDENTITARIA DELLE COMUNITÀ TRANSOROBICHE".

“Il turismo - si legge nel documento - rappresenta una delle risorse economiche prioritarie di quasi tutti i Comuni della Comunità Montana. ... L’adeguamento e il completamente dei sentieri esistenti, collegati tra loro con le varie strade agro, silvo pastorali, potranno essere l’avvio di un nuovo turismo sportivo quale l’E-bike e le escursioni a cavallo. La realizzazione di tali itinerari
permetterà al turista di percorrere il nostro territorio passando dal lago alla montagna e viceversa”.

"L’obiettivo principale di realizzazione di itinerari culturali-turistico-sportivi - prosegue il documento - al fine di assicurare un rilancio del turismo in quota fruibile oltre che da pedoni anche da ciclisti in mountain-bike, sicuro scenario naturale e di interesse storico-culturale reso dai manufatti ancora esistenti risalenti alla Grande Guerra (cioe` in sostanza la "Linea Cadorna" ndr) garantendo così anche una valorizzazione dei sistemi agro-alimentari di malghe e alpeggi delle Orobie e riqualificazione ambientale anche sotto il profilo del dissesto idrogeologico"

Il Primo Lotto interessava i comuni di Colico, Introbio, Pagnona, Premana, Valvarrone, Delebio, Gerola Alta e Piantedo: il progetto e` stato "predisposto dal professionista incaricato Arch. Luca Ruffoni e comportante un quadro economico complessivo di € 3.120.000.

La Comunita` Montana quindi ha autorizzato la Convenzione, gia` approvata dalla Regione Lombardia nel “Programma degli interventi per la ripresa economica”, stabilendo i quattro "itinerari transorobici" principali:

- Transorobica Occidentale 1: Legnoncino
- Transorobica Occidentale 2: Legnone
- Transorobica Occidentale 3: Stavello
- Transorobica Occidentale 4: Trona
Ogni itinerario presenta oltre all’asse principale, una serie di collegamenti e itinerari
secondari che permettono di connettere tra loro i singoli percorsi e di raggiungere
elementi tematici di pregio lungo il percorso.

UNa volta partiti i lavori la Regione dovra` provvedere ad opportuni controlli con ispezioni e sopralluoghi.

Inoltre era stato stabilito un preciso Cronoprogramma dei lavori, da ultimarsi nel Settembre - Novembre 2023:

CRONOPROGRAMMA:

Approvazione progetto di fattibilità tecnico economica: marzo 2021
Approvazione progetto definitivo: Ottobre 2021
Approvazione progetto esecutivo: Marzo 2022
Aggiudicazione appalto: luglio 2022
Consegna lavori: settembre 2022
Ultimazione lavori: settembre 2023
Collaudo tecnico - amministrativo: novembre 2023

 

Localizzazione dei lavori :

"Questa area vasta d’intervento è compresa a cavallo delle provincie di Sondrio e Lecco, all’interno delle Comunità
Montane Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino Riviera e Valtellina di Morbegno.
I territori comunali toccati da tale intervento risultano essere quelli di Colico, Delebio, Gerola Alta, Introbio, Pagnona,
Piantedo, Premana, Sueglio, Valvarrone, mentre secondariamente risultano marginalmente coinvolti i territori di
Pedesina e Dorio.

L’area interessata è pertanto ascrivibile alla dorsale orobica compresa tra il Monte Legnoncino, il Monte Legnone, il Monte Rotondo e il Pizzo dei Tre Signori, coinvolgendo di fatto i territori sottostanti relativi in termini idrografici alla Valgerola, la Val Lesina, la Val Varrone, la Val Biandino oltre che alle aree di riviera del Lario orientale e di porzioni dei territori di fondovalle della Valtellina e della Valsassina.

Gli itinerari previsti si snodano su aree paesaggisticamente e ambientalmente molto differenti tra loro in funzione
anche alle quote altimetriche che tendono a diversificare e a rendere difficoltosi gli interventi progettuali
considerando l’accessibilità e l’instabilità meteorologica e climatica in funzione a quote altimetriche di progetto
comprese tra la quota del Lario (198 m s.l.m.) e la Bocchetta di Legnone (2395 m s.l.m.).

Il paesaggio risulta complessivamente caratterizzato nella sua variazione altimetrica di versante, da foreste di
latifoglie, da foreste di conifere e nella parte superiori da praterie d'alta quota con variazioni delle essenze vegetali
derivate dalle diverse esposizioni solari dei versanti, dai quali derivano microclimi ed ecosistemi parzialmente
differenti influenzati fortemente inoltre dall’ambito lacustre dell’area.

Tale ambiente appare fortemente modificato dall’utilizzo antropico del territorio, che ha portato alla formazione ed
al mantenimento nelle aree più fertili di formazioni erbacee di natura secondaria ricavate nel corso dei secoli a
scapito del bosco e si è contraddistinto per il costante esplicarsi delle tradizionali pratiche agricolo-zootecniche.
Ambienti prettamente urbanizzati sono maggiormente sviluppati nelle aree di riviera e di fondovalle mentre a mezza
costa i territori urbanizzati sono circoscritti in specifiche aree frammentate tra loro.""

La prima area T.O.1 parte dal LEGNONCINO (Colico) a 218 m s.l.m. e arriva a Valvarrone – Tremenico (LC) 754 m s.l.m.
Lunghezza itinerario: 24.730 mt (24 chilometri)

La seconda T.O.2 parte dal LEGNONE Delebio (So) a 218 m s.l.m. e arriva a Pagnona (LC) 811 m s.l.m.
Lunghezza itinerario: 32.770 m (32,7 km) Quota valico: 2395 m s.l.m.

La terza T.O.3 STAVELLO parte da Premana (LC) 951 m s.l.m. arriva a Gerola Alta (SO) 1053 m s.l.m. Lunghezza itinerario: 23.160 m(23 km) Quota valico: 2202 m s.l.m.

La quarta T.O.4 TRONA parte da Introbio (LC) 586 m s.l.m. e arriva a Gerola Alta (SO) 1053 m s.l.m.
Lunghezza itinerario: 26.460 m (26 km) Quota valico: 2093 m s.l.m.

Ricettività lungo il percorso: Rifugio Tavecchia, Rifugio Valbiandino, Casa alpina Pio X, Rifugio Madonna della
Neve, Rifugio S. Rita, Rifugio Falc, Rifugio Casera Vecchia di Varrone, Rifugio Trona Soliva.

"Le vie principali saranno connesse alle arterie secondarie e di connessione con i punti tematici favorendo l’accesso
agli alpeggi, alle strutture ricettive, alle aree storico minerarie e militari."

"I punti di partenza e arrivo degli itinerari sono fissati nei singoli centri urbani a ridosso di punti e luoghi pubblici
significativi nei quali verrà allestito uno spazio dedicato al fine di dare maggiore visibilità al percorso e consentire
ai fruitori di avere tutte le informazioni necessarie sulle variabili sentieristiche/tematiche che è possibile percorrere.
Tale scelta permetterà inoltre di intercettare tutti i turisti e i visitatori del luogo, permettendo di offrire servizi quali
quelli dell'E-bike anche a coloro che transiteranno lungo la viabilità ordinaria, intercettando l’offerta turistica già
presente nei singoli paesi quali alberghi, ristoranti, negozi."

Per quanto riguarda la realizzazione "Fondamentale sarà il ripristino e l’adattamento dei fondi, specie quelli in selciato delle parti ammalorate". Si parla di "ripristino delle murature a secco di contenimento", utilizzando meno cemento possibile "per i soli tratti necessari per uno sviluppo massi e verrà mascherato con l'utilizzo di pietrame locale in superficie".

Insomma un " vaste programme" , avrebbe detto il Generale De Gaulle, sicuramente molto ampio e interessante (nelle immagini diamo alcune cartine sui vari Lotti  allegate al Progetto).

In allegato la Delibera CM n. 55 e la Cartina generale dei percorsi previsti

 

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Domenica, 24 Ottobre 2021 07:15

RITROVATO ESCURSIONISTA PERSO AD ARTAVAGGIO

BARZIO (LC) - Ritrovato illeso nella serata di Sabato 23/10 un uomo di Lecco, del 1977, che si era smarrito. Da Artavaggio voleva percorrere il “Sentiero degli stradini” e andare verso i Piani di Bobbio ma ha allungato il percorso e si è tolto dalla giusta direzione. Era buio e allora verso le 19:30 ha pensato di chiedere aiuto. Sono partite le squadre della Stazione di Valsassina e Valvarrone del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, XIX Delegazione Lariana, che hanno cominciato a battere le aree in cui era più probabile che si potesse trovare il disperso.

L’uomo non aveva con sé una pila, che è sempre molto utile per indicare la propria posizione, oltre che per illuminare il percorso; inoltre, il telefono non consentiva di inviare la posizione e dopo poco la batteria si è scaricata, rendendolo irraggiungibile. Le squadre lo hanno comunque rintracciato: si trovava nella zona della Valle dei Mugoff. Lo hanno accompagnato al rifugio Lecco - alla ricerca ha collaborato anche il gestore del rifugio - e poi con la jeep fino a Barzio. L’intervento si è concluso in tarda serata.

Nel primo pomeriggio invece si erano attivati i tecnici della XIX Delegazione Lariana del Soccorso alpino: verso le 14:00 la centrale di Soreu ha allertato le squadre per un uomo caduto mentre si trovava sulla falesia del Vaccarese, precisamente nel settore La Pera, a circa 1200 metri di quota. L’uomo si è infortunato a una caviglia e ha riportato alcune escoriazioni a una gamba. Cinque tecnici della Stazione di Lecco e del Centro del Bione lo hanno raggiunto; dopo la valutazione sanitaria, lo hanno imbarellato e trasportato con la barella portantina fino all’alpeggio di Campo, poi hanno proseguito con il mezzo fuoristrada del Soccorso alpino, fino all’ambulanza. L’intervento si è concluso nel tardo pomeriggio.

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Sabato, 23 Ottobre 2021 18:53

LOMBARDIA E VENETO TORNANO A PARLARE DI AUTONOMIA

A quattro anni di distanza dal referendum sull’Autonomia, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana interviene sul tema per sottolineare che è ripreso il dialogo con il Governo già avviato prima della pandemia e poi forzatamente interrotto.

“Abbiamo iniziato a confrontarci con il presidente Zaia – ha detto il governatore della Lombardia – poi con il ministro Gelmini. Il fatto importante è riprendere subito e con determinazione. I nostri tecnici, quelli della Lombardia e del Veneto, stanno trattando la questione per affinare ulteriormente la nostra proposta”.

Autonomia, tecnici Lombardia e Veneto stanno ‘affinando’ proposta

“Si deve sempre rispettare la Costituzione – ha aggiunto Fontana – la quale dice che l’accordo nasce da un’intesa tra Governo e Regioni. Questo il punto di partenza da cui non si può prescindere se non si vuole violare la Costituzione. Siamo pronti ad ascoltare quello che ci dirà il Governo ma siamo convinti ci sia la massima disponibilità a lavorare insieme come ci ha confermato il ministro Gelmini”.

“Non vogliamo che la questione – ha proseguito il presidente della Regione Lombardia – sia ‘fuffa’, come l’ha definita Zaia. Per questo, vogliamo portare a casa risultati concreti. Ci sono alcune materie come i servizi sociali, l’istruzione per la quale è necessario calcolare i costi standard, in questo caso ci vuole più tempo, anche se devo sottolineare, il Governo sta elaborando la materia dei costi standard dal 2009”.

Assessore Galli: persi 2 anni per stop ideologico del ‘Conte-bis’

“Purtroppo abbiamo perso quasi due anni – ha chiosato l’assessore con delega all’Autonomia, Stefano Bruno Galli – a causa dello stop ideologico deciso dal Governo di centrosinistra del Conte bis, ma ora vogliamo riaprire, per dare una risposta ai lombardi che hanno votato sì al referendum”.

“Nel 2019 – ha ricordato l’assessore – la trattativa era arrivata a uno stadio molto avanzato, poi si è bloccata con l’avvento del Conte bis. La Regione Lombardia è pronta. È pronto da tempo il dossier che abbiamo preparato, in questi anni, per portarlo sul tavolo del ministro competente. Siamo lieti che, dopo l’anno e mezzo perso con lo stop politico deciso dal Governo Conte bis, finalmente si riparta”.

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Sabato, 23 Ottobre 2021 08:20

"Il Filo Rosso", storie del movimento delle donne a Lecco

in Cultura

Dal 31 ottobre al 28 novembre una nuova mostra Palazzo Paure

Nasce per raccontare storie di donne e lotte alle nuove generazioni la mostra "Il Filo Rosso”, a cura di donne dell’UDI (Unione Donne in Italia), dei movimenti femministi lecchesi e del Liceo Artistico Medardo Rosso, da un’idea di Enrica Bartesaghi e Giacinta Papini. La mostra sarà allestita dal 31 ottobre al 28 novembre a Palazzo delle Paure, sito in piazza XX Settembre, 22, a Lecco.

Il progetto nasce quando, parlando della situazione femminile in Italia (e non solo), alcune donne si sono chieste cosa fosse rimasto delle loro battaglie e hanno deciso di provare a capire come condividerle con le ragazze e le donne di oggi.

L'obiettivo della mostra è di recuperare la memoria storica femminile per parlare di un fenomeno generale (nazionale e internazionale), raccontato e visto con gli occhi delle donne lecchesi, e più precisamente di un gruppo di giovani e giovanissime donne lecchesi che attorno agli anni ’70 e ’80 del secolo scorso diedero vita a un movimento femminista e delle donne dell’UDI. Un movimento che ha aperto la strada per lotte di genere nel mondo della politica, del lavoro, della vita famigliare. La mostra è realizzata attraverso una ricerca tramite 32 interviste a donne dell’UDI (Unione Donne in Italia) e a donne che hanno fatto parte del Collettivo femminista lecchese. Il filo rosso, suggerito dal titolo della mostra, è inteso come quel legame che unisce tutte le donne e che non si spezzerà finché le loro storie e le loro lotte saranno raccontate.

"Siamo felici di contribuire alla realizzazione di una mostra dal fortissimo valore simbolico che restituisce uno spaccato di vita quotidiana capace di raccontare storie tramite gli occhi di storici movimenti femminili - spiega l'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza - questa esposizione si rivolge alle nuove generazioni e permette di tenere viva una memoria storica importante, aiuta a osservare la realtà quotidiana da prospettive diverse e stimola le ragazze di oggi a riflettere sulla loro condizione sociale".

L'inaugurazione è prevista per sabato 30 ottobre alle 18 presso la sala conferenze di Palazzo delle Paure (ingresso consentito massimo a 70 persone): per partecipare è obbligatorio prenotarsi entro venerdì 29 ottobre alle 12 scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., oppure chiamando lo 0341 286729, recapiti ai quali è possibile rivolgersi anche per ottenere maggiori informazioni sull'esposizione. La mostra è visitabile il martedì dalle 10 alle 13, il mercoledì e giovedì dalle 14 alle 18, il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18 al costo di 2 euro. Per accedere all'inaugurazione e alla mostra è necessario essere in possesso di certificazione verde in corso di validità.

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