Veramente interessante l'intervista a Rino Formica, 95 anni, ex Ministro Socialista, pubblicata ieri da Repubblica. "Il Parlamento è incontrollabile" dice a proposito delle prossime elezioni presidenziali, su cui prevede sostanzialmente un gran caos. Molti parlamentari sanno che non saranno nè ricandidati nè eletti, voteranno in modo diverso da quanto affermato dai loro capi,i quali "non contano più nulla". Le elezioni, se non si risolvono alla "prima chiama" per Mario Draghi, andranno avanti indefinitamente, come con Scalfaro nel 1992, eletto alla 28 esima votazione.
Nel migliore dei casi "Si rischia l'elezione di un Signor Nessuno facile da detronizzare, un Presidente non autorevole".
Berlusconi ? Non lo vogliono nè Salvini nè Meloni, ma si candida per sopravvivere: è solo un modo per farsi notare.
Anche Draghi è inadatto: "in lui prevale la cultura del banchiere.. che non hanno una visione di lungo periodo, ma sono attenti alla convenienza del momento".
Il paragone con Ciampi non regge: "Ciampi aveva partecipato alla Resistenza e alla fondazione del Partito d'Azione". Di Draghi invece politicamente non sappiamo nulla, neanche per chi vota.
"Se Draghi esce di scena l'Italia rischia il tracollo ?" domanda l'articolista, Concetto Vecchio. "Un paese di 60 milioni di abitanti che può vantare un solo uomo è finito". Quello che occorre è un "salto generazionale", facce nuove, magari una nuova Costituente. I vecchi politici scrivano magari un libro di memorie.
Grande Formica !