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Martedì, 24 Settembre 2024 15:09

SE NE E' ANDATO IL CELSO

Si è spento ieri sera all'età di ottantesette anni in Villa Serena a Introbio Celso Fazzini, notissimo imprenditore premanese che con il fratello Biagio (prematuramente scomparso nel 1981) aveva contribuito al successo delle Coltellerie Montana. Dopo aver ceduto l'azienda alla finlandese Fiskars, Fazzini aveva creato una nuova ditta, la Fazzini Technology con sede a Introbio, specializzata nella costruzione di macchine affilatrici (un suo progetto), che da tempo è gestita dai figli Patrizio e Sabrina.

Celso è uno di quegli uomini che resteranno sempre nella storia della nostra Valle e spiegarlo a chi non l'ha conosciuto è impresa ardua vista la caratura del personaggio.

Personalmente sono stato onorato di aver potuto condividere con lui un bel pezzo di strada, e non mi riferisco solo alla sua ultracinquantennale presenza alla Sagra delle Sagre (fu presente ininterrottamente dalla prima edizione e per le cinquanta successive), manifestazione alla quale teneva tantissimo e che gli portò anche fortuna e successo commerciale, visto che fu proprio la Sagra a decretare il successo prima del suo "Affilatutto" e poi delle forbicine tascabili. La foto qui sotto si riferisce proprio all'inaugurazione della cinquantesima edizione e  lo ritrare mentre osserva lo svolgersi delrituale del taglio del nastro con sullo sfondo, a sinistra, il suo amico Renato Corbetta.

il taglio del nastro della 50esima edizione

Ma Celso è stato un grande Socio e Presidente del Lions Club Valsassina promuovendo, nello spirito del Club, tante proposte di solidarietà. Mi piace ricordarne una in particolare, peraltro sempre legata alla Sagra: la lotteria (organizzata appunto dal Lions Valsassina) che permise di rifare il tetto alla chiesetta di S. Margherita a Casargo, iniziativa cui era molto legato e che ricordava spesso con orgoglio.

Un altro ricordo che ho è di quando, all'indomani della cessione della Montana alla Fiskars, iniziò a lavorare al progetto della macchina affilatrice avvalendosi del genio del casarghese Pio Acerboni: non fu semplice realizzarla ma il Celso era fermamente convinto che potesse essere un grande successo e, in effetti, ancora oggi quella macchina affilatrice (declinata in varie versioni) rappresenta il core business della Fazzini Technology dei figli.

50 Celso Fazzini stampa

Ma c'è un altro aneddoto che voglio raccontare del Celso, ed è sempre, guardacaso, collegato alla Sagra.

Ci parlarono di un tizio della Brianza che andava in giro a fare il sosia di Andrea Bocelli e così decidemmo di creare un piccolo evento e farlo salire a sorpresa sul palco, dove, una sera verso le 22, arrivò direttamente in auto "scortato" da un paio di finte guardie del corpo.

Mantenendo una opportuna penombra, il tizio (che veramente da lontano poteva essere scambiato per il tenore) si avvicinò al microfono e sulle note di "Con te partirò" si lanciò a capofitto nella sua esibizione. 

Quel che successe ebbe dell'incredibile: tutti, ma proprio tutti (espositori compresi), accorsero al palco tra incredulità e sorpresa per assistere allo "show" che avevamo messo goliardicamente in piedi. 

Tra questi, naturalmente, c'era il Celso che ricordo benissimo mentre si scioglieva in lacrime dall'emozione (ma la sua sensibilità era ben nota a tutti) mentre il sosia risaliva sull'auto scura accompagnato dai due giannizzeri e se ne tornava a casa.

Poi (ma non subito) chiarimmo il mistero e me ne disse, bonariamente e amichevolmente, quattro, sempre però accompagnate da quel suo sorriso contagioso e quel modo di fare che ti faceva cambiare umore anche se magari eri stanco o nervoso.

Ed è così che voglio salutarlo, con una nota di allegria, come quella che si portava sempre appresso e distribuiva a chi gli stava intorno, e sono sicuro che anche lui avrebbe apprezzato.

Nell'abbracciare affettuosamente la moglie Maria e i figli Patrizio e Sabrina, ricordo che il funerale sarà a Premana giovedì alle ore 15.

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

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Lunedì, 23 Settembre 2024 18:50

IL VERDERIO VINCE A CORTENOVA. INFORTUNIO PER RIPAMONTI, E DOMENICA C'E' LA ROVINATA

in Sport

Che il Verderio rientrasse tra le favorite per la vittoria in campionato era risaputo e così il Cortenova, dopo aver regolato l'Aurora San Francesco, ha dovuto inchinarsi ai brianzoli. Una sconfitta che al momento non fa male, visto che la classifica risente ancora dei rinvii per maltempo della prima giornata e finora evidenzia solamente che l'Aurora San Franceso e l'OSGB Merate sono a zero punti.

In vetta un'altra delle favorite, il Lomagna, non perde colpi e fa tre su tre regolando per 2 - 1 la Polisportiva 2001.

Nonostante lo 0 - 2 Mister Tantardini è comunque soddisfatto della prestazione della sua squadra.

"Devo fare complimenti a tutti per la prestazione - afferma - perchè abbiamo tenuto testa alla favorita del campionato. Peccato per alcune decisioni arbitrali ma purtroppo nel calcio vale solo una regola fondamentale: vince chi segna e quindi non posso che fare i complimenti al Verderio per la vittoria".

La brutta notizia riguarda Ripamonti che si è infortunato.

"L'unico vero dispiacere è il serio infortunio subito al ginocchio sinistro dal nostro bomber: dobbiamo incrociare le dita e augurarci che sia qualcosa di poco conto perché perderlo vuol dire cancellare il nostro progetto dove lui era un protagonista certo. In caso contrario ritengo comunque di avere giocatori validissimi che sapranno farsi valere in campo".

In attesa di notizie, diamo uno sguardo al prossimo turno che vedrà i gialloblù andare a far visita ad un'altra squadra in forma, la Rovinata, mentre spicca lo scontro al vertice fra Verderio e Lomagna che dirà qualcosa in più circa le gerarchie del girone.

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Lunedì, 23 Settembre 2024 18:36

IL DISCORSO DI COMMIATO DI GUIDO AGOSTONI DAL SUO INCARICO DI PRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI SINDACI

La scorsa settimana sono state rinnovate le cariche all'interno della conferenza dei sindaci della provincia di Lecco, organismo che, molto in sintesi, esercita la sorveglianza sul sistema sanitario locale. E dopo tanti anni di presidenza Guido Agostoni ha passato la mano a Emanuele Manzoni, assessore in comune di Lecco.

Ecco il discorso integrale che Agostoni ha pronunciato in assemblea dove ripercorre la sua esperienza e rimarca la poca considerazione di cui i comuni godono in campo sanitario. Un intervento che merita di essere letto e sul quale sarebbe opportuno che chi ricopre responsabilità pubbliche avviasse una seria riflessione.

 

Un saluto a tutti

Un saluto che vuole essere prima di tutto un ringraziamento ai Colleghi del Consiglio di Rappresentanza (mi permetto però di richiamare l’importanza di una partecipazione attiva che non c’è sempre stata…)

Grazie ai Presidenti delle Assemblee Distrettuali (Gabriella, Sabina e Paolo) e ai coordinatori degli Uffici di Piano (Federica, Michela e Donatella) e al Coordinatore Ruggero Plebani che è quello che più di tutti mi ha supportato ed anche sopportato…

Devo poi ringraziare i Direttori Generali di ASST e di ATS Trivelli e Brait e in particolare i rispettivi i DSS Peschi e Colaianni.

Non posso dimenticare i diversi operatori degli ambiti territoriali e delle aziende sanitarie, del terzo Settore e del Volontariato, la Fondazione Comunitaria, e i MMG e i loro Rappresentanti come pure i referenti degli infermieri e dei farmacisti.

Mi fermo qui perché altrimenti diventa una “litania” ma ringrazio comunque anche quelli che non ho citato.

Volevo però chiudere con una riflessione.

L’esperienza vissuta non è stata sempre facile, con alti e bassi, ma certamente positiva e coinvolgente; è un’esperienza per me lunga che mi ha visto coinvolto in ruoli diversi ma sempre sui temi della Salute, dei Servizi, dell’attenzione alle persone, soprattutto a quelle più fragili.

Ho seguito in questo territorio la nascita del servizio sanitario nazionale con la legge 833 e con le prime normative regionali che vedevano la Lombardia come punta avanzata dell’integrazione sociosanitaria, Lombardia alla quale anche le altre Regioni guardavano come modello. Io stesso sono stato chiamato più volte proprio in altre regioni a presentare il modello lombardo.


Ho assistito poi alla discussione circa la competenza della sanità da mantenere in capo ai Comuni oppure passarla alle Regioni, come pure l’altra profonda discussione in merito alla aziendalizzazione del Servizio Sanitario.

Sappiamo tutti come è andata: la competenza è passata alle Regioni e si è andati verso una aziendalizzazione sempre più spinta.

Non voglio esprimere giudizi in questa sede, voglio solo dire che – nonostante l’introduzione in diversi documenti del termine “comunità” - gradualmente i Comuni sono stati messi al margine per quanto attiene il mondo sanitario.

Eppure il sindaco rimane l’autorità sanitaria locale; eppure se i servizi sanitari non funzionano, se le liste d’attesa sono troppo lunghe, se i MMG non ci sono, se il Pronto Soccorso fa attendere a volte giornate intere, il primo destinatario delle lamentele, della rabbia, delle fatiche dei cittadini è sempre il Sindaco.

Gli Amministratori dei Comuni hanno una netta percezione dei bisogni e dei problemi, attraverso un fitto dialogo quotidiano con la popolazione, una reale rappresentazione delle criticità del sistema ma, paradossalmente, pur essendo i primi responsabili della salute dei cittadini, hanno un livello quasi nullo di intervento.

L’Aziendalizzazione della sanità pubblica, di cui ho accennato prima, ha prodotto quasi una lacerazione fra i bisogni dei cittadini, le loro aspettative, e l’organizzazione della sanità. I criteri di razionalizzazione della spesa, l’impostazione dei piani organizzativi, degli organici, della collocazione dei servizi e dei presìdi danno l’impressione che il sistema a volte lavori non per e insieme alla “Comunità” ma per se stesso, nascondendosi magari dietro pretesti di scientificità (a volte esistenti e a volte meno) ma allontandosi sempre più dalla vita reale dei cittadini.

Questa distanza è ormai evidente a tutti ed ha, a mio giudizio, un’origine proprio nello svuotamento e svilimento del ruolo degli enti locali come rappresentanti ed interpreti delle proprie comunità.

Anche a livello regionale pian piano si è dovuto prendere atto di questa situazione e si è proceduto con una serie di “manovre correttive”. Non a caso tutte le riforme di questi ultimi anni esplicitano come premessa l’importanza della integrazione delle politiche sanitarie con quelle sociosanitarie e socioassistenziali, sottolineando sempre l’imprescindibilità del rapporto con gli enti locali.

Del resto l’abbiamo sperimentato in modo evidente durante il periodo pandemico. E tuttavia rimane ancora molto da fare perché quelle premesse che la stessa normativa richiama e cerca di declinare divengano sul territorio prassi comune e orientamento dell’agire anche da parte della dirigenza delle Aziende sanitarie. Ne ha parlato in questi giorni anche il dr. Marco Magri su un giornale online con un proprio contributo che personalmente condivido.

Oggi le premesse per proseguire, superare questa situazione e recuperare ancora meglio il rapporto fra Comuni e Aziende Sanitarie ci sono: anche gli organismi che questa sera si vanno a rinnovare lo testimoniano.

Per questo l’augurio che voglio fare a Emanuele Manzoni, e con lui a tutti gli eletti nei vari organismi di Rappresentanza, è quello di poter sperimentare una rinnovata possibilità di lavoro comune e di dialogo. Servirà qualcosa di più delle belle parole e della cortesia, servirà accettare che si possano condividere orientamenti, scelte e responsabilità, certamente nel rispetto dei ruoli ma nella convinzione che è bene per tutti se si lavora insieme, se si pensano insieme le soluzioni, se si cercano i punti di equilibrio e convergenza che possono cambiare realmente le risposte ai cittadini facendo sì che la Comunità divenga protagonista della propria salute e del proprio benessere.

Quanto la Regione indica rispetto ai nuovi Piani di Zona dei Comuni e ai Piani di Sviluppo dei Poli Territoriali di ASST, che devono procedere affiancati e per certi aspetti sovrapposti, è la prima sfida che attende gli organismi di Rappresentanza che oggi riprendono la loro piena operatività. Come sistema dei Comuni ci siamo, spero altrettanto da parte di ASST.

Chiudo con una frase che mi è sempre piaciuta di don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica”. Una buona politica, aggiungo io.

Un saluto a tutti e grazie.

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Lunedì, 23 Settembre 2024 11:54

COLICO, REGIONE LOMBARDIA ACQUISISCE IL FORTE MONTECCHIO NORD E STANZIA OLTRE UN MILIONE DI EURO PER LA SUA VALORIZZAZIONE. ZAMPERINI (FDI): PRESTO UNA VISITA DELLE COMMISSIONI MONTAGNA-CULTURA.

Regione Lombardia acquisisce dal Demanio Pubblico dello Stato, il complesso monumentale di Forte Montecchio Nord di Colico. L’obiettivo principale del Programma per il quale sono stati stanziati 1.020.000 euro, è la valorizzazione del forte all’interno di una più ampia strategia volta alla conservazione ottimale del bene e alla sua fruibilità, inserendo contestualmente il Forte in un sistema diffuso di musei e luoghi della cultura in genere, siti di interesse storico artistico e ambientale, itinerari culturali e naturalistici, circuiti culturali e turistici sul tema della Grande Guerra in Lombardia.

“Forte Montecchio – commenta il Consigliere Regionale lecchese Giacomo Zamperini - con la sua opera fortificata meglio conservata in Europa, rappresenta un unicum a livello mondiale per la memoria culturale e materiale della Grande Guerra. La sua tutela e valorizzazione, dunque, è di fondamentale importanza non solo per la salvaguardia del patrimonio materiale e della memoria culturale che porta con sé, ma anche perché esso costituisce una risorsa per l’attrattività di un vasto territorio a vantaggio delle comunità”.

“La valorizzazione del Forte Montecchio - continua Zamperini - non prevederà soltanto la tutela del monumento in sé, cosa di interesse primario, inderogabile e necessaria, ma anche la promozione di una serie di attività, che dovranno trovare nel forte un polo di riferimento attivo tutto l’anno come esposizioni, incontri e convegni. Un’offerta di qualità rivolta quindi non solo al turista, ma agli stessi residenti, agli studenti, alle scuole, ai cittadini, così da valorizzare al massimo il potenziale di questo luogo. Per il lungo termine, invece, l’intenzione è quella di avviare una collaborazione con le altre Regioni e le Province autonome, propedeutica alla candidatura del Forte alla lista UNESCO del Patrimonio Mondiale, insieme ad altri beni e itinerari legati al tema in Lombardia.”

“Presto – prosegue Zamperini – la Commissione Montagna, da me presieduta, congiuntamente alla Commissione Cultura, presieduta dalla collega Consigliere Regionale Anna Dotti, si recherà in visita al Forte Montecchio. È estremamente importante che le risorse investite per questo bene, vengano utilizzate al meglio, così da rendere il miglior servizio possibile al territorio ed ai cittadini”.

“Infine – conclude Zamperini – è doveroso un ringraziamento a tutti coloro che si sono sempre spesi per la gestione e valorizzazione di questa struttura, in particolare al Direttore del Forte, Stefano Cassinelli ed a Walter Belotti, Presidente del Consiglio Direttivo del Museo della Guerra Bianca”

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Lunedì, 23 Settembre 2024 10:28

A VILLA MONASTERO LE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2024

in Cultura

Sabato 28 domenica 29 settembre tornano le Giornate europee del patrimonio (European Heritage Days), la più estesa e partecipata manifestazione culturale d’Europa, promossa dal Ministero della Cultura e coordinata territorialmente dalle Direzioni regionali Musei.

Il tema di quest’anno in Italia, Patrimonio in cammino, riprende lo slogan europeo Routes, Networks and Connections, scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione, che invita a scoprire e riscoprire cammini, vie di comunicazione, connessioni e reti che, oggi o in passato, hanno reso possibili relazioni e scambi fra i popoli e le culture e contribuito alla formazione della nostra identità. Il tema offre l’opportunità di esplorare secondo molteplici prospettive l’evoluzione della nostra cultura e di come questa condizioni oggi il modo di vivere, lavorare, studiare, passare il tempo libero.

Villa Monastero aderisce come sempre a questa iniziativa, offrendo la mostra Botanica dei sentimenti: erbari, ritratti, paesaggi di lago nell’età di Manzoni programmata in occasione delle Giornate europee del patrimonio, nasce in relazione al progetto di valorizzazione del Giardino botanico di Villa Monastero, sostenuto grazie al finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

L’evento si svolge in concomitanza con l’iniziativa Ville aperte in Brianza – Edizione Autunno, che prevede l’ingresso a Villa Monastero a tariffa ridotta: 7 euro ingresso al Giardino botanico; 9 euro ingresso al Giardino botanico e alla Casa Museo.

 

 

 
 
 
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Lunedì, 23 Settembre 2024 10:27

PROVINCIALE DELLA VALVARRONE: APPROVATO IL PROGETTO PER IL CONSOLIDAMENTO DEI CIGLI DI VALLE

Lo scorso 12 settembre la Provincia di Lecco ha approvato il progetto definitivo relativo al consolidamento e rinforzo di brevi tratti di cigli di valle sulla Sp 67 dell’alta Valsassina e Valvarrone, per un importo complessivo di 400.000 euro, finanziato tramite contributo ministeriale.

Lungo la Sp 67, nel territorio comunale di Dervio e Introzzo, si sono verificati dei cedimenti delle strutture di contenimento della corsia di valle.

La conformazione topografica del territorio richiede che l’intervento di messa in sicurezza venga effettuato esclusivamente sulla piattaforma stradale.

A tal fine, è in fase di progettazione un intervento di risanamento che prevede la realizzazione di una berlinese di micropali, adeguatamente dimensionati, da posizionare lungo il lato di valle della strada, lungo tutta la porzione interessata dalla deformazione.

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Lunedì, 23 Settembre 2024 08:58

IN RICORDO DI GIUSY MUTTONI UN PIENONE DI GENTE E GENEROSITA' ALLE TROTE BLU. OSPITE D'ONORE IL DOTT. ALBERTO VANNELLI, PRESIDENTE DI ERONE ONLUS

Oltre 250 persone hanno risposto con un convinto e forte "presente" all'invito di Roberto Polvara e dei figli Elisabetta, Andrea e Stefano per ricordare la moglie e madre Giusy, prematuramente scomparsa nel 2022: un invito non banale, vista la risposta corale, che sottintendeva anche quello di sostenere l'attività dell'Associazione ERONE Onlus chE si occupa prevalentemente della cura e assistenza dei malati oncologici nel periodo compreso tra la diagnosi e l'inizio delle terapie.

ERONE era rappresentata dal presidente, il dott. Alberto Vannelli, direttore della chirurgia oncologica del Valduce di Como, accompagnato dalla sua segretaria Emanuela Boffi e dalla responsabile raccolta fondi Roberta Marino.

vANNELLIBOFFIMARINO

Il perchè di questo legame tra la famiglia Polvara e ERONE è un progetto dedicato a Giusy Muttoni (presentato nel giugno del 2023 al castello di Casiglio) che ha lasciato una donazione all'associazione; un progetto che "promuove il benessere e il processo di guarigione con il supporto di un gruppo di auto-mutuo aiuto a partecipazione volontaria".

In questo gruppo "i membri condividono tutti una medesima condizione di vita aiutandosi reciprocamente a stare meglio grazie alla condivisione di esperienze, problemi, strategie e punti di vista" incontrandosi due volte la settimana presso la biblioteca del Valduce.

CON FAMIGLIA

Roberto Polvara ha ringraziato tutti i presenti per la solidarietà dimostrata invitando a godersi la festa, "perchè è questo che avrebbe voluto la Giusy". E proprio una sua foto sorridente campeggiava in sala, una foto che la ritrae sul sentiero che porta a Santa Rita e che riportiamo in copertina.

"Aveva appena iniziato le terapie - ci ha confidato Roberto - ed è voluta salire fino a lì. Quando l'abbiamo detto ai medici non volevano crederci".

E una bella e lunga festa, alla fine è stata ed anche ben riuscita, grazie sia all'impegno delle Trote Blu e del suo personale, sia a tanti volontari che si sono prestati assieme ad alcune associazioni che hanno fornito tavoli e panche ed altro per accogliere un numero il più elevato possibile di ospiti giunti da tutta la Valle per ricordare Giusy sostenendo l'importante progetto che porta il suo nome non lesinando di offrire il loro contributo riempiendo generosamente la botte appositamente predisposta.

TAVOLATA

 

 

 

 

 

 

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Domenica, 22 Settembre 2024 09:25

IL SALUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE AL NUOVO PARROCO

Carissimo Don William,

il consiglio pastorale le dà il benvenuto nella nostra comunità.
Il suo arrivo e la sua presenza tra di noi è motivo di grande festa e riconoscenza al Signore.
Oggi la accogliamo come nostro nuovo pastore e ciò ci sprona a spalancare le porte della nostra vita alla brezza rinvigorente dello Spirito, che da sempre guida la Chiesa.

Invochiamo su di lei i doni dello Spirito Santo affinché possano guidarla nel percorso che  si appresta a intraprendere.

Il dono del CONSIGLIO la aiuti a comprendere il progetto d’amore che Dio ha per l’intreccio della sua vita con le nostre vite.

Il dono della FORTEZZA le infonda il coraggio per affrontare le situazione difficili, la costanza nell’esercizio del suo ministero e la tenacia di diffondere il Vangelo a qualsiasi costo.

Il dono dell’INTELLETTO le illumini il cammino verso una profonda conoscenza del gregge che oggi le viene affidato.

Il dono della PIETÀ la aiuti ad essere per ciascuno di noi come un padre premuroso verso i suoi figli.

Il dono della SAPIENZA la conduca sulla via della saggezza, ponendo lo sguardo sulla nostra comunità con gli occhi di Dio, ascoltando con la stessa attenzione che ha il Padre i bisogni di ciascuno, amando come Dio il gregge a lei affidato.

Il dono della SCIENZA le faccia cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la renda capace di farci comprendere e apprezzare quanto di buono ci circonda.

Infine, il dono del TIMORE DI DIO infonda in lei la capacità di abbandonarsi con piena fiducia nelle mani di Dio, certo che la vita di ciascuno è inserita in un disegno preciso del Padre.

La nostra valle, da sempre, è terra di lavoro, sacrificio e dedizione. La nostra gente non teme le difficoltà, e cerca sempre di affrontarle con il senso pratico e la tenacia che la contraddistinguono.

Come ci ha ricordato il nostro Arcivescovo, abbiamo la missione di farci carico del  prossimo, di non lasciarci sopraffare dal sempre crescente individualismo.
Siamo pronti a “metterci al servizio” della chiesa e dei fratelli, per essere "pietre vive scelte da Dio", certi che ogni progetto futuro di bene dimora nel Sacro Cuore del Signore.

La Vergine Maria, tanto cara a noi valsassinesi, possa essere la stella polare che indica la strada che il suo ministero in mezzo a noi dovrà seguire.
Anche i patroni dei nostri paesi, con Santa Gelasia e con il venerabile fratel Felice Tantardini, possano accompgnarla in questo nuovo percorso.

Ora non ci resta che augurarle buon cammino!

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Domenica, 22 Settembre 2024 09:20

INGRESSO DI DON WILLIAM: IL DISCORSO DEL SINDACO DI PRIMALUNA, MAURO ARTUSI

Carissimo don William,

quello di oggi è un momento di gioia per le nostre comunità. 

A nome dei miei colleghi sindaci e delle rispettive amministrazioni comunali le porgo quindi un caloroso benvenuto da parte di tutta la popolazione di Cortenova, Introbio, Parlasco, Primaluna e Taceno. 

Il cambio di pastore in una comunità rappresenta un nuovo inizio, una stimolante ripartenza che porta fiducia e speranza per il futuro della comunità stessa.

In questi giorni avrà già avuto modo di incontrare molte persone e cominciare quindi a conoscere una comunità che  le assicuriamo ha molti pregi e inevitabilmente anche qualche difetto. E' certamente una comunità ricca e variegata che come tutte le comunità di montagna sa distinguersi nei momenti di necessità per la capacità di mettersi a disposizione per chi ha bisogno.

Lo abbiamo visto recentemente nei momenti difficili della pandemia e prima ancora con l’alluvione di Primaluna o la terribile frana di Bindo. Eventi  nei quali la comunità ha saputo distinguersi nel fare squadra  nella consapevolezza che se uniti anche le più difficili situazioni possono essere superate.  Una comunità che nel corso dei secoli ha fatto proprio il motto che “IL LAVORO NOBILITA L’UOMO”, portando certamente benessere alle proprie famiglie ma anche dando attraverso il proprio lavoro un concreto aiuto a coloro che ne avevano bisogno.

A tal proposito ricordo i numerosi volontari della protezione civile, del soccorso e degli alpini sempre in prima linea nelle emergenze nazionali. Del resto proprio da queste terre è partito un piccolo grande missionario lavoratore quale è stato Fratel Felice Tantardini, chiamato non per niente il fabbro di Dio.

Come in tutte le valli di montagna ancora forte è il legame alle tradizioni, alla storia e alla fede. La comunità pastorale che Lei è stato chiamato a guidare non è composta da soli 5 comuni ma da molte altre piccole frazioni ognuna con le proprie feste e  i propri patroni delle quali i rispettivi abitanti ne sono particolarmente orgogliosi e fieri. Per quanto le sarà possibile si prepari quindi a questi appuntamenti nei quali tutti la vorranno sempre presente!!

La nostra è quindi una realtà bella e ricca che sicuramente avrà modo di apprezzare. Non  è tuttavia una realtà fuori dal mondo: purtroppo anche la nostra comunità vive i problemi della società odierna.

Sebbene ancora forti sono i legami famigliari  e la famiglia rivesta ancora un ruolo primario nelle nostre comunità, è altrettanto innegabile che anche da noi l’individualismo avanzi sempre più  erodendo giorno dopo giorno quelle relazioni che hanno sino ad ora reso forti le nostre comunità. Il mio pensiero va in particolar modo ai giovani che Lei ben conosce e che se apparentemente sono connessi con il mondo intero, di fatto sono sempre più soli, racchiusi spesso tra le mura della propria camera, incapaci di relazionarsi tra loro se non con gli asettici messaggi dei social.  

E’ questa una delle sfide che confidiamo Lei ci possa aiutare a vincere. Una sfida che come amministratori, ma anche forse prima come genitori, ci vede onestamente impreparati. Sono consapevole che anche Lei non avrà la bacchetta magica  ma  sono altrettanto certo che tutti insieme potremo fare molto anche su questa che io mi permetto di definire una silenziosa tragedia.

La mia amministrazione, ma sono certo anche quelle dei miei colleghi sindaci, sono quindi pronte a sostenerla in iniziative e progetti in favore dei nostri ragazzi. La sua esperienza tra i giovani, la sua ancora giovane età e il fondamentale supporto di Don Gianmaria sono già uno straordinario punto di partenza. 

Vi è poi nelle nostre comunità un secondo aspetto che rispecchia la società dei nostri giorni: la presenza importante di cittadini di origine straniera. Queste persone si sono direi quasi totalmente integrate nel mondo del lavoro ma sono invece rimaste in gran parte emarginate dal contesto sociale comunitario. Anche su questo fronte credo si possa e si debba  fare molto lavorando insieme. 

Il compito che si appresta ad affrontare, caro don William, non sarà certamente semplice e per questo la vogliamo ringraziare due volte. Uno per aver accettato di divenire nostro Parroco. Due per la pazienza che dovrà mettere in atto con tutti noi, anche con le istituzioni, nell’affrontare le sfide che ci coinvolgeranno.

Le garantisco che da parte mia e dei miei colleghi Sindaci e dei rispettivi Consigli Comunali avrà sempre tutto il sostegno e la collaborazione possibile nel cercare di remare tutti insieme uniti verso il bene comune.

Siamo certi che con Lei potremo instaurare una proficua collaborazione su temi di primaria importanza come la formazione e la crescita sociale, culturale e civica dei nostri ragazzi o la vicinanza agli anziani. Sicuramente non mancherà il sostegno e l’intervento in situazioni di difficoltà e di disagio, nell’ottica di costruire una Comunità che non si dimentica dei più deboli e dei più fragili.

Oggi siamo in tanti a salutarla e a darle il benvenuto. Mi auguro che  saremo altrettanti anche quando ci inviterà a rimboccarci le maniche e dare insieme il nostro contributo superando possibilmente i mai sopiti campanilismi.

Un augurio quindi di buon lavoro don William per un cammino insieme che ci auguriamo possa essere lungo e ricco di soddisfazioni  e traguardi.

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