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Venerdì, 22 Aprile 2022 07:11

DISINFORMACIYA

Quello che sta avvenendo ormai da quasi due mesi in Russia, ai danni del popolo russo, è il più grande tentativo di disinformazione che si sia mai verificato nella storia recente, da Gutenberg in poi.

Qualcosa per cui persino Goebbels, Ministro della Propaganda nella Germania nazista, o il fondatore dell'Agenzia De Stefani, curatore della propaganda Fascista nel Ventennio (MinCulPop) e fucilato a Dongo il 27 Aprile 1945, appaiono in confronto dei volenterosi dilettanti.

E' interessante, pur se orribile, anche dal punto di vista storico-sociologico. Ma andiamo con ordine.

La fonte principale della propaganda putiniana, a cui purtroppo partecipano non si sa quanto consapevolmente anche giornalisti italiani (come il buon Vittorio Rangeloni di Barzio, che presenta i suoi filmati su Youtube) è sostanzialmente il principale canale televisivo russo (quelli dissidenti naturalmente sono stati tutti chiusi) Rossiya 24 , che si può vedere anche dall'Italia ( e dalla Valsassina) sul Canale 1061 della TV satellitare parametrata su Hot Bird 2 (per chi capisce il russo, non ci sono purtroppo sottotitoli in inglese).

Cosa dice questa TV ? Sostanzialmente ripete quanto già detto da Putin nell'ormai famoso comizio del 18 marzo: che l'Operazione Speciale è iniziata per aiutare gli "amici" del Donbass, che erano massacrati dai cattivi Ucraini ("Non c'è niente di più nobile che dare la vita per gli amici", aveva detto Putin citando il Vangelo di San Giovanni ).

Cronisti e commentatori però su quella TV si sbracciano a rovesciare completamente la realtà dei fatti, affermando che le distruzioni dei palazzi e delle abitazioni, comprese quelle di Mariupol, ormai rasa al suolo, non sono opera dei Russi, che anzi sparano solo sui militari ucraini evitando di danneggiare le popolazioni, a cui invece offrono acqua, panini e generi di conforto nei momenti di pausa bellica, ma sono opera dello stesso esercito Ucraino, che praticamente spara su se stesso e sui suoi cittadini !

Le stragi a Nord di Kiev ? Causate dagli Ucraini. I massacri e la distruzione di Mariupol ? Causati dagli Ucraini, che ritirandosi hanno utilizzato la famosa tecnica della "terra bruciata", resa famosa dal Generale Kutuzov che nel 1812 arretrava davanti a Napoleone, cioè quella di distruggere tutto ciò che dovevano abbandonare al nemico prima che questo se ne impadronisse.

La "disinformaciya" è talmente penetrante (naturalmente Putin ha chiuso ogni accesso a Internet, in modo che nessuno in Russia possa consultare i giornali stranieri e intravedere qualche squarcio di realtà) che persino i moltissimi russi che hanno amici o parenti in Ucraina ne sono convinti.

Un giovane ucraino, che ha lasciato il papà in Russia, dopo il divorzio di questi da sua madre, ha addirittura fondato una Associazione che si chiama "Credimi !". Tutte le volte che lui telefonava a suo papà per manifestargli le terribili condizioni in cui lui e sua madre vivono ad ogni bombardamento, questo risponde :"Ma state tranquilli ! Non è vero niente, i Russi colpiscono soltanto i militari ucraini !". Anche se amici, zii, parenti, quando riescono a telefonare a chi è dall'altra parte del confine, testimoniano le drammatiche situazioni in cui si trovano, si sentono rispondere con frasi ironiche o di circostanza: "Non è vero niente, ce lo ha assicurato la Televisione !".

Preoccupa invece che negli ultimi "comizi" di pseudo commentatori televisivi l'accento riguardo alla Guerra sull'Ucraina . " Guerra ? - ha dichiarato ieri sera una di questi pseudo giornalisti a "Piazza Pulita" - non è una guerra perchè Putin non ha consegnato nessuna "Dichiarazione di Guerra" all'Ucraina. Quindi è una "Operazione Speciale !". Il livello di idiozia di una frase del genere è davvero incommentabile !
Tra l'altro ricorderei che anche Hitler quando invase la Polonia, il 1 Settembre del 1939, non presentò nessuna Dichiarazione di Guerra: Dichiarazione che invece fu presentata dall'Inghilterra verso la Germania 3 giorni dopo, e di questo la propaganda tedesca si giovò: "Siete voi Inglesi e Francesi che ci avete attaccato !" ebbe la spudoratezza di dire Hitler negli anni successivi !

L'attenzione dei Russi comunque adesso si sta spostando sulla NATO.

A combattere contro la Russia, determinando le sue sconfitte e i suoi problemi (vedi affondamento Incrociatore Moskva)  quindi non sono più gli Ucraini, ma è tutta la NATO, che non solo li arma ma sta cominciando a minacciare il territorio russo : e questo argomento è molto pericoloso perchè potrebbe dare il pretesto all'impiego di armi atomiche, considerate inevitabili se il territorio russo fosse direttamente attaccato.

Abbiamo già citato una famosa e secondo me verissima frase di Abramo Lincoln: "Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo. Ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo".

E' certo però che il giorno in cui i Russi apriranno gli occhi, e finalmente capiranno tutte le conseguenze dei disastri che Putin ha combinato, per questi sarà l'ora del "Redde Rationem" !

Sabato, 16 Aprile 2022 17:28

COME FERMARE LA GUERRA ?

Non è possibile che tutti i rappresentanti del mondo non riescano a fermare un uomo?” Questo interrogativo posto con grammatica claudicante, è comparso in questi giorni, in un social molto frequentato, sulla cresta delle onde tumultuose massmediatiche che da quasi due mesi fanno il giro del mondo. Gli eventi bellici in Ucraina rischiano ormai (e in effetti lo hanno già fatto in qualche misura almeno per quanto riguarda i rapporti fra Oriente e Occidente) di trasformarsi da “operazione militare speciale”, secondo l’eufemistica espressione putiniana, in guerra globale.

Anche se la risposta alla domanda riportata all’inizio è semplice: sì, è possibile che nessuno riesca a fermare lo sviluppo e l’allargamento della guerra ormai già non più locale, almeno per quanto riguarda alcuni dei suoi effetti. La causa profonda di questa incapacità si chiama, ancora una volta, globalizzazione. È un fenomeno forse irreversibile che sta da molti decenni manifestandosi su scala planetaria. Irreversibile perché, temo, impossibile da governare dal momento che all’origine di questo processo non c’è un disegno comprensibile o un progetto opera dell’uomo, bensì una sorta di principio naturale che agisce a nostra quasi totale insaputa e che sta con sempre maggiore evidenza marginalizzando il ruolo attivo della specie homo sapiens sapiens in favore di una tecnicizzazione, in costante espansione e accelerazione, del mondo.

Ascoltate l’inascoltata voce del filosofo e scrittore G
ünter Anders, allievo di Heidegger e Husserl, marito di quella Annah Arendt che denunciò “la banalità del male” emersa al processo di Norimberga dopo la tragedia epocale dell’Olocausto. Scrive Anders che l’uomo ormai intriso soltanto di “illuministica” razionalità, è sottoposto a una “…legge senza legislatore, ossia una legge non sanzionata, che esisteva semplicemente, che, per quanto «ferrea», era senza ragione né sostegno, cioè la legge della natura” (G. Anders: “L’uomo è antiquato”; Universale Bollati Boringhieri. Vol. 1, pgg. 3320). Soffriamo, forse, in quanto esseri umani, di una specie di obsolescenza programmata dalla tecnica, ormai pervasiva su scala planetaria. Ricordate? L’ebreo barbuto di Treviri la chiamava “legge del capitale”; Emanuele Severino la definiva semplicemente “tecnica”. In entrambi i casi si assiste ad un fenomeno sempre più veloce di autopotenziamento il cui obiettivo coincide con il puro e semplice incremento autoreferenziale dell’efficacia strumentale, in un ciclo continuo compulsivamente ottuso e privo di orizzonti umani. L’escalation della contesa bellica in Ucraina è ormai diventato un dialogo tra sordi che solo le armi sembrano in grado di condurre. Stiamo diventando puri strumenti di un sistema tecnico globale che non siamo già più in grado di gestire in termini progettuali politicamente efficaci. Ricordate la favola dell’apprendista stregone? Ecco, sta succedendo qualche cosa del genere.

La tecnica, con la sua ancella, la tecnologia, sta per prendere possesso del mondo che inutilmente (per gli “scopi” della tecnica) abitiamo. La potenza di questo sistema distopico è in continuo incremento. Abbiamo decapitato le ideologie sotto gli sguardi opachi di stupide tricoteuses della politica non solo internazionale. Ora non abbiamo più strumenti che ci consentano di progettare nuove strutture sociali, politiche, culturali. Questa è la globalizzazione: un fatto, non un atto prodotto dalla razionalità umana per edificare le nostre “magnifiche sorti e progressive”. Un fatto che ci sta già seppellendo perché abbiamo perso ogni possibile bussola morale ma soprattutto etica. Non ci stupiscono ormai i più clamorosi paradossi. Come l’ineffabile denuncia dell’egocrate del Cremlino che stigmatizza alcune “aggressioni militari” ucraine che avrebbero violato i sacri confini della grande madre Russia. Tecnicamente, cioè decontestualizzando proprio come fa la tecnica nei confronti dell’umanità che l’ha prodotta, Il bullo di Mosca ha perfettamente ragione. Tecnicamente, appunto.

Venerdì, 15 Aprile 2022 08:05

QUEL GRAN GENIO DI PUTIN

Sono ormai quasi due mesi che sono incollato a ogni programma televisivo che parli della Guerra in Ucraina e personalmente sono giunto alle seguenti conclusioni.

1) Putin è probabilmente non soltanto un "Criminale di Guerra", come dice il Presidente USA Biden alzando forse troppo i toni ma dicendo la verità, ma è politicamente il governante (dittatore) più stupido che la Russia abbia avuto non negli ultimi anni, ma negli ultimi secoli.

Chiariamo: i Russi sono abituati ai dittatori (spiace dirlo ma è così). Dei dittatori erano gli Zar Romanov, che hanno governato la Russia dalla metà del '500 (cioè da Ivan IV il Terribile) alla Rivoluzione Russa ( Nicola II deposto nel 1917). Dittatori erano sicuramente anche Stalin e i suoi successori sovietici: come ha detto giustamente un oppositore Russo l'unico periodo di relativa libertà democratica che ha avuto la Russia è stato tra il 1905 e il 1917, quando c'è stata la Duma (il primo e unico Parlamento Russo quasi libero) un po' poco direi !

Però vorrei sottolineare che soprattutto gli Zar, da Pietro il Grande in poi (inizi '700) hanno sempre più cercato di integrare la Russia nella politica e nella cultura europea, sia pure con alti e bassi. In particolare con Alessandro I (il vincitore di Napoleone, grazie all' "inverno russo") che con Austria Francia e Inghilterra costituì la Santa Alleanza, e con i successori Alessandro II e altri, che pur ampliando l'Impero Russo in Asia (Kazakistan e Turkmenistan in particolare) non hanno mai perso di vista l'Europa.

Un isolamento della Russia come quello attuale lo si è visto soltanto dopo il successo della Rivoluzione bolscevica (1917-1939) isolamento che Stalin ruppe con la strana alleanza russo-tedesca (Patto Molotov-Ribbentrop) e soprattutto con l'ingresso nella II Guerra Mondiale. Un isolamento poi ripetutosi con la "Cortina di Ferro" tra il 1947 e gli anni Sessanta, anche se la Russia aveva un piede fin troppo ben saldo in metà Europa, quella orientale !

Ce ne sarebbe abbastanza per dire che la Russia e l'Europa sono complementari l'una all'altra: con la sua sciagurata "Operazione Speciale" in Ucraina Putin ha rotto ancora una volta questi antichi e saldi legami, per condannare sè e la Russia all'obbrobrio e alla totale disapprovazione del mondo civile.

Ma al di là dei disastrosi risultati economici a cui condannerà il suo paese e gran parte del mondo occidentale (problemi con il Gas e il petrolio, per l'approvvigionamento di grano e cereali, quindi problemi energetici e sociali) e al di là della figuraccia che sta facendo dal punto di vista militare ( la ritirata da Kiev e in ultimo l'attacco riuscito all'incrociatore "Moskva") dal punto di vista strettamente politico che cosa ha ottenuto o può ottenere Putin, anche ammettendo che si ritorni a un tavolo di pace ?

Se gli va bene otterrà un riconoscimento (anche se dubbio, gli Ucraini non smetteranno mai di combattere) di territori su cui la Russia già faceva sentire la sua presenza, e cioè le pseudo repubbliche di Lungansk e del Donbass. Forse il corridoio per la Crimea con la martoritissima Mariupol ( anche su questo però gli Ucraini non cesseranno di combattere e prima o poi riprenderanno la guerra "di liberazione").

Senza contare che con i bombardamenti dissennati ha disastrato l'economia di queste regioni e dell'Ucraina, che faticheranno molti anni prima di riprendersi (si prevede un - 40% di PIL rispetto all'anno scorso, ma se continua ancora - 70% !).

Insomma, se va bene, un risultato mediocrissimo ottenuto con il massimo sforzo ( e migliaia di poveri giovani soldati russi morti) per ottenere il minimo risultato (oltre che una frattura difficilissima da risanare tra Russi e Ucraini, ex "fratelli" !)

2) In più, sempre dal punto di vista politico, l'uomo che voleva allontanare da sè la NATO, con la richiesta di adesione a questa di Svezia e Finlandia, preoccupate dall'aggressività russa, se la ritrova adesso ancora più forte e unita che mai ai propri confini, quando fino a due anni fa quasi quasi Trump voleva metterla tra gli enti inutili da rivedere !

Insomma, dei risultati catastrofici da ogni punto di vista, completamente opposti alle sue previsioni, ma che potevano sicuramente essere ampiamente presumibili da chiunque masticasse un po' di politica.

In più la minaccia tutt'altro che remota di scatenare una Terza Guerra Mondiale (con ipotesi nucleare) che sicuramente non tranquillizza nè i partners (in primis i Cinesi) nè il Mondo.
La Guerra quindi in sintesi ? Un totale disastro, visto anche da Putin e dalla Russia.

Si potrà uscire da questa situazione ? Si, ma solo se qualcuno riesce a estromettere dal potere Putin, che di disastri ormai ne ha combinati direi più che abbastanza. Potranno essere gli oligarchi ? Potrà essere qualcuno della sua cerchia ? Difficile ma non impossibile. Per quanto riguarda noi occidentali , possiamo solo augurarci che un 25 luglio arrivi presto anche per il dittatore russo, prima che questo trascini alla catastrofe sia il suo Paese che l'Europa !

Il giornalista professionista felicemente pensionato Toni Capuozzo, che in questi giorni sta spopolando con un video internettianamente virale, il 17 febbraio u. s. aveva scritto quanto segue (riportato anche da Valbiandino.net): "Ieri sono stato ospite di Quarta Repubblica per parlare di Russia e Ucraina. Ho provato a dire, con semplicità, quello che penso. Che non succederà niente, e che la tensione è stata gonfiata anche dalla specie di conto alla rovescia innescato dalla Cia e reso pubblico (mi è sembrata una scena da Colosseo: quello che si sporge minacciando di buttarsi e la folla crudele che lo sfida a farlo…). Le guerre, i conflitti di potenza, non hanno sempre bisogno di spari e sangue: notizie, minuetti diplomatici, movimento dei pedoni sulla scacchiera sono come certi duelli tra cervi o altri animali nella stagione dell’amore: incruenti, ma veri."

Perfetto. Ho resistito a lungo e con tutte le forze di cui dispongo alla tentazione di una replica. Non amo le polemiche né le comparsate su argomenti che non conosco bene. La politica internazionale è fra questi. Ma non ce l’ho proprio fatta. Dunque secondo il Capuozzo pensiero dispiegato su Instagram, in Ucraina non sarebbe successo niente. E se qualche cosa è successa è tutta colpa della Nato e dell'imperialismo Usa che mette le armi sul pianerottolo di Putin. Davvero attendibili le previsioni capuozziane. Il grande mago (si può dire magone?) sembra a proprio agio come epigono dell’ineffabile Otelma. Però, come impone una sciagurata ma diffusissima iconografia nazional popolare, da bravo pensionato farebbe bene a limitarsi ad assistere ai lavori stradali con le mani incrociate dietro la schiena. Almeno per quanto riguarda l’”operazione militare speciale” (guerra non si può dire, per carità) Ma chi ha mai stabilito (Nato? Ue? Vaticano? Byoblu? Toni Capuozzo?) che l'Ucraina debba essere il “pianerottolo di Mosca”? Alcuni (Capuozzo in prima fila pur con qualche distinguo: solo i cadaveri di Bucha sono finti dato che non c’è traccia di sangue!) sostengono trattarsi solo di messa in scena.

Anche le immagini di case e ospedali distrutti dalle bombe riprodotte sul piccolo schermo sono state costruite al computer per darcela a bere? I 4 milioni di profughi in fuga verso l’Europa sono comparse pagate da Zelensky con fondi stanziati a questo scopo dalla Bce. E mentre il “conto alla rovescia innescato dalla Cia” prosegue, l’egocrate di Mosca fa partire i missili, di cartapesta, ovviamente, su Kiev (in ucraino: Київ, traslitterato: Kyïv) Odessa e Mariupol. Secondo le rigorose determinazioni dei sofisticati analisti di politica internazionale che vengono elaborate quotidianamente nei bar sport con il supporto di qualche calice di barbera vivace, Ucraina e Nato potrebbero aver invaso la Russia tacitae per amica silentia lunae. Di scondone, insomma; per questo nessuno se ne è accorto. Hanno anche bombardato case e ospedali a Mosca o Minsk. E Vladivostok è un cumulo di macerie prodotte dalle indiscriminate provocazioni di Biden e della Nato. Possibile, ma ce l'hanno tenuto perfidamente nascosto. Anche Capuozzo e i suoi appassionati seguaci cerchiobottisti dovrebbero arrossire e smetterla con "ma anche la Nato..." e "si però gli Usa..." E ancora: (è sempre Capuozzo che predica) "...gli USA - e specie con presidenti democratici - hanno dato inizio a un sacco di guerre, e la Russia di Putin no, limitandosi a bruschi interventi in Siria e di seconda mano in Libia”. Visto? Quelle della Nato e dell’Occidente (la weltanschauung capuozziana è universale ed ecumenicamente imparziale) sono "gravi provocazioni" mentre i bombardamenti ordinati dal bullo che siede al Cremlino sono soltanto "bruschi interventi". Ma va là!

Lunedì, 28 Marzo 2022 07:56

FACCIAMOLI TORNARE IN RUSSIA !

Tra le tante notizie che arrivano dall'Ucraina, forse propagandistiche o no, mi ha colpito quella che i Russi non vorrebbero ricevere indietro dagli Ucraini i corpi dei loro commilitoni morti, al fine di essere seppelliti e pianti dalle loro madri in Russia.
Questo soprattutto per non far sapere in patria l'ingente numero di perdite, alcuni giovanissimi di neanche vent'anni (si parla addirittura di 10-14.000 soldati) che l'esercito di Putin ha subito in ormai più di un mese di guerra, o "Operazione Speciale" che dir si voglia.

Mi viene allora in mente un episodio cruciale della storia italiana nella II Guerra Mondiale.
Sapete quando Mussolini e il Fascismo hanno perso veramente il consenso (che alla vigilia della Guerra era amplissimo, De Felice ha sicuramente ragione) presso gli Italiani, segnando la crisi definitiva del Regime nato dalla Marcia su Roma del 1922 ?

E' poco noto, ma esattamente quando i nostri gloriosi Alpini, partiti con grandi strombazzamenti e fanfare dalle città e dai paesi non solo del Nord nel Giugno 1942, per andare a combattere sul Don insieme ai "Camerati" della Wehrmacht, sono ritornati feriti non solo nel corpo ma soprattutto nell'animo nel Febbraio del 1943.
In quei mesi hanno provato sulla loro pelle l'approssimazione, la pochezza, la disorganizzazione di un regime che prima li ha mandati a piedi dai confini della Polonia per più di 120 km per raggiungere le loro postazioni, con abiti poi inadeguati all'inverno russo, fino alla definitiva esplosione della "Operazione Urano", che li ha colti impreparati.

Dopo un mese circa di tragica "ritirata" nella steppa ghiacciata, la battaglia di Nikolajewka, che giustamente gli Alpini commemorano ogni 26 Gennaio a Colico, ha permesso loro di uscire dalla trappola con cui i Russi li avevano circondati.
Ma se militarmente Nikolaevka era stata una sconfitta per i Russi, che stavano per catturare i resti dell'Armir (all'inizio più di 200.000 soldati, ridottisi poi a un quarto) fu invece anche per loro una grande fortuna che i nostri Alpini tornassero in Italia.
Diversamente dall'andata, Mussolini voleva tenere il più coperto possibile il ritorno dei "reduci", azzoppati, feriti, moralmente distrutti. Mandò fin quasi al Brennero dei treni piombati, letteralmente chiusi e sigillati, perchè la popolazione non li potesse vedere fasciati dentro i vagoni.
Ma quando gli Alpini scesero dai treni ...

La situazione di estremo degrado in cui i soldati avevano vissuto venne prima svelata ai famigliari (anche se gli alti gradi militari avevano ufficialmente proibito ai soldati di parlare di ciò che era successo in Russia) il malumore cominciò a diffondersi sempre di più, fino a trasformarsi prima in critica aperta, come mai era successo per vent'anni, e poi in odio per il Fascismo.

Ecco, io spero che la stessa cosa spero possa accadere oggi in Russia. Non solo che i soldati Russi possano tornare dall'Ucraina e magari raccontare ciò che veramente hanno visto, e sbugiardare ciò che la propaganda asservita a Putin ignobilmente propina ai loro concittadini, come ad esempio che Mariupol sia stata bombardata dagli stessi Ucraini !

Ma addirittura suggerirei agli Ucraini civili reduci da Mariupol e Kiev di recarsi pure loro in Russia, per raccontare ciò che hanno subito e di che cosa sono state vittime, da parte dei loro "fratelli" venuti a liberarli da un supposto "Nazismo".

Il popolo russo oggi ha bisogno soprattutto di sapere: ottanta anni fa in Italia sono stati gli Alpini i primi a svelare la realtà viscida e corrotta che per vent'anni era stata nascosta agli Italiani (e di ciò dovrebbero andare orgogliosi), oggi invece qualcuno dovrebbe dire ai Russi ciò di cui è stato testimone.
Questo sarebbe il modo migliore di far finire la guerra e cacciare il dittatore Putin dal Governo, esattamente come noi quasi ottant'anni fa abbiamo cacciato Mussolini !

Domenica, 27 Marzo 2022 08:41

UNO "STRANO" PACIFISMO

Sinceramente trovo abbastanza incomprensibile (e , a dire il vero, anche un po' ipocrita) il supposto "pacifismo" di alcune componenti della società italiana che chiedono di non inviare armi alla Resistenza Ucraina, contro l'invasione russa, con il supposto obiettivo di fare finire la guerra prima.
Mi rivolgo in particolare agli amici dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), anche quello Lecchese, il cui compito primario dovrebbe essere quello di ricordare gli orrori della II Guerra Mondiale.
Bene, supponiamo allora che Winston Churchill, nel Giugno 1940, nel suo famoso discorso al Parlamento Inglese, invece di dire "resisteremo fino alla fine" (e con lui De Gaulle, capo della Resistenza Francese) avesse ragionato nel modo oggi proposto dall'Anpi e avesse detto:"Hitler è troppo forte, deponiamo le armi e facciamo finire la guerra subito, così eviteremo altri 5 anni di massacri" !
Supponiamo, naturalmente: tuttavia in questo caso ancora oggi avremmo il Nazismo dominante in tutta Europa, dalla Russia al Portogallo, e il Fascismo in Italia, non un solo Ebreo sarebbe sopravvissuto, e soprattutto tutti i Democratici e gli Antifascisti sarebbero o morti o chiusi in carcere a vita.
Avreste preferito questa soluzione ? Non credo proprio ! Quale alternativa c'è oltre a quella di armare almeno quelli che con grandissimo coraggio e a rischio della propria vita cercano di opporsi a chi vuole sopraffare ogni popolo senza vergognarsi di compiere massacri e bombardamenti sui civili ? Se ne hanno una (oltre alle fionde e alle manifestazioni di cui i dittatori da sempre se ne "strafregano") ce la spieghino, perchè saremmmo curiosi di conoscerla !

Mercoledì, 23 Marzo 2022 07:23

GENOVA

Forse Zelenskj, che era diventato famoso in Ucraina interpretando la parte di un professore di Storia (quindi un mio collega) probabilmente non l'ha fatto apposta, ma citando Genova nel suo discorso di ieri in teleconferenza con il Parlamento Italiano, paragonandola alle sofferenze di Mariupol, non poteva citare una città più adeguata alle sue argomentazioni.

Neanche molti italiani ricordano infatti che Genova fu la prima città, pochissimo tempo dopo la sciagurata "Dichiarazione di Guerra" di Benito Mussolini, a sperimentare il primo bombardamento ricevuto dal mare da alcune corazzate francesi e aerei inglesi.

Si era appena spenta l'eco dell' "ora degli ineluttabili destini" , del "popolo italiano corri alle armi !", dell'"Abbiamo consegnato agli Ambasciatori delle potenze plutocratiche la nostra Dichiarazione di Guerra", emesso con l'angosciante "Annuncio al popolo" da Palazzo Venezia il 10 Giugno 1940, che una città italiana, divenuta poi forse non a caso Medaglia d'Oro della Resistenza, sperimentava sulla sua pelle il passaggio dai discorsi deliranti sull'"Impero ricostituito di Roma" alla tragica realtà della guerra.

Era la notte dell'11 giugno quando una flotta di aerei britannici sganciarono cinque tonnellate di bombe su Genova. In quella notte di inizio giugno tra martedì e mercoledì sei bimotori Whitley sorvolarono la città e lasciarono cadere sulla Superba gli ordigni, provocando una decina di vittime e ingenti danni alle strutture.

Solo tre giorni dopo, il 14 Giugno 1940 partirono da Tolone le navi della Terza Squadra navale francese, quattro incrociatori pesanti, comandate dall'ammiraglio Émile Duplat, che presero di mira gli stabilimenti metallurgici di Savona e alcuni depositi di carburante di Vado Ligure.

Fu il primo vero attacco (molti altri poi si succederanno negli anni successivi, soprattutto nell'Autunno del 1942, e nell'Agosto del 1943, con migliaia di morti) ma fin dall'inizio dimostrò la debolezza delle difese contraeree e non solo della "SuperMarina" Italiana.

Del resto lo stesso Mussolini, molto poco intelligentemente, aveva consegnato la sua "dichiarazione di guerra" senza neanche preavvisare, se non pochissimo tempo prima, la Marina Italiana : il risultato fu che circa un terzo di questa, soprattutto navigli commerciali, molti provenienti appunto da Genova, ormeggiati inconsapevolmente in qualcuno dei numerosi porti inglesi dell'Impero Coloniale in Africa e in Asia, vennero sequestrati immediatamente dai soldati britannici senza sparare neanche un colpo e i loro equipaggi furoni i primi a frequentare i numerosi campi di concentramento inglesi extra europei, tornando in Italia solo dopo cinque lunghissimi anni. Furono probabilmente anche fortunati, rispetto alla sorte che toccò a numerosi marinai italiani (alcuni anche lecchesi e del Lario) affondati e uccisi al largo di Capo Matapan e Punta Stilo (solo per citare due battaglie famose).

Insomma, la città di Genova è parte integrante della storia bellica della II Guerra Mondiale e dell'Italia: la dimostrazione civica di un popolo irretito per vent'anni da una retorica inane ed inutile, che di colpo senza saperlo e senza colpe si è trovato ad affrontare una realtà sempre più tragica e terribile.

Zelenskj davvero non poteva scegliere una città più adatta, per ricordare e cercare di coinvolgere il popolo italiano nella terribile lotta che il popolo ucraino sta vivendo, e anche questo fa onore alla sua intelligenza e al suo coraggio !

 

 

Giovedì, 17 Marzo 2022 09:11

LE ORIGINI DELLA GUERRA

Putin fa finta di offendersi perchè il Presidente americano Biden, sia pure dopo un ripensamento, ha dichiarato di essere d'accordo con la definizione del Presidente russo come "Criminale di Guerra".
Ma finalmente le cose vengono chiamate col loro nome ! Come altrimenti può essere definito uno che ha ordinato il bombardamento e l'uccisione di civili, nelle loro case, o in fila per prendere i pane, o nascosti coi loro bambini in un teatro ?

Ma "criminali di guerra" sono sostanzialmente tutti coloro che ordinano una guerra, con conseguenti massacri, contro un popolo pacifico.

Andiamo indietro nella Storia: come nascono le guerre ? Una spiegazione ce la dà un bel libretto poco conosciuto di Frederich Engels, fondatore insieme a Karl Marx del "Socialismo scientifico": sto parlando non del "Manifesto", ben più noto, ma della "Origine della Famiglia", pubblicato nel 1884.

Engels immagina che nella Preistoria ci fosse una specie di "comunismo primordiale": gli uomini vivevano tutti insieme nelle grotte, e il poco che avevano da mangiare, frutto della caccia, fosse a disposizione di tutti.
Quando invece fu scoperta l'Agricoltura, cioè circa 10.000 anni prima di Cristo, gli uomini hanno cominciato a dividersi, a spartirsi il territorio da coltivare, a creare delle linee e delle recinzioni: "Questo è mio e questo è tuo", ed è nata anche la famiglia ("questa è la mia donna e la mia famiglia, quella è la tua").

Non sappiamo ora se fosse stata una spartizione pacifica o meno: sappiamo però che presto sono cominciati i problemi.

E cioè le Guerre: il tentativo in sostanza di appropriarsi con la violenza dei beni e dei territori altrui: Assiri contro Babilonesi, Egiziani contro Assiri, Persiani contro Greci, Romani contro tutti i popoli del Mediterraneo e oltre.
"Quello che è mio è mio, quello che è tuo deve diventare mio"! Giulio Cesare, per sollecitare i suoi soldati a combattere più strenuamente in Gallia, disse loro ("De Bello Gallico"): "Guardate questi campi, un giorno diventeranno vostri !".
E così fu: i campi vennero divisi tra i legionari romani, ma Giulio Cesare diventò ricchissimo, come dimostrava il famoso Testamento aperto da Marco Antonio. E pazienza se un milione di Galli circa vennero sterminati !

L'Imperatore Traiano iniziò la guerra in Dacia (l'attuale Romania) intorno al 101 d.C., perchè questa era ricca di miniere d'oro. Anche qui si concluse con il genocidio del popolo dacio, sostituito come già in Gallia con coloni provenienti dall'Italia.

La Guerra allora non è altro che un furto con scasso ed omicidio compreso: se io entrassi in una casa altrui e ne uccidessi i proprietari per impadronirmi di qualche collana, gioiello, soldi nel cassetto ed altro, per la legge italiana mi prenderei come minimo l'ergastolo o trent'anni di galera (e così è giusto), in altri paesi addirittura la pena di morte.

Ma se la stessa cosa la fanno in tanti, con una uniforme da soldato, allora ciò si chiama Guerra, e ciò è permesso !
Ecco, nell'evoluzione della civiltà umana noi dovremmo  arrivare alla situazione in cui questo non sia più lecito nè permesso: chi lo effettua è un criminale , un vero "criminale di guerra" , che a Putin piaccia o no !

Martedì, 08 Marzo 2022 14:56

RUSSIA, IL DISASTRO DI PUTIN

Spiace che uno storico serio come Roy Medvedev, sui cui libri molte generazioni di europei, compreso il sottoscritto, hanno studiato la storia della Russia e della Unione Sovietica, oggi all'età di 95 anni (cosa che può essere una scusante) appoggi la politica criminale di Putin, cosa che la dice lunga sugli effetti della propaganda di regime tra i Russi, anche tra gli intellettuali più avanzati.

"Putin - dice Medvedev in una intervista al Corriere della Sera - vuole semplicemente tornare ai confini che la Russia aveva ai tempo dello Zar Pietro il Grande" (cioè agli inizi del Settecento). Perciò l'invasione oggi in Ucraina, nella Georgia prima (2008), nella Cecenia (2004) e il prossimo obiettivo forse la Moldavia.

Ecco , proprio qui sta il punto: Putin ragiona non solo come si ragionava come ai tempi della Guerra Fredda, ma come molto prima, cioè nel Medio Evo e fino agli albori dell'Età Moderna.
Come si ragionava ai tempi dell'Impero Romano: la conquista territoriale era il modo principale per arricchirsi, da parte della nobiltà senatoria, che in effetti si arricchì moltissimo ai tempi di Augusto, quando l'estensione, cioè la possibilità di avere più campi da coltivare, significava avere più redditi, più contadini che coltivavano la terra, quindi più entrate dalle tasse fondiarie. Era una logica che aveva la sua radice in una società prevalentemente agraria, in cui la ricchezza e il PIL si basavano sulla estensione della proprietà fondiaria. Più terreni uno Stato possiede, maggiori sono le sue entrate.

Ma, se fino a tre secoli fa questa logica poteva avere un suo senso, oggi, nella società contemporanea del mercantilismo, della produzione industriale, del libero scambio e della famigerata "globalizzazione", con tutti gli aspetti positivi e negativi che questa comporta, ha ancora qualche senso ?

Direi assolutamente di no. L'espansione, la forza e la ricchezza di uno Stato oggi non dipendono più da quanto è grande la sua estensione e da quanti abitanti controlla, ma soprattutto da quanta produzione industriale e da quanto commercio sono in grado di generare (ancora il PIL).

Putin ragiona come un uomo dei secoli passati, non del XXI secolo. L'hanno capito benissimo i Cinesi, i veri protagonisti del nostro nuovo secolo e i veri "competitors" degli USA, che da almeno trent'anni hanno visto la Russia come un modello sbagliato di atteggiamenti da non imitare. I Cinesi sono passati da un sistema economico comunista, esattamente come la Russia, a uno capitalistico, senza passare assolutamente per i dolorosissimi travagli e i gravissimi errori degli anni di Gorbacev e di Eltsin.

Risolto il problema del Tibet (pur con la repressione) hanno avuto davanti agli occhi per anni il modello di Taiwan: quella piccola isoletta con pochi milioni di abitanti ha superato per anni (almeno fino al 1980) come reddito PIL il gigante che rappresentava la madre patria.
Oggi la Cina vorrebbe riassorbirla per motivi di prestigio politico, ma Taiwan è stato sempre un esempio di economia capitalistica avanzata. Anche se in futuro sarà riassorbita, speriamo senza guerre, in ogni caso sarà Taiwan che avrà vinto, non la Repubblica Popolare Cinese.

Perchè ? Perchè è la seconda che si è adattata alla prima, non viceversa.

Ecco, Putin, oltre che essere un criminale di guerra, anche per questo si rivela un politico con la testa voltata all'indietro, non davanti. Al di là del disastro economico che con le sanzioni sta provocando nella stessa Russia, oltre che nel resto del mondo, si è rivelato un politico che evidentemente non ha capito nulla delle problematiche economiche internazionali, che scade nella retorica falsa del nazionalismo, che si è rivelato assolutamente inadeguato a gestire un grande paese nel XXI secolo.

Concluderà malissimo una ventennale carriera di dominio politico: ci resta però solo da sperare che i Cinesi, come il Presidente Xi Jinping, che sono mille passi più avanti di lui, e che per trenta anni hanno investito non solo in armamenti ma soprattutto in economia reale, lo facciano ragionare e riescano a fermarlo.

Venerdì, 25 Febbraio 2022 09:25

PUTIN, UN UOMO FALSO E INAFFIDABILE

Come tanti osservatori della situazione internazionale  anche io sono abbastanza esterrefatto dalla piega che sta prendendo la nuova guerra in Ucraina.
Un conto infatti è che i Russi volessero riprendersi i territori a loro vicini e a loro favorevoli, cioè le Repubbliche del Donbass e Lugansk, un conto invece mirare direttamente a Kiev e voler mettere in ginocchio tutta l'Ucraina.

Sono evoluzioni abbastanza imprevedibili, che avranno sicuramente conseguenze importanti.
Mi si lasci però sottolineare due aspetti:

1) Personalmente non credo nell'efficacia delle Sanzioni, tantomeno come deterrente. Queste forse andranno a colpire gli interessi economici degli oligarchi vicini a Putin, e di Putin stesso, che qualcuno sospetta di essere "l'uomo più ricco del mondo", che hanno un capitale miliardario, in dollari, presente in varie Banche internazionali.

E' probabile però, che in previsione dell'attacco , tutti costoro abbiano già preso le loro contromisure, per esempio spostare i capitali nelle Banche cinesi o di Hong Kong, non certo in quelle americane !

2) Le sanzioni colpiscono più i paesi che le praticano , come l'Italia, che non la Russia: sia per la nostra nota dipendenza dal Gas russo-Ucraino, sia per i commerci con essa (ad esempio gli oligarchi frequentano molto spesso Via della Spiga a Milano).
Sottolineerei poi un altro fattore importante: il popolo russo è abituato a soffrire, ha uno stile di vita da sempre più basso di quello occidentale. Fino al 1861 era abituato a una condizione di vita praticamente medievale (solo allora fu abolita la "Servitù della Gleba") nel 1922, il passaggio da un sistema privatistico a quello comunista portò a una carestia devastante, con milioni di morti, che avrebbe suscitato sollevazioni e rivolte in qualsiasi altro paese, ma non in Russia. Nella I Guerra Mondiale fu devastato da Hitler: sintomatico tra l'altro che sia Putin che il Presidente Ucraino Zelenskyj si diano oggi entrambi del "Nazista", con il particolare che il secondo è persino Ebreo, e non può certo accettare questo insulto personale !

Il popolo russo è abituato storicamente a soffrire, ripeto : fino al 1989 i negozi erano vuoti e pochissime automobili (Lada o Fiat 124 prodotte a Togliattigrad) viaggiavano per Mosca. La Russia ha un Prodotto Interno Lordo pari o inferiore a quello della Spagna , che ha molto meno estensione e molti meno abitanti. Non saranno le Sanzioni a preoccuparla particolarmente.

3) Le conseguenze più importanti invece riguarderanno proprio Putin: chi mai più oserà incontrarlo o tanto meno stringergli la mano, se mai parteciperà ai prossimi G7 ( o G8) ? L'"operazione simpatia" , iniziata con la celebre intervista (in verità secondo me un po' appiattita) di Oliver Stone nel 2015, rimandata in onda da La7 proprio alla vigilia dell'invasione, è ormai definitivamente archiviata. Putin si è definitivamente rivelato per quello che è, e lo ha chiarito molto bene ieri sera Stefano Massini, a "Piazza Pulita": un autocrate falso e ambiguo (pochi giorni fa aveva detto che stava ritirando le truppe), da non tenere per niente in considerazione per quanto riguarda la veridicità delle sue parole.
Un uomo che incarcera e uccide i suoi oppositori e i giornalisti scomodi, un uomo che aveva già massacrato la Cecenia, che ha osato scatenare una guerra contro ogni diritto diplomatico internazionale: un uomo assolutamente da evitare d'ora in poi, come un appestato.

L'Europa e l'Occidente potranno ristabilire relazioni normali con la Russia solo quando Putin se ne sarà definitivamente andato, e si spera il prima possibile (anche ieri le manifestazioni in Russia contro la guerra sono state diperse con la violenza dalla Polizia).

La sua immagine è ora completamente rovinata, e questo secondo me sarà la conseguenza più importante !

 

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