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Venerdì, 22 Gennaio 2021 13:44

LECCO AL 41 esimo posto delle citta` piu` inquinate d`Europa

Una ricerca su mille città europee appena pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health e realizzata da Università di Utrecht, Global Health Institute di Barcellona e Tropical and Public Health Institute svizzero, conferma adesso che la Pianura padana è il luogo in Europa in cui si muore di più di inquinamento.

La classifica è sconfortante, in particolare per quanto riguarda le morti per polveri sottili, le pm 2,5. Le dieci città in Europa con il maggior carico di mortalità attribuibile a questi inquinanti sono: Brescia (Italia), Bergamo (Italia), Karviná (Repubblica Ceca), Vicenza (Italia), Unione metropolitana dell'Alta Slesia (Polonia), Ostrava (Repubblica Ceca), Jastrzebie-Zdrój (Polonia), Saronno (Italia), Rybnik (Polonia), Havirov (Repubblica Ceca). Verona è all'11esimo posto, Milano al 13esimo, Treviso al 14esimo, Padova al 15esimo, Como al 17esimo, Cremona al 18esimo, Busto Arsizio al 19simo, Pavia al 21esimo, Novara al 22esimo, Venezia al 23esimo, Pordenone al 24esimo, Piacenza al 25esimo, Ferrara al 26esimo, Torino al 27esimo, Gallarate al 29novesimo, LECCO al 41esimo posto. A questo si deve aggiungere che Torino è la terza città in Europa per mortalità associata al diossido di azoto, e l'area metropolitana di Milano la quinta (tutti i dati si riferiscono al 2015).

Come riassume l'Health Effects Institute di Boston l'esposizione a breve termine all'inquinamento atmosferico può causare e aggravare allergie, asma, e bronchite, infiammazioni alle basse vie respiratorie. Alti livelli di pm 2,5 (le polveri sottili) possono causare nell'immediato attacchi di cuore, aritmie e «persino la morte» alle persone che hanno già problemi cardiaci. Si è visto anche che quando le polveri sottili sono più alte aumentano le assenze per asma dei bambini a scuola. Ma è soprattutto l'esposizione a lungo termine a far male, anche ai sani: causa diabete, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva (un’ostruzione irreversibile delle vie aeree), cancro ai polmoni e cardiopatia ischemica. Nelle zone particolarmente inquinate si registrano inoltre tassi più alti di disfunzioni metaboliche, disturbi del sistema nervoso centrale (tra cui malattie neurologiche e psichiatriche), nascite premature, sottopeso o con un ritardo di crescita. In altre parole quando una persona ha un ictus, o il diabete, molto spesso è perché è malata di inquinamento.

Uno studio realizzato da Greenpeace Italia e Ispra, e citato da Greenreport, «in Italia riscaldamento e allevamenti intensivi sono responsabili in totale del 54% del pm 2.5». Il biossido di azoto invece è prodotto soprattutto dal traffico automobilistico, e questo spiega perché i livelli più alti si registrano a Torino e Milano. Non abbassare le emissioni però ha un costo umano altissimo. «Nelle sole città italiane prese in considerazione, rispettando gli standard dell'Oms, si potrebbero evitare ogni anno quasi 15 mila morti premature» calcola ancora Greenpeace.

Un'ultima cosa: una conferma della pericolosità dello smog per la salute arriva anche dall'epidemia di Covid 19. Francesca Dominici, scienziata italiana dell'Università di Harvard, ha dimostrato con il suo gruppo di ricerca che «basta una differenza di un microgrammo nella media di pm 2,5, il particolato ultrasottile, per aumentare il tasso di mortalità del nuovo coronavirus del 15 per cento». Non è un caso che la Pianura Padana è uno dei luoghi al mondo che ha pagato il più alto tributo di morti alla pandemia.

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Venerdì, 22 Gennaio 2021 09:44

VACCINAZIONI IN AZIENDA? SI PENSA AI MEDICI DEL LAVORO

Utilizzo dei medici del lavoro in azienda per somministrare il vaccino anti-covid. È su questo che Regione Lombardia e in particolare il vice presidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, e l’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, stanno lavorando per accelerare l’uscita dalla crisi del mondo produttivo lombardo.

“Bisogna fare in modo – spiegano i due assessori della Regione Lombardia  Moratti e Guidesi – che tramite le associazioni di categoria e le Asst, le aziende che lo vorranno possano utilizzare, all’interno delle loro sedi operative, i medici del lavoro per vaccinare i lavoratori”.

“Questa scelta – proseguono la vicepresidente e l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia – ha due finalità. Da una parte decongestionare le strutture sanitarie che, da oltre un anno, sono sotto pressione per l’emergenza Covid. Dall’altra consentire al sistema economico della Regione Lombardia di ripartire a pieno regime e in totale sicurezza”.

I due assessori, Letizia Moratti (vicepresidente con delega al Welfare) e Guido Guidesi (Sviluppo economico), nei prossimi giorni proporranno in particolare alle associazioni di categoria un apposito Protocollo. L’obiettivo è quello di rendere operativa questa procedura nel più breve tempo possibile.

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Venerdì, 22 Gennaio 2021 09:38

PIANO CONTROLLI ANTI ASSEMBRAMENTO IN VISTA DELLA RIAPERTURA DELLE SUPERIORI

In vista della prossima ripresa dell'attività didattica in presenza nelle scuole di secondo grado della provincia di Lecco il Prefetto di Lecco, Castrese De Rosa, ha nuovamente riunito il Tavolo di Coordinamento    per esaminare, alla presenza dei Responsabili provinciali delle Forze di polizia, il piano dei controlli anti-assembramento predisposto per agevolare i flussi di studenti in entrata ed uscita da scuola e l'ordinato utilizzo dei mezzi pubblici.

Nel corso dell'incontro - che si è svolto in videoconferenza- è stato condiviso l'impianto del predetto strumento operativo che prevede le misure di supporto finalizzate ad evitare assembramenti ed a gestire le criticità che dovessero verificarsi in relazione agli spostamenti della popolazione studentesca presidiando i punti sensibili per la circostanza.

In particolare, sono stati indicati, tra i cennati punti sensibili, le stazioni ferroviarie, le principali fermate del trasporto pubblico locale in prossimità degli istituti scolastici, i punti di passaggio obbligato per transito da fermate a strade comunali.

Il dispositivo di monitoraggio e controllo dei flussi di studenti pendolari si avvale anche del volontariato di protezione civile con compiti informativi alla popolazione studentesca ed alla cittadinanza in generale e di segnalazione alle Forze dell'ordine di situazioni critiche cui rivolgere particolare attenzione.

La pianificazione prevede che a cura dei COC dei Comuni sede degli Istituti scolastici di scuola secondaria di secondo grado o di Centri di Formazione Professionale (Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Monticello, Colico, Merate, Oggiono e Valmadrera) vengano individuati i punti di maggiore criticità e svolta attività di raccordo della Polizia locale con i Volontari della Protezione Civile coinvolti territorialmente.

Il Questore di Lecco, in un apposito Tavolo Tecnico, definirà, nel dettaglio, il dispositivo operativo, coordinando le forze in campo nell'attuazione delle procedure concordate per fronteggiare eventuali situazioni di criticità.

Il Tavolo di Coordinamento Provinciale istituito presso la Prefettura di Lecco continuerà a svolgere la propria attività di verifica e monitoraggio sul generale andamento della pianificazione che, come noto, si pone a valle di un più ampio dispositivo che coinvolge attivamente le Istituzioni scolastiche ed i gestori del trasporto pubblico locale in uno sforzo corale volto a consentire la ripresa delle attività didattiche  in sicurezza.

A tal fine, oltre alle disposizioni relative al noto scaglionamento degli orari di ingresso (8:00-9:40) e di uscita  (11:20, 12:10, 13:00, 13:50) degli studenti ed al potenziamento delle linee del Trasporto Pubblico Locale (incremento del 53% delle corse extraurbane e del 50% delle corse urbane, con l'impiego anche di bus a noleggio), è in avanzata fase di studio un'App implementata dall'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, per consentire agli studenti di effettuare una sorta di prenotazione online del mezzo di trasporto pubblico che intendono utilizzare e verificare in tempo reale se sia effettivamente fruibile, secondo le percentuali di riempimento previste.

Il dettaglio degli orari delle corse, come potenziate,  è pubblicato sui siti web delle aziende di trasporto coinvolte ed è consultabile tramite apposito link. 

"Sono convinto- ha affermato il Prefetto De Rosa- che le misure adottate, grazie al contributo di tutti, possono concorrere ad assicurare il rientro a scuola in sicurezza, insieme ai comportamenti corretti anche all'esterno della scuola e al di fuori dei mezzi di trasporto. Per questo rivolgo un appello a tutti gli studenti affinché continuino a dimostrare il grande senso di responsabilità che finora li ha contraddistinti".

Anche da parte dei Sindaci, in prossimità della riapertura delle scuole superiori, sarà svolta una capillare campagna informativa per richiamare l'attenzione di tutti, ed in particolare degli studenti, sui corretti comportamenti da tenere per contenere la diffusione del contagio.
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Venerdì, 22 Gennaio 2021 06:31

100 ANNI DI MOTO GUZZI A MANDELLO

 

 

PER FESTEGGIARE I CENTO ANNI DELL’AQUILA TORNANO LE GMG - GIORNATE MONDIALI MOTO GUZZI, DAL 9 AL 12 SETTEMBRE 2021 A MANDELLO DEL LARIO, CON UN’EDIZIONE STRAORDINARIA

VIENE SVELATA UNA SPECIALE LIVREA CELEBRATIVA DEL CENTENARIO, PRODOTTA IN EDIZIONE ESCLUSIVA SOLO NEL 2021 E ISPIRATA ALLA MITICA OTTO CILINDRI, DISPONIBILE SU TUTTI I MODELLI

Un secolo di storia, cento anni di splendide motociclette, di vittorie, di avventure, di personaggi leggendari che hanno costruito il mito del Marchio dell’Aquila.

Moto Guzzi festeggia questo straordinario compleanno con un 2021 ricco di iniziative che avrà il suo clou nelle GMG - Giornate Mondiali Moto Guzzi, in programma a Mandello del Lario dal 9 al 12 settembre.

Le GMG - Giornate Mondiali Moto Guzzi sono da sempre un appuntamento imperdibile per ogni appassionato e, attesissime, tornano a dieci anni dall’ultima edizione. Saranno decine di migliaia gli appassionati che accorreranno da ogni parte del mondo per vivere un evento unico e indimenticabile reso possibile grazie alla collaborazione tra Moto Guzzi, il Comitato Motoraduno Internazionale e la municipalità di Mandello del Lario.

In un’occasione così speciale Moto Guzzi produrrà una serie limitata dei suoi modelli in una speciale Livrea Centenario, che sarà disponibile su V7, V9 e V85 TT solo nel corso del 2021.

Una colorazione esclusiva, elegante e affascinante, evocativa di una storia unica e che trae origine dall’estetica di moto leggendarie, che hanno segnato la storia del motociclismo, prima tra tutte la Otto Cilindri del 1955. Una idea folle e visionaria, una moto straordinaria nata per competere nella classe 500 Campionato del Mondo, un progetto così ardito da essere decenni avanti a tutta la produzione motociclistica mondiale.

Questa pietra miliare della storia della moto si presentava in un abbinamento di colori elegantissimo nella sua essenza puramente racing, unendo il metallo satinato del serbatoio col verde della carena e il cuoio della sella. Cromie che caratterizzarono anche la 350 Bialbero, una delle moto più vincenti della storia, imbattibile dominatrice della classe 350 nel Motomondiale, con lo strabiliante record di 9 titoli iridati consecutivi (5 Piloti e 4 Costruttori) dal 1953 al 1957.

Il verde è stato anche il primo colore “indossato” da una Moto Guzzi con la Normale, il primo modello, e probabilmente il più iconico dei colori dell’Aquila. Il Centro Stile l’ha reinterpretato in chiave moderna con una finitura opaca e associato a colori metallici che esprimono la solidità e l’autenticità del marchio lariano. I colori della carrozzeria sono abbinati ad una sella rivestita con un materiale di colore naturale, come quello della pelle, per sottolineare la cura del dettaglio tipicamente italiana.

Altri particolari distintivi sono l’aquila in una finitura dorata e il logo dedicato che celebra anche graficamente i 100 anni di Moto Guzzi.

100 ANNI DI STORIA PER IL MARCHIO PIÙ AUTENTICO DEL MOTOCICLISMO MONDIALE

Era esattamente il 15 marzo 1921 quando venne costituita la “Società Anonima Moto Guzzi", avente per oggetto "La fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all'industria metalmeccanica". E proprio in quel momento, in memoria di un compagno d’armi dei fondatori, si scelse l’aquila ad ali spiegate come simbolo della nuova Società. Da allora l’aquila è il simbolo, ben presto noto in tutto il mondo, della Moto Guzzi.

Inizia così dalla sede operativa di Mandello del Lario – nello stesso stabilimento in cui tuttora vengono prodotte le Moto Guzzi – un’impresa industriale che ha segnato la storia del motociclismo mondiale, attraverso moto che sono entrate nell’immaginario collettivo, come la GT 500 Norge (1928) portata al Circolo Polare Artico da Giuseppe Guzzi, fratello del fondatore Carlo, l’Airone 250 (1939), il Galletto (1950) che contribuì alla motorizzazione di massa nel dopo guerra.

In quegli anni venne inaugurata la galleria del vento – la prima al mondo in campo motociclistico, tuttora visitabile nello stabilimento di Mandello – voluta da un affiatato team in cui lavorano tecnici straordinari come Umberto Todero, Enrico Cantoni e un progettista che ben presto entrerà nel mito: il milanese Giulio Cesare Carcano, padre dell’incredibile Otto Cilindri da 285 km/ora (nel 1955) e dei prototipi che tra il 1935 e 1957 si sono aggiudicati ben 15 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy.

Negli anni ’60, dopo le motoleggere Stornello e Dingo, Moto Guzzi dette vita al motore bicilindrico a V di 90° da 700cc con trasmissione finale a cardano, destinato a diventare il simbolo stesso della Casa di Mandello attraverso modelli mitici come la V7 Special, V7 Sport, California e Le Mans. Su questa architettura il propulsore viene costantemente evoluto fino a motorizzare, supportato dalla più avanzata dotazione di controlli elettronici, le più apprezzate Moto Guzzi contemporanee come la gamma V7, V9 nelle versioni Roamer e Bobber e la grande viaggiatrice V85 TT, primo esempio al mondo di classic enduro.

Nella Galleria Fotografica qui sotto alcune immagini dell`edizione delle Giornate Moto Guzzi tenutesi nel 2018 a Mandello

 

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 17:50

SPOSTAMENTI TRA COMUNI CON MENO DI 5.000 ABITANTI E RIENTRO NELLE SECONDE CASE: COSA PREVEDE LA NORMATIVA

Uscita oggi un'interpretazione ufficiale del Governo in merito al rientro nelle seconde case. Ne approfittiamo per ricordare anche le regole sugli spostamenti in zona rossa.

Dal 16 gennaio 2021, le disposizioni in vigore consentono di fare "rientro" alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette "seconde case". Pertanto, proprio perché si tratta di una possibilità limitata al "rientro", è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone “arancione” o “rossa”), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2. Tale titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021.  Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data (comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo. La sussistenza di tutti i requisiti indicati potrà essere comprovata con copia del titolo di godimento avente data certa (art. 2704 del codice civile) o, eventualmente, anche con autocertificazione. La veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato.

Per quanto riguarda invece gli spostamenti, si ricorda che dal 16 gennaio al 5 marzo 2021, in area rossa sono consentiti esclusivamente i seguenti:
- per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità (anche verso un’altra Regione o Provincia autonoma);
- è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l’esclusione delle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro (si veda la FAQ specifica).
- tra le 5.00 e le 22.00, una volta al giorno, verso una sola abitazione privata abitata situata nello stesso Comune, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti, tale spostamento è consentito anche entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia. 

Pertanto stando a quanto sopra, non ci si può spostare tra comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti se non per recarsi una volta al giorno, verso una sola abitazione privata abitata situata nello stesso Comune, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 16:14

SCUOLA: LETTERA APERTA DELLE ASSOCIAZIONI DI GENITORI

Terminato il periodo di zona rossa "si torni a scuola in presenza senza ulteriori rinvii, per il bene dei ragazzi e per il bene comune". Ecco la lettera che le associazioni dei genitori hanno inviato al Presidente della Regione, all'Assessore all'Istruzione e al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.


- Prendiamo atto dell'ennesimo stop alla riapertura delle scuole secondarie di 2 grado, prima deciso a livello nazionale fino al 10 gennaio, poi da Regione Lombardia fino al 24 gennaio ed ora confermato dall’inserimento della Regione Lombardia in zona rossa fino al 31 gennaio, che coinvolge anche le classi 2 e 3 secondaria di 1 grado.
- E’ grave la preoccupazione riguardo agli alunni per tutte le conseguenze già note e ancor più per quelle che si manifesteranno in futuro: sono allarmanti i rischi di dispersione scolastica e le ripercussioni sulla salute psicofisica degli adolescenti che sono stati privati della scuola in presenza e, contestualmente, di tutte le attività sociali e sportive.
- Pensiamo che lo strumento della DAD, se utilizzato in via esclusiva e prolungata, sia un grave danno per i ragazzi, come riconosciuto anche dal Ministro dell’Istruzione, non solo dal punto di vista didattico, ma soprattutto umano ed educativo.
- Riteniamo imprescindibile il valore della scuola in presenza: è solo attraverso un rapporto umano che i ragazzi sono educati in famiglia e a scuola e possono diventare adulti in grado di affrontare le sfide del mondo. Non possiamo privare i nostri ragazzi di un fondamentale ambito di crescita: la scuola è un bene essenziale!
- Siamo fiduciosi che la Regione Lombardia e USR Lombardia, unitamente alle Prefetture della Lombardia stiano lavorando assiduamente al fine del ritorno a scuola in presenza, con piani per la scuola e per i trasporti;
- Le Associazioni dei Genitori della Scuola della Lombardia chiedono un immediato confronto sulla riapertura delle scuole, rendendosi disponibili a sensibilizzare genitori e ragazzi su tematiche relative alla ripresa in sicurezza della scuola;

CHIEDIAMO
che al termine del periodo di zona rossa, gli studenti delle scuole secondarie possano tempestivamente tornare a SCUOLA IN PRESENZA senza ulteriori rinvii, per il bene dei ragazzi e per il bene comune.

Le associazioni di genitori della Lombardia:
AGeSC - Lombardia (Associazione Genitori Scuole Cattoliche)
AGE - Lombardia (Associazione Italiana Genitori)
e tutti i genitori firmatari delle scuole pubbliche, statali e paritarie

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 15:12

100 anni di storia del PCI

in Cultura

Il 21 Gennaio del 1921 veniva fondato a Livorno, dove si stava celebrando il 17* Congresso del Partito Socialista Italiano, il nuovo Partito Comunista d`Italia, sezione della III Internazionale Comunista voluta da Lenin nel 1919, per facilitare lo sviluppo della Rivoluzione Socialista, che nel 1917 aveva trionfato in Russia, anche negli altri paesi d`Europa.

All`appello di Nicola Bombacci (primo segretario del PCd`I, esposto anche lui per i piedi a Milano in piazzale Loreto vicino a Mussolini il 28 aprile 1945) Antonio Gramsci, Amadeo Bordiga, Umberto Terracini e altri delegati del Congresso socialista, a spostarsi in una sala vicina per fondare il nuovo Partito, in realta` non risposero in molti.

La riunione dei primi delegati si svolse in un`aula semideserta: i promotori speravano in un`adesione molto piu` massiccia, ma molti invece non osarono abbandonare il Partito Socialista Italiano, che continuo` a rimanere diviso in due componenti principali, quella Massimalista, da cui nel 1914 era uscito Benito Mussolini, e quella Riformista, rappresentata da Filippo Turati di Canzo (e a cui aderiva anche il nonno di chi scrive, Augusto Baroncelli di Prato).

Non e` superfluo dire, come recentemente ha ben descritto anche l`ottimo libro di Antonio Scurati, "M il Figlio del Secolo", che  il prevalere politico dei Massimalisti, che durante il Biennio Rosso fomentavano mille scioperi e predicavano una Rivoluzione Sovietica in Italia per "Fare come in Russia", facilito` enormemente l`affermazione politica del Fascismo e l`abbandono della democrazia liberale rappresentata da Giolitti.

La grande e piccola Borghesia, gli Agrari, come scrisse successivamente Antonio Gramsci nei "Quaderni dal Carcere", spaventati dalle violenze e dai tumulti pseudo-rivoluzionari che minacciavano l`ordine costituito, anche se in realta` non avevano quasi nessuna possibilita` concreta di avere successo, si avvicinarono al Fascismo e alle Squadre d`Azione come ristabilizzatori dell`ordine e della piena funzionalita` delle fabbriche, anche a costo della perdita della Democrazia.

Questa analisi venne esplicitata nel Terzo Congresso della stessa Internazionale Comunista, svoltosi a Mosca nel 1936, poco prima che la mannaia di Stalin si abbattesse su molti dirigenti comunisti, con le "grandi purghe".

Il PCd`I vene messo fuorilegge come tutti gli altri Partiti (Cattolici, Liberali, Socialisti) con le "Leggi Fascistissime" del 1926, e Gramsci fini` in prigione dove mori` nel 1931, ma a differenza degli altri partiti il PCd`I mantenne una struttura clandestina, perseguitata dalla Polizia Fascista OVRA, durante tutto l`arco del Ventennio.

Ancora alla vigilia della II Guerra Mondiale, all`apice del "Consenso" per Mussolini, si calcola vi fossero ancora 6.000 militanti comunisti, su una popolazione di 47 milioni di Italiani.

Questo permise al PCI di avere un minimo di base organizzativa su cui fondare la propria attivita` quando, a causa dei disastri della guerra, il Fascismo perse ogni consenso, e si arrivo` al tragico 8 Settembre del 1943.

I simpatizzanti aumentarono, e il PCI dette tutta la propria opera per organizzare i gruppi di Resistenza, cioe` le Brigate Partigiane (in Valsassina la Brigata Rosselli).
L`obiettivo era pero` anche la politicizzazione di queste Brigate: a tale scopo il PCI, sul modello dell`Armata Rossa, aveva affiancato ai capi partigiani, come per esempio nel lecchese Piero Losi, il Tenente degli Alpini Battista Todeschini e l`introbiese Mario Cerati, anche lui Capitano degli Alpini, la figura del "Commissario Politico", che nella Valsassina era rappresentata da Vando Aldovrandi (in codice AL), cognato dell`editore Einaudi.

Una politicizzazione che in realta` nuocce piu` che giovare alla Resistenza: fu levata una ideologica cortina fumogena che separo` le bande partigiane "cattoliche" e "liberali" da quelle "comuniste", a volte mettendole addirittura una contro l`altra, nella poco realistica speranza che il popolo italiano, rinunciando ancora una volta alla propria liberta`, volesse passare direttamente da un regime fascista a uno comunista .

Per fortuna la cooperazione nel CLN e la "Svolta di Salerno" attutirono questi contrasti. Sta di fatto che il PCI usci` enormemente rafforzato dalla Resistenza: nel 1947, alla vigilia dello scontro con la Democrazia Cristiana per le decisive elezioni del 1948, il PCI aveva piu` di due milioni di iscritti.

Viceversa il PSI di Sandro Pertini e Pietro Nenni usci` schiacciato dalla concorrenza comunista: la sua importanza e il suo ruolo non ebbero il consenso che hanno avuto in altri paesi dalla storia simile alla nostra (Francia, Germania ecc.) condannando il nostro paese a quel lungo "Bipartitismo imperfetto", come ha giustamente scritto il sociologo Giorgio Galli, cioe` alla mancanza di un`alternativa al Governo della Democrazia Cristiana basata solo sul presupposto dei legami del PCI con l`Unione Sovietica, legami rescissi da Enrico Berlinguer solo nel 1974. Una mancanza di alternativa che ha messo per quarant`anni la DC al centro di ogni Governo, a differenza degli altri paesi europei, e condannato il PCI a una perpetua opposizione.

Non arriviamo agli anni piu` recenti per non essere troppo lunghi: concludiamo pero` affermando che la storia del PCI e` una dimostrazione della irruzione delle grandi masse nella politica moderna, dell`intervento e del ruolo che esse hanno avuto nella storia attuale, e da cui certamente non si puo` piu` tornare indietro.

Enrico Baroncelli

 

 

 

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 14:13

RICORSO CONTRO LA ZONA ROSSA: RINVIO DEL TAR DEL LAZIO AL 25 GENNAIO

Il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia contro la zona rossa verrà preso in considerazione lunedì prossimo. Questa la reazione della Regione.

“Prendiamo atto del rinvio disposto dal Tar del Lazio sul ricorso presentato da Regione Lombardia e attendiamo l’udienza di lunedì”. Lo comunica in una Nota Regione Lombardia dopo aver appreso la decisione del Tar del Lazio di aggiornare a lunedì 25 gennaio l’udienza.

“I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare – prosegue la Nota – hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio”.

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Giovedì, 21 Gennaio 2021 11:56

UN PROGRAMMA PER LA CASA SUL POZZO

Care amiche ed amici

Una buona giornata. Ieri sera abbiamo vissuto una équipe allargata che ha raccolto gli ultimi due mesi del Progetto Crossing, ha guardato l’oggi e spinto lo sguardo verso il prossimo periodo. La prima impressione è il positivo restare aperti sul campo dell’accompagnamento degli adolescenti. Buone le esperienze laboratoriali. Siamo in contatto con una cinquantina di adolescenti. In questa settimana abbiamo ripreso la proposta del pranzo comune. Dalla fine della settimana scorsa abbiamo sottoscritto un contratto di collaborazione per Crossing con Carlo Panizza.

Abbiamo continuato i contatti con l’imam Usama riflettendo insieme e progettando due mini laboratori che partiranno dalle domande che si stanno raccogliendo dai giovani e che realizzeremo Usama ed io nei giorni 2 e 5 febbraio. A seguire altri temi (in modo particolare sulle emozioni) offerti dalle due educatrici. Sulla preoccupazione della cura del creato un accompagnamento da parte di Giò ed Elisabetta.

Preoccupa la tenuta poco stabile degli adolescenti: per il momento pandemico che stiamo vivendo, per le difficoltà familiari, per il consumo di energie a vuoto. Su un grigio (cioè il rischio di scomparire da parte degli adolescenti dalla scuola e dal loro futuro) metteremo l’attenzione nelle prossime settimane. In preparazione un itinerario con la cooperativa Sineresi su queste questioni per poterle allargare anche al territorio.

Abbiamo attivato un dialogo per poter riprendere il mercoledì l’accompagnamento dei giovani del Cpia. Speriamo in una risposta positiva dalla scuola che da un mese ha riprese l’attività con una presenza fisica assicurata.

La scheda che allego è un breve itinerario su come raccogliamo alla casa lo sguardo sui giovani e il nostro camminare con loro.

A breve metterò insieme una scheda sul modello di economia che la casa ha maturato negli anni e i criteri che diventano la traccia che seguiamo.

Invio queste note ai soci e volontari con la libertà di farle avere anche ad altri amici perché abbiamo bisogno di tutti nel vivere e raccogliere la traccia di cammino.

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