NUOVA STACCIONATA (E PIU' SICUREZZA) PER IL SENTIERO BARZIO-CONCENEDO
Il sentiero che collega Barzio a Concenedo è stato messo in sicurezza: posata la nuova staccionata lungo tutto il tratto della mulattiera.
A seguito delle intense precipitazioni del 2020 il sentiero che collega Barzio a Concenedo aveva subito un dissesto importante che ne aveva causato l’interruzione.
Il Comune, tramite la compilazione e l’invio della scheda Rasda, ha ottenuto i finanziamenti per il ripristino che è avvenuto in urgenza.
Altro intervento è stata la sostituzione della staccionata che da anni versava in cattive condizioni.
Con una parte di finanziamento pubblico e, per la maggior parte, fondi propri, l’amministrazione ha provveduto alla posa della nuova staccionata in castagno su tutto il tratto della mulattiera rendendo il percorso più sicuro per tutti.
CASE DI COMUNITA' E SANITA' ITALIANA
Due sono le linee guida su cui il PD, in questo momento, sta svolgendo le proprie iniziative. La prima riguarda il settore dei trasporti: in molte stazioni ferroviarie della Brianza e del Lago, bravissimi attivisti del PD si muovono insieme ai pendolari, alle 7 del mattino o anche prima, per volantinare contro i disservizi di Trenord.
La seconda è quella della Sanità, sia a proposito delle lunghissime liste di attesa, che vedono impegnative per visite sanitarie in alcuni casi rimandate addirittura a fine 2024 (anche a Lecco) ma anche sul ruolo abbastanza oscuro delle cosiddette Case di Comunità, una delle quali dovrebbe essere costruita anche a Introbio, secondo un accordo tra Comune di Introbio e AST Brianza, dietro l'attuale Presidio Sanitario.
La strategia del Centrodestra, accusa il PD a livello regionale, è abbastanza chiara : attribuire agli Enti pubblici (Comuni, Regioni, AST o altro) i costi delle strutture sanitarie (costruzione di nuove Case di Comunità come a Introbio) ma, siccome sappiamo già che non ci sono abbastanza medici nè infermieri o OSS per gestirle, concedere l'utilizzo ai Medici privati , che naturalmente potranno visitare i pazienti non alle tariffe convenzionate (mediamente una trentina di euro per ticket, molte volte gratis) ma a quelle private (circa 100-150 euro per visita).
Costi pubblici ma guadagni privati !
Chi ci rimette quindi è il paziente, che deve sborsare parecchio di più per sperare di avere una visita.
In altri casi invece, come spiega molto bene in un altro articolo Giuseppe Imbalzano, ,la Casa di Comunità sarebbe semplicemente una "Infermeria" (usando un termine di altri tempi) cioè un luogo dove ci sono dei letti, dei pazienti che forse attendono di guarire, sempre in estrema scarsità di medici e infermieri (qualcuno due anni fa sperava nel contributo "volontario" dei Medici di Base, oltre i loro orari di lavoro, cosa anche questa delineatasi come pura "Utopia" ).
La vera questione però è come mai ci siano così pochi operatori sanitari: per esempio la domanda che il Sindaco di Introbio dovrebbe fare all'AST non è di quanti metri quadrati abbia bisogno per costruire una Casa di Comunità, ma quanti operatori sanitari abbia intenzione di utilizzarci.
Praticamente tutte le strutture sanitarie della provincia sono molto carenti di medici e operatori, Ospedale di Lecco, Mandic che addirittura rischia di chiudere, Bellano che rimane in un limbo indefinito.
Medici che si licenziano anche perchè stanchi di dover lavorare con turni massacranti e stressanti, infermieri che vengono pagati poco (alcuni se ne sono andati addirittura in Svizzera dove sono pagati il triplo o anche più) insomma la mancanza di personale, che è la causa di liste d'attesa lunghissime, è oggi il problema numero uno della sanità non solo lombarda ma italiana.
Gli "Angeli" che tre anni fa ci avevano salvato dal Covid (una pandemia che ha pesato quasi solamente sugli Ospedali pubblici, mentre le cliniche private hanno continuato bellamente a fare i loro interessi) oggi sono tornati nel dimenticatoio, ma non ci stanno a rimettersi il fardello addosso nel silenzio.
Qualche Rettore universitario comincia a chiedersi, in questa situazione, che senso abbia continuare a mantenere il numero chiuso alle Facoltà di Medicina e i test d'ingresso (in cui, tra l'altro, sono molto più brave le donne che non i maschietti).
La popolazione italiana sta invecchiando velocemente : la situazione sanitaria avrebbe bisogno di una attenzione particolare.
L'esatto contrario di quello che il Governo Meloni prospetta : invece di investire miliardi in un inutile Ponte sullo Stretto di Messina, o cercare nuovi fondi con una lotta più efficace all'evasione fiscale, calcolata in circa 100 miliardi all'anno, la metà dei quali se fosse disponibile risolverebbe tutti i problemi della Sanità italiana, si lascerà sempre più degenerare la situazione.
Non è una bella prospettiva, soprattutto per i pensionati che devono vivere con meno di 1000 euro al mese (che sono la metà di tutti i pensionati italiani).
ENRICO BARONCELLI
Segretario Circolo PD Valsassina
IL DECANATO PROMUOVE IL CONCORSO "PRESEPI IN FAMIGLIA 2023"
Per il Natale di quest’anno, il Decanato della Valsassina ha organizzato il Concorso Presepi in famiglia 2023.
“Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia. Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura. Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui.” Ha detto papa Francesco. “Con questa Lettera vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata …” (dalla Lettera Apostolica Admirabile signum del Santo Padre Francesco)
REGOLAMENTO: Il concorso è aperto solo ai singoli/famiglie delle Unità/Comunità Pastorali del Decanato della Valsassina. Possono partecipare solo presepi realizzati nelle case. Non sono ammessi presepi pubblici e/o realizzati da amatori o professionisti. La votazione sarà online il 3/4 gennaio che si sommerà alla votazione di una commissione che giudicherà i presepi in base a originalità, ambientazione, tipo di lavorazione, qualità artistica, messaggio trasmesso, impatto scenografico.
ISCRIZIONI ENTRO IL 31 DICEMBRE 2023.
I vincitori saranno annunciati il 6 gennaio 2024.
Per iscriversi inviare un e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con al massimo 3 foto (una frontale) del vostro lavoro indicando obbligatoriamente: Nome, Cognome o Famiglia di chi lo ha realizzato e Luogo di provenienza.
INTROBIO: IL PRESEPE E' RINATO
Ci vuole molto ma molto più di una compagnia di rimbambiti per demoralizzare la comunità introbiese: il presepe è stato vandalizzato? Dopo due giorni il presepe (allestito dall'asilo) è di nuovo al suo posto più bello di prima.
Questa la risposta gli imbecilli che l'altra notte lo hanno sfregiato lasciando la firma della propria becera ignoranza.
Nel frattempo si sta cercando di identificare questi delinquenti (che hanno anche urinato sul bambino).
"Qualche indizio - afferma il sindaco Airoldi - lo abbiamo, ma di più non posso dire perchè vorrei proprio riuscire a dare informazioni precise a chi di dovere affinché possa intervenire".
LE PENNE NERE DELLA VALSASSINA IN DUOMO A MILANO
Una bella domenica di sole sebbene rigida e fredda ha accolto in Piazza Duomo a Milano centinaia e centinaia di Penne Nere che hanno raggiunto il capoluogo meneghino con vari mezzi pubblici e privati.
Il sagrato della cattedrale si è riempito di Alpini, gonfaloni, labari e gagliardetti in grande numero che si sono schierati per l' alzabandiera accompagnata dalle note della fanfara taurinense. Il picchetto d'onore era composto dal sotto segretario alla difesa Isabella Rauti, il generale Ignazio Gamba e il presidente nazionale dell'ANA Sebastiano Favaro.
Le autorità hanno passato in rassegna gli schieramenti presenti che poi sono conlfuiti all'interno del Duomo per partecipare alla S. Messa. La chiesa era gremitissima: molto spettacolare spettacolare la navata centrale con i gagliardetti, i labari e i gonfaloni.
Dopo la celebrazione sul sagrato sono intervenute le autorità civili e militari e quindi ha avuto inizio la sfilata per le vie di Milano sino alla basilica di Sant'Ambrogio tra la folla festante.
Prima dello scioglimento del corteo è stata deposta una corona d'alloro al monumento dei caduti di Milano.
Molti gli Alpini valsassinesi presenti grazie ad un pulman partito di buon ora da Premana che ha raccolto vari rappresentanti dei gruppi della valle.
Inoltre molti altri hanno raggiunto con altri mezzi Milano che ha vissuto così una splendida giornata con un caloroso abbraccio virtuale alle Penne Nere nella bella e suggestiva atmosfera del Santo Natale.
IERI ERA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA
Lunedi 11 dicembre, ricorreva la ventesima Giornata Internazionale della Montagna, istituita con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull’importanza dello sviluppo e della preservazione dei territori montani.
«In questa giornata dedicata alle nostre splendide montagne, - ha detto Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Montagna di Regione Lombardia - è fondamentale promuovere un rapporto virtuoso e sano con esse: prendendocene cura, imparando a dare il buon esempio nel prestare attenzione alla sicurezza e alle indicazioni sui corretti comportamenti da tenere negli habitat montani. La montagna porta con sé una straordinaria cultura popolare che va custodita, insieme alle persone che la abitano e che vi lavorano, con le loro tradizioni, gli usi ed i costumi.» ha evidenziato il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini.
«Il territorio regionale lombardo, pari a 23.862 chilometri quadrati, è caratterizzato da una compresenza di aree montuose (40,5%) che, se sommate alle aree collinari (12,4%), rappresentano quasi il 53% della superficie complessiva.
Il 32% della popolazione lombarda è concentrata nelle aree montane. Il 29,6% del flusso annuo di turisti negli esercizi ricettivi lombardi interessa le località montane.
Su undici siti Unesco lombardi, cinque sono localizzati in aree montane, dove si trovano anche otto parchi regionali di grande pregio ambientale e naturalistico.
Da sottolineare infine che sulle montagne lombarde sono presenti oltre 170 rifugi e circa 890 malghe, imprescindibili punti di riferimento e di appoggio per chi attraversa i sentieri montani.» Ha continuato il Consigliere Regionale.
«Un patrimonio inestimabile da valorizzare e preservare. Per farlo, occorre contrastare soprattutto lo spopolamento delle “terre alte”, attraverso investimenti su infrastrutture e servizi. Non di solo turismo vivono le montagne. Per questo motivo, la Commissione Montagna che presiedo, organizzerà dei momenti di incontro con ognuna delle Comunità Montane lombarde, al fine di promuovere un rapporto diretto e sinergico tra la Regione Lombardia e le singole comunità, che permetta a ognuna di esse di farsi portavoce delle istanze del territorio ed alla commissione di approfondire le realtà istituzionali, economiche, sociali e territoriali delle aree montane, così da interpretare al meglio le esigenze dei comuni montani e di confine.» Ha concluso Giacomo Zamperini.
FRONT OFFICE: GLI ORARI NELLE FESTIVITA' NATALIZIE
ATTENZIONE: QUEL VOLANTINO NASCONDE UNA TRUFFA
Avrete tutti notato che da questa mattina sulle case introbiesi (non sappiamo se anche di altri comuni) è comparso il volantino che pubblichiamo in copertina.
Ebbene, abbiamo provato a chiamare il numero indicato e, udite udite, appartiene a un"povero" (nel senso di vittima) extracomunitario che non c'entra nulla ed è disperato perchè continua a ricevere telefonate di chiarimenti.
Per cui se site anime buone e volete fare beneficienza (quella vera) non abboccate: è molto probabile che invece di rivestire il mondo questi vogliano fare affari con l'usato.
IL PRESEPE SFREGIATO
Dopo la Madonnina sulla strada per Biandino e la marmetta sotto la statua della Madonna davanti alla Parrocchiale, dobbiamo purtroppo registrare un'altra impresa di alcuni deficienti il cui quoziente intellettivo è probabilmente prossimo allo zero assoluto.
Obiettivo dei cretini (la cui madre, nostro malgrado, risulta sempre essere incinta a volte anche di diversi gemelli) il bel presepe preparato dall'Asilo Venini che fa bella mostra di sè, come sempre, sotto il gazebo di Piazza Cavour.
Ignoti (ma saranno davvero poi così tanto ignoti?) idioti hanno pensato bene di strappare lo sfondo (peraltro offerto da un introbiese) lasciando un po' tutti a bocca aperta e sconcertati, perchè proprio nessuno si sarebbe aspettato che il Presepe (oltretutto offerto alla cittadinanza dall'Asilo) potesse essere oggetto di vandalismi.
Ora, visti anche i due precedenti, potremmo anche ipotizzare che possa trattarsi di un gesto intimidatorio a carattere religioso: ovviamente vogliamo sperare e credere che non sia così, ma il dubbio rimane anche se ben più probabile è che a strappare lo sfondo siano state le mani dei soliti compari che ogni tanto decidono di mettere in mostra la loro imbecillità nelle vie e piazze introbiesi (aggiungendosi a quelli che praticamente ogni giorno rompono bottiglie di birra sui marciapiedi, lascia pannolini usati in giro per il paese per non parlare degli escrementi di cani che ogni mattina siamo costretti ad evitare).
Nella consapevolezza, aggiungiamo noi, che anche se fossero colti sul fatto o rintracciati nessuno gli farebbe nulla derubricando il gesto alla solita "ragazzata" (vedi sentenza di quella giudice "illuminata" per chi ha imbattato muri e cartelli) resta da capire come fare per beccarli sul fatto e offrigli, possibilmente davanti ad un folto pubblico, come ci si augura su un post, una sincera e generosa dose di pedate nel culo, che saranno magari anche un po' "fasciste" o "patriarcali", ma forse rappresentano uno dei pochi metodi ancora utili alla bisogna.
Diciamocelo: davanti a questi gesti siamo veramente disarmati perchè non appartengono alla nostra cultura, al nostro passato, alla nostra tradizione, al nostro modo di vivere.
Ma, evidentemente, c'è qualcuno che non avendo la benchè minima cognizione del significato della parola "rispetto" si crede talmente onnipotente da poter pensare di fare quello che vuole sempre e comunque.
Magari grazie a qualche telecamera si riusciranno a individuare, dopodiché di cosa potrebbero essere imputati?
Non esiste (purtroppo) una legge che condanna l'imbecillità che, se vogliamo vedere, sarebbe invece molto, ma molto, ma molto utile.