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Domenica, 17 Aprile 2022 07:41

SPQR: SONO PAZZI QUESTI RUSSI

Certo che questi Russi sono a dir poco strani (così  come nel titolo li definirebbe il grande Goscinny, l'autore di Asterix).

Prima si lamentano che sono costretti a bombardare case e luoghi civili perchè i soldati Ucraini non si piazzano in mezzo alla strada o davanti agli incroci per farsi gentilmente ammazzare dai loro proiettili e dalle ogive (per questo hanno bombardato e distrutto intere città !).

Adesso che due missili Ucraini hanno distrutto la nave ammiraglia dell'ex flotta sovietica, mandando a fondo purtoppo anche il Comandante e 200 membri dell'equipaggio, stanno pensando di redigere una vera "Dichiarazione di Guerra" all'Ucraina. Quasi due mesi di bombardamenti, di massacri di gente inerme, di lanci di missili indiscriminati, cosa sono stati, una esercitazione ?

Ah no, una "Operazione Speciale" (e a chi ne dubitava 15 anni di galera !).

La verità è che a me questa campagna militare, per disorganizzazione, approssimazione, calcoli errati e via dicendo, ricorda sempre di più l'invasione della Grecia voluta da Mussolini il 28 Ottobre 1940.

Certo, l'armamento dei due eserciti, quello Italiano di 80 anni fa, e quello Russo di oggi, non sono confrontabili, soprattutto per lo sviluppo tecnologico avvenuto, ma molti elementi sono incredibilmente uguali.

Innanzitutto la scelta sbagliata della data di inizio: per Mussolini il 28 Ottobre era l'anniversario della Marcia su Roma avvenuta 20 anni prima, e l'Esercito Italiano secondo lui sarebbe passato tra le montagne del Montenegro come in una passeggiata sulla Via dei Fori Imperiali (che il Duce stesso aveva voluto, sventrando il più antico quartiere di Roma).

Peccato però che subito dopo Ottobre arrivano Novembre e Dicembre: moltissimi Alpini, come due anni dopo in Russia assolutamente non attrezzati per l'Inverno, si congelarono tra le montagne greche, o ci lasciarono arti, braccia e piedi, per il freddo. Bastò una settimana per capire che era stato un tragico errore.

Così la data del 24 Febbraio decisa da Putin è stata un errore: troppo vicina al disgelo che rende fanghiglia i campi e le strade, facendo dei carri armati russi impantanati nel fango dei facili obiettivi per i "Javelin" degli Ucraini.

Poi così come l'attacco Italiano del 1940 risvegliò il nazionalismo e l'orgoglio patriottico dei Greci, che risposero agli Italiani ricacciandoli in fretta in Albania,  allo stesso modo l'attacco Russo ha risvegliato quello degli Ucraini, che non hanno certo accolto i carri armati russi come il popolo italiano accolse quelli degli Americani nel 1944-45, tra applausi e fiori (come si aspettava Putin).

Insomma cialtronismo, incompetenza, disorganizzazione, informazioni sbagliate, uniti a inutili massacri, sempre di più emergono come caratteristiche della "Operazione Speciale".

La verità è che i Dittatori, quello Italiano di 80 anni fa e quello Russo attuale, vivono in un mondo del tutto slegato dalla realtà, in cui i subordinati, scelti per incompetenza perchè non devono oscurare la luce del "leader", dicono loro esattamente ciò che vogliono sentirsi dire.

Cioè qualcosa di sempre più incredibilmente lontano dalla realtà.

"La Democrazia - diceva Churchill - è un sistema sicuramente imperfetto, ma per adesso è ancora il migliore".

Ecco, la nostra speranza è che anche i Russi lo capiscano, e che mandino a casa il più presto possibile il principale autore dei disastri che osserviamo oggi !

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Sabato, 16 Aprile 2022 17:37

Mélga e lisca. L’artigianato povero ai margini dell’agricoltura

in Cultura

Il documentario presenta la costruzione delle scope e l’impagliatura delle sedie, testimoniando il fatto che nelle famiglie contadine della Brianza si tramandavano conoscenze e tecniche  apprese da specialisti spesso girovaghi. La loro diffusione attesta l’importanza di attività complementari all’agricoltura che, preparate nel corso dell’anno, culminavano durante i mesi invernali. Le immagini di questi lavori permettono al visitatore del museo etnografico di integrare la conoscenza degli oggetti e degli strumenti di uso quotidiano in ambiente rurale con le loro pratiche costruttive.

La realizzazione del documentario è stata sostenuta dalla Provincia di Lecco.

Le riprese sono state effettuate a Annone di Brianza, Civate, Sueglio nel 1998 e nel 1999.

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Sabato, 16 Aprile 2022 17:28

COME FERMARE LA GUERRA ?

Non è possibile che tutti i rappresentanti del mondo non riescano a fermare un uomo?” Questo interrogativo posto con grammatica claudicante, è comparso in questi giorni, in un social molto frequentato, sulla cresta delle onde tumultuose massmediatiche che da quasi due mesi fanno il giro del mondo. Gli eventi bellici in Ucraina rischiano ormai (e in effetti lo hanno già fatto in qualche misura almeno per quanto riguarda i rapporti fra Oriente e Occidente) di trasformarsi da “operazione militare speciale”, secondo l’eufemistica espressione putiniana, in guerra globale.

Anche se la risposta alla domanda riportata all’inizio è semplice: sì, è possibile che nessuno riesca a fermare lo sviluppo e l’allargamento della guerra ormai già non più locale, almeno per quanto riguarda alcuni dei suoi effetti. La causa profonda di questa incapacità si chiama, ancora una volta, globalizzazione. È un fenomeno forse irreversibile che sta da molti decenni manifestandosi su scala planetaria. Irreversibile perché, temo, impossibile da governare dal momento che all’origine di questo processo non c’è un disegno comprensibile o un progetto opera dell’uomo, bensì una sorta di principio naturale che agisce a nostra quasi totale insaputa e che sta con sempre maggiore evidenza marginalizzando il ruolo attivo della specie homo sapiens sapiens in favore di una tecnicizzazione, in costante espansione e accelerazione, del mondo.

Ascoltate l’inascoltata voce del filosofo e scrittore G
ünter Anders, allievo di Heidegger e Husserl, marito di quella Annah Arendt che denunciò “la banalità del male” emersa al processo di Norimberga dopo la tragedia epocale dell’Olocausto. Scrive Anders che l’uomo ormai intriso soltanto di “illuministica” razionalità, è sottoposto a una “…legge senza legislatore, ossia una legge non sanzionata, che esisteva semplicemente, che, per quanto «ferrea», era senza ragione né sostegno, cioè la legge della natura” (G. Anders: “L’uomo è antiquato”; Universale Bollati Boringhieri. Vol. 1, pgg. 3320). Soffriamo, forse, in quanto esseri umani, di una specie di obsolescenza programmata dalla tecnica, ormai pervasiva su scala planetaria. Ricordate? L’ebreo barbuto di Treviri la chiamava “legge del capitale”; Emanuele Severino la definiva semplicemente “tecnica”. In entrambi i casi si assiste ad un fenomeno sempre più veloce di autopotenziamento il cui obiettivo coincide con il puro e semplice incremento autoreferenziale dell’efficacia strumentale, in un ciclo continuo compulsivamente ottuso e privo di orizzonti umani. L’escalation della contesa bellica in Ucraina è ormai diventato un dialogo tra sordi che solo le armi sembrano in grado di condurre. Stiamo diventando puri strumenti di un sistema tecnico globale che non siamo già più in grado di gestire in termini progettuali politicamente efficaci. Ricordate la favola dell’apprendista stregone? Ecco, sta succedendo qualche cosa del genere.

La tecnica, con la sua ancella, la tecnologia, sta per prendere possesso del mondo che inutilmente (per gli “scopi” della tecnica) abitiamo. La potenza di questo sistema distopico è in continuo incremento. Abbiamo decapitato le ideologie sotto gli sguardi opachi di stupide tricoteuses della politica non solo internazionale. Ora non abbiamo più strumenti che ci consentano di progettare nuove strutture sociali, politiche, culturali. Questa è la globalizzazione: un fatto, non un atto prodotto dalla razionalità umana per edificare le nostre “magnifiche sorti e progressive”. Un fatto che ci sta già seppellendo perché abbiamo perso ogni possibile bussola morale ma soprattutto etica. Non ci stupiscono ormai i più clamorosi paradossi. Come l’ineffabile denuncia dell’egocrate del Cremlino che stigmatizza alcune “aggressioni militari” ucraine che avrebbero violato i sacri confini della grande madre Russia. Tecnicamente, cioè decontestualizzando proprio come fa la tecnica nei confronti dell’umanità che l’ha prodotta, Il bullo di Mosca ha perfettamente ragione. Tecnicamente, appunto.

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Sabato, 16 Aprile 2022 17:13

CORDOGLIO DELL'ANPI PER LA SCOMPARSA DI "CAIO"

Oggetto: La Sezione ANPI “Pino Galbani” si unisce al cordoglio dell’ANPI Provinciale per la scomparsa del partigiano “Caio”.

La Sezione ANPI “Pino Galbani”, da poco costituitasi all’interno della Camera del Lavoro di Lecco, apprende con tristezza la notizia della scomparsa di Giancarlo Salvi, partigiano con il nome di battaglia di “Caio” e presidente onorario della Sezione ANPI Valsassina. Ultimo partigiano della Valle, nonostante l’età avrebbe preso parte, come tutti gli anni, alle celebrazioni per la Festa della Liberazione. Lo ricorderemo fortemente in questa giornata, insieme a tutte le altre persone che hanno combattuto e vinto per la nostra libertà e la democrazia.

Ci uniamo al cordoglio dell’ANPI Provinciale per la scomparsa di una memoria storica della Resistenza nei nostri territori.

(immagine d'archivio)

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Sabato, 16 Aprile 2022 07:41

PREMANA: LIMITAZIONI ALL'USO DELL'ACQUA

Vista la situazione dei livelli di acqua delle vasche degli acquedotti a causa delle bassissime precipitazioni in questo inverno, si raccomanda un utilizzo oculato della risorsa idrica.
Questa l'ordinanza emanata dal Comune di Premana: limitare i consumi idrici ai soli fini alimentari, non innaffiare orti e giardini

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Sabato, 16 Aprile 2022 07:38

DA MARTEDI 19 APRILE LAVORI IN GALLERIA DERVIO

SP 72: AL VIA GLI INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLA GALLERIA DI DERVIO

Martedì 19 aprile inizieranno i lavori di ripristino corticale della galleria di Dervio, lungo la strada provinciale 72 del lago di Como, per complessivi 100 mila euro.

In una prima fase si provvederà al risanamento delle pareti in calcestruzzo danneggiate: per queste lavorazioni verrà istituito il senso unico alternato con impianto semaforico.

La seconda fase, che inizierà presumibilmente nel mese di maggio, richiederà la chiusura notturna della strada per effettuare il lavaggio delle pareti e la successiva verniciatura, migliorando così la visibilità dei conducenti. Per questa chiusura verrà predisposta apposita ordinanza, previo accordo con Anas, ente competente sulla Ss 36, su tempistiche e modalità per evitare eventuali criticità sulla circolazione.

“La Provincia di Lecco - commenta il Vicepresidente e Consigliere provinciale delegato alla Viabilità Mattia Micheli - prosegue nella sua attività di messa in sicurezza e ammodernamento delle gallerie sulla Sp 72, investendo ulteriori risorse su un’arteria al centro del progetto di sviluppo di una rete sussidiaria alla Ss 36. Questo intervento, successivo a quello concluso a dicembre 2021 sulla galleria Tre Madonne a Bellano e insieme ai 3 milioni di euro di fondi statali stanziati per l’intera strada provinciale, permetterà di migliorare la fruibilità per gli utenti, aumentando la sicurezza”.

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Venerdì, 15 Aprile 2022 08:05

QUEL GRAN GENIO DI PUTIN

Sono ormai quasi due mesi che sono incollato a ogni programma televisivo che parli della Guerra in Ucraina e personalmente sono giunto alle seguenti conclusioni.

1) Putin è probabilmente non soltanto un "Criminale di Guerra", come dice il Presidente USA Biden alzando forse troppo i toni ma dicendo la verità, ma è politicamente il governante (dittatore) più stupido che la Russia abbia avuto non negli ultimi anni, ma negli ultimi secoli.

Chiariamo: i Russi sono abituati ai dittatori (spiace dirlo ma è così). Dei dittatori erano gli Zar Romanov, che hanno governato la Russia dalla metà del '500 (cioè da Ivan IV il Terribile) alla Rivoluzione Russa ( Nicola II deposto nel 1917). Dittatori erano sicuramente anche Stalin e i suoi successori sovietici: come ha detto giustamente un oppositore Russo l'unico periodo di relativa libertà democratica che ha avuto la Russia è stato tra il 1905 e il 1917, quando c'è stata la Duma (il primo e unico Parlamento Russo quasi libero) un po' poco direi !

Però vorrei sottolineare che soprattutto gli Zar, da Pietro il Grande in poi (inizi '700) hanno sempre più cercato di integrare la Russia nella politica e nella cultura europea, sia pure con alti e bassi. In particolare con Alessandro I (il vincitore di Napoleone, grazie all' "inverno russo") che con Austria Francia e Inghilterra costituì la Santa Alleanza, e con i successori Alessandro II e altri, che pur ampliando l'Impero Russo in Asia (Kazakistan e Turkmenistan in particolare) non hanno mai perso di vista l'Europa.

Un isolamento della Russia come quello attuale lo si è visto soltanto dopo il successo della Rivoluzione bolscevica (1917-1939) isolamento che Stalin ruppe con la strana alleanza russo-tedesca (Patto Molotov-Ribbentrop) e soprattutto con l'ingresso nella II Guerra Mondiale. Un isolamento poi ripetutosi con la "Cortina di Ferro" tra il 1947 e gli anni Sessanta, anche se la Russia aveva un piede fin troppo ben saldo in metà Europa, quella orientale !

Ce ne sarebbe abbastanza per dire che la Russia e l'Europa sono complementari l'una all'altra: con la sua sciagurata "Operazione Speciale" in Ucraina Putin ha rotto ancora una volta questi antichi e saldi legami, per condannare sè e la Russia all'obbrobrio e alla totale disapprovazione del mondo civile.

Ma al di là dei disastrosi risultati economici a cui condannerà il suo paese e gran parte del mondo occidentale (problemi con il Gas e il petrolio, per l'approvvigionamento di grano e cereali, quindi problemi energetici e sociali) e al di là della figuraccia che sta facendo dal punto di vista militare ( la ritirata da Kiev e in ultimo l'attacco riuscito all'incrociatore "Moskva") dal punto di vista strettamente politico che cosa ha ottenuto o può ottenere Putin, anche ammettendo che si ritorni a un tavolo di pace ?

Se gli va bene otterrà un riconoscimento (anche se dubbio, gli Ucraini non smetteranno mai di combattere) di territori su cui la Russia già faceva sentire la sua presenza, e cioè le pseudo repubbliche di Lungansk e del Donbass. Forse il corridoio per la Crimea con la martoritissima Mariupol ( anche su questo però gli Ucraini non cesseranno di combattere e prima o poi riprenderanno la guerra "di liberazione").

Senza contare che con i bombardamenti dissennati ha disastrato l'economia di queste regioni e dell'Ucraina, che faticheranno molti anni prima di riprendersi (si prevede un - 40% di PIL rispetto all'anno scorso, ma se continua ancora - 70% !).

Insomma, se va bene, un risultato mediocrissimo ottenuto con il massimo sforzo ( e migliaia di poveri giovani soldati russi morti) per ottenere il minimo risultato (oltre che una frattura difficilissima da risanare tra Russi e Ucraini, ex "fratelli" !)

2) In più, sempre dal punto di vista politico, l'uomo che voleva allontanare da sè la NATO, con la richiesta di adesione a questa di Svezia e Finlandia, preoccupate dall'aggressività russa, se la ritrova adesso ancora più forte e unita che mai ai propri confini, quando fino a due anni fa quasi quasi Trump voleva metterla tra gli enti inutili da rivedere !

Insomma, dei risultati catastrofici da ogni punto di vista, completamente opposti alle sue previsioni, ma che potevano sicuramente essere ampiamente presumibili da chiunque masticasse un po' di politica.

In più la minaccia tutt'altro che remota di scatenare una Terza Guerra Mondiale (con ipotesi nucleare) che sicuramente non tranquillizza nè i partners (in primis i Cinesi) nè il Mondo.
La Guerra quindi in sintesi ? Un totale disastro, visto anche da Putin e dalla Russia.

Si potrà uscire da questa situazione ? Si, ma solo se qualcuno riesce a estromettere dal potere Putin, che di disastri ormai ne ha combinati direi più che abbastanza. Potranno essere gli oligarchi ? Potrà essere qualcuno della sua cerchia ? Difficile ma non impossibile. Per quanto riguarda noi occidentali , possiamo solo augurarci che un 25 luglio arrivi presto anche per il dittatore russo, prima che questo trascini alla catastrofe sia il suo Paese che l'Europa !

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Venerdì, 15 Aprile 2022 07:06

COVID 19, ANCHE A LECCO CURVA IN RISALITA

I casi salgono, i casi scendono, il tasso di contagio oscilla di poco (almeno nel Lecchese) attorno al 12%. Ma la pandemia che ormai da oltre due anni sta stringendo il pianeta in una morsa sembra non abbia alcuna voglia di cedere il campo. La cartina di tornasole della situazione epidemica in provincia di Lecco e dintorni è la curva epidemiologica che settimanalmente ATS Brianza fornisce all’interno del consueto report riguardante la diffusione del coronavirus. Nella fattispecie la variante Omicron 2, la più contagiosa anche se meno aggressiva delle precedenti. Il grafico riportato qui sotto spiega bene la situazione rappresentando con colori diversi l’andamento delle curve epidemiche riferite al Covid 19 nel territorio brianteo e nelle province di Monza Brianza e Lecco.



Come si può facilmente notare il grafico, dopo un sostanziale appiattimento dalla fine di maggio del 2021 e protrattosi fino al novembre scorso, ha iniziato a salire rapidamente fino a impennarsi con decisione verso la fine dell’anno. Una ripida ascesa che riguarda in buona sostanza tutto il territorio considerato ivi comprese le province di Monza Brianza e Lecco (fasce blu e arancione). Dunque la diffusione di Omicron 2 e delle relative “covarianti” che si sviluppano con grande rapidità, non sembra rallentare. Con la nota confortante, come abbiamo già riferito, della scarsa pericolosità del virus che sembra si stia indebolendo per quanto riguarda la sintomatologia, che nella maggior parte dei casi appare meno grave. Anche il tasso di contagio nella regione sembra confermare quanto sopra. Da alcuni giorni infatti, in Lombardia, gli indici di positività in riferimento al numero dei tamponi effettuati, sembrano in discesa con il 12,2 di ieri rispetto al 12,9% di mercoledì.

Nel Lecchese il numero dei casi positivi appare costante attestandosi, con poco significative variazioni, su 321 positivi rispetto ai 350 di mercoledì scorso. Dato comunque non molto significativo sul piano epidemiologico poiché andrebbe riferito al numero dei tamponi praticati. Il rischio reale riguarda però la tenuta del sistema sanitario che in futuro potrebbe trovarsi sotto pressione a causa della diffusione dei contagi nonostante la ridotta pericolosità di Omicron 2. Se la platea dei contagiati si allarga inevitabilmente i ricoveri sono destinati ad aumentare. Per il momento però sembra trattarsi di un rischio non immediato. Infatti in Lombardia l’incremento dei decessi (mercoledì +15, ieri +25) è ridotto mentre i ricoveri in terapia intensiva passati da 40 a 38, vanno diminuendo. Idem per gli ingressi nei reparti Covid: -24. Ad ulteriore dimostrazione della ridotta pericolosità a fronte di una più significativa contagiosità delle nuove varianti del Coronavirus. Anche i dati forniti da ATS Brianza confermano la sia pur lenta espansione degli indici relativi alle prime positività. La tabella seguente spiega bene come sia a Lecco città che nella provincia le percentuali dei soggetti nei quali per la prima volta è stata rilevata la positività al Coronavirus, siano ancora in crescita.

Nella settimana che va dal 7 al 10 aprile a Lecco è stato registrato un tasso di prime positività del 20,2% a fronte del 19,3% della settimana precedente e al 17,1% degli ultimi sette giorni di marzo. Un trend in salita iniziato alla fine di febbraio quando l’indice si era attestato sul 6,6%. Situazione leggermente migliore per quanto riguarda la provincia Lecchese dove nell’ultima settimana la percentuale di primi tamponi positivi è ferma al 18,6%.

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Venerdì, 15 Aprile 2022 07:00

Agenzia Virtuale Istituto Parini

in Cultura

La promozione del turismo lecchese si impara anche a scuola: punta infatti a fare meglio conoscere e apprezzare le attrattive del territorio il progetto ‘Agenzia Virtuale’ che vede protagonisti gli studenti dell’indirizzo ‘Turismo’ dell’Istituto Tecnico d’Istruzione Superiore ‘G. Parini’ e rientra nel Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento svolto dai ragazzi, divenuto, come noto, parte integrante del curricolo per la Scuola Secondaria Superiore quale opportunità di collegamento tra la scuola e il contesto lavorativo e professionale di riferimento per ciascun corso di studi.

Il progetto specifico, che l’Istituto lecchese ha introdotto da qualche anno e di cui si iniziano a raccogliere le prime ricadute significative, prevede una progressione attraverso la quale, partendo dalla conoscenza teorica, ci si avvicina gradualmente all’esperienza sul campo, per arrivare ad effettuare visite guidate in cui sono gli studenti ad illustrare le realtà culturali, artistiche o naturalistiche scelte come meta di visita: “Il percorso si articola sulla durata dell’intero triennio, dalla classe terza alla quinta, e prevede in primo luogo lo studio di un aspetto o di un tema legato al territorio e propedeutico all’ideazione di un itinerario – spiega la responsabile del progetto, prof.ssa Maria Patrizia Negri - Dopo questa fase di ricerca e formazione, cui è dedicata la parte del progetto che ricade nella classe terza, in quarta i ragazzi passano a simulare una visita guidata, nella quale si mettono in gioco come accompagnatori, immaginando di indirizzare i contenuti esposti ad un ipotetico pubblico di visitatori anche stranieri.

Le visite guidate sono infatti realizzate in inglese, francese, tedesco e spagnolo, le lingue studiate nell’indirizzo ‘Turismo’. Dopo questa fase intermedia di simulazione, l’ultimo anno è quello dell’ulteriore passaggio da un’esperienza di visita turistica simulata all’effettuazione di una reale uscita sul territorio, che può essere rivolta sia a persone del posto interessate a conoscere meglio i luoghi in cui vivono, sia a turisti propriamente detti”. Gli alunni, sotto la guida di un tecnico informatico, imparano anche a gestire il sito web dell’agenzia virtuale www.gustolario.it, realizzando dei materiali che vengono pubblicati corredati di foto da loro realizzate per la fruizione da parte di potenziali turisti. Tutti i pacchetti realizzati tengono conto anche dell’eventuale disabilità dei partecipanti e sono completamente inclusivi, secondo una filosofia di cui il Parini ha fatto da tempo un proprio punto qualificante. Le classi quinte di quest’anno stanno lavorando con grande entusiasmo alla valorizzazione dei Piani dei Resinelli e del Polo della Montagna con l’attività di guida prevista per il mese di maggio: sono infatti le prime a completare il primo ciclo del progetto con questa imminente e attesa esperienza. Nel frattempo, gli alunni di IV A hanno simulato qualche giorno fa una visita guidata in bicicletta lungo la pista ciclopedonale dell’Adda.

Vestendo i panni di accompagnatori turistici, sotto gli occhi e le orecchie attente delle professoresse Maria Patrizia Negri e Isabella Maggioni, hanno descritto con grande passione le eccellenze artistiche e culturali presenti lungo un tragitto che da Ponte Vecchio li ha condotti a Villa Gomes, alla Chiesa del Beato Serafino, quindi al Monastero del Lavello di Calolziocorte, per concludere con una visita al Museo della Seta Abegg di Garlate. Un’esperienza assai gratificante, che rappresenta il miglior viatico per le prossime uscite e che lascia sperare per il futuro prossimo in un’effettiva ricaduta positiva sull’offerta turistica del territorio, se, come auspicabile, le istituzioni e gli operatori del settore sapranno cogliere e valorizzare la risorsa rappresentata dalle competenze che i ragazzi stanno acquisendo.

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Giovedì, 14 Aprile 2022 07:41

STAFFFESTE DA PREMANA: COSTRUTTORI DI SENSAZIONI

STAFFFESTE STORY
L'idea di organizzare delle serate di fine anno nasce nel dicembre 1999, quando un gruppo di amici allestisce una festa, il 31 dicembre, in un locale in fase di costruzione alla periferia di Premana.
Visti i discreti risultati, l'anno successivo si decide di riprovarci, allestendo una piccola tensostruttura in zona campo sportivo.
Nessuno sapeva che da quella scintilla, innescata quasi per caso, sarebbero nati una fiammella prima e un incendio indomabile poi.
Gli anni a seguire sono caratterizzati dalla presenza del classico "capannone" a ridosso del campo sportivo di Premana, con l’eccezione dell’edizione di dicembre 2002. Quell’anno porta anche alla nascita della denominazione "StaFFFeste" per identificare il gruppo di persone facenti parte dell'organizzazione. Viene inoltre pubblicata la prima versione del sito web (www.stafffeste.com).
Due anni dopo (2004) è la volta del celeberrimo logo con le caratteristiche tre "F", che inizia a comparire su magliette, berretti, felpe e gadget. Dello stesso anno è la creazione del reparto “Zibre”, un gruppo di ragazze che si destreggiano dietro al bancone, servendo la fiumana di gente che giunge alla Tenda.

Nel 2006 l’Italia vince il Mondiale. E come festeggiare? Ovvio, con la MundialFest, la prima FFFesta estiva!
Nel 2007 entra a far parte dello staff la seconda generazione formata da una decina di amici coetanei, che danno un’ulteriore spinta alle attività. La Tenda, inoltre, si trasferisce in pianta stabile nell’area industriale di Giabbio.

Gli anni successivi sono un susseguirsi di record di incassi e di beneficenza.
Nel 2011 è la volta di inserire un vocabolo importante davanti alla parola StaFFFeste: Associazione.
Questo fa nascere un Presidente, un Consiglio, una sede e nuovi progetti. Viene creata anche la pagina Facebook.
Nel 2015 la voglia di festa è troppa: viene ripresa l’idea della MundialFest estiva, che diventerà un appuntamento più o meno fisso ad ogni estate. Il format prevede una festa all-day-long con tornei vari, ristoro e tanta musica! Un successone!
Nel 2017 il progetto evolve ulteriormente: il Consiglio si rinnova ed è la volta di una nuova FFFesta estiva, questa volta con l’AcquaVolley, ed il tradizionale Past premanese.
Il 2018 e 2019 segnano l’apice (attuale) di StaFFFeste: l’ingresso in pianta stabile della FFFesta estiva (ci spostiamo sulla nuova area pedonale in piazza) ed il record delle FFFeste invernali (e della relativa beneficenza).
Gli anni bui del 2020-2021 hanno tagliato le gambe ai bilanci dell’associazione ma questo non ci ha negato la possibilità di fare comunque della beneficenza: ci siamo concentrati sulle situazioni più delicate come il supporto alla Croce Rossa e le raccolte fondi per combattere la pandemia.
Il 2022 sarà l’anno della rinascita, noi non vediamo l’ora di metterci a lavorare!

STAFFFESTE MISSION

Lo scopo fondamentale che muove l’associazione è solamente uno: LA BENEFICENZA.
Il ricavato delle FFFeste viene totalmente devoluto alle associazioni/istituzioni che necessitano di un aiuto.
Le somme vengono distribuite secondo vari criteri: la parte più sostanziosa viene consegnata all’associazione con cui collaboriamo durante le serate di fine anno (un’associazione diversa ogni anno). La parte rimanente del ricavato viene distribuita ad altre associazioni, in base alle singole necessità.

Le serate di fine anno sono generalmente strutturate in 4 appuntamenti:
- la Rock Night Live Show, con esibizione live di gruppi professionisti affermati a livello nazionale
- la Christmas Party la sera di Natale, la festa più calorosa, ogni anno con un tema diverso
- la Cena in the Music, la serata con cena a tema in collaborazione con le varie associazioni del paese, animata da Live Show ed esibizioni dal vivo
- la New Year Party serata del 31 dicembre, con Cenone, esibizioni live e festa fino all'alba
Anche all'infuori delle Serate di Fine Anno, l'Associazione StaFFFeste si impegna ad organizzare eventi per supportare le associazioni locali ma anche, in minor parte, più lontane (emergenze terremoti in Italia, associazioni locali pro-Kenia, progetto Galasun in Nepal).

L'affluenza col passare degli anni è notevolmente aumentata: siamo partiti da qualche centinaio di ingressi dei primi anni arrivando a qualche migliaia, attirando, oltre ai giovani delle zone vicine, anche gente dalle provincie di Milano, Como, Sondrio, Bergamo e in qualche occasione anche da regioni limitrofe e dalla Svizzera.
Negli anni StaFFFeste ha perso per strada alcuni fondatori, ma fortunatamente ha accolto nuovi importanti personaggi, fino al superamento dei 30 componenti, di cui uno alla memoria (il nostro amico Marzio, prematuramente scomparso).
Ognuno all'interno del gruppo è specializzato in un proprio settore, in modo da poter gestire al meglio tutta la macchina FFF. Ogni anno si cerca di perfezionare tutti i reparti per poter soddisfare la sempre più crescente folla di FFFan. Il ricambio generazionale è necessario per la sopravvivenza dell’associazione, quindi fatevi avanti!
In cuor nostro speriamo che quel piccolo gruppo di sbarbatelli del 1999 possa continuare a guardare i propri figli, nipoti e pronipoti con indosso le tre F sulla schiena per molti anni ancora.

- Costruttori di Sensazioni -
#FFF #stafffeste #premana

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